Ognuno gestisce le proprie emozioni a modo suo.
In particolare, io ho sempre questa cosa con il dolore. Non riesco a ignorarlo, lo stuzzico continuamente con il dito fino a dissanguarmi. Anche quando fa male metterci il dito sopra, spingo, faccio pressione. Deve uscire tutto. A costo di stare male.
Da un lato è massacrante, dall'altro, quando è finito, è finito.
Non credo sia un modo che i più definirebbero sano di affrontare il dolore.
Eppure, nello scavare nella ferita, in qualche modo provo piacere.
Non perché mi faccia piacere provare quel dolore, ma perché mi sento vivo. Non sono riuscito a identificare esattamente cosa mi faccia sentire vivo in questo processo, se il rivivere quel dolore o il processo stesso di tentare di tirarlo fuori. Resta il fatto che nei momenti di pausa che mi concedo da questi momenti, come a dover rifiatare dopo una battaglia, provo per davvero qualcosa di simile alla soddisfazione.
Ogni tanto credo di aver vinto una guerra e poi trovo ancora qualche superstite sfuggito al massacro, lo Sharkey di turno. E allora si ricomincia.
Però ogni tanto mi viene il pensiero. Non sarebbe un po' triste, il mondo, senza alcun cattivo rimasto?