sabato 16 aprile 2011

Atac = Parnaso?

Ormai i trasporti pubblici stanno diventando sempre più luogo di insegnamenti di vita.
Ovviamente non mi soffermerei mai a scrivere un post su quello che penso vedendo la gente in stato comatoso mentre è buttata sul sedile della metro o mentre fissa altre persone che salgono sull'autobus.

Perché, generalmente, sono sempre io che guardo e traggo le mie conclusioni.

Oggi è successa una cosa diversa.

Ero in cuffie ad ascoltare l'iPod, non ricordo bene cosa, ma qualcosa di discretamente carico.
Mi metto in coda, e alla mia destra ci sono sedute due mamme. Alla mia sinistra un po' più in là, dietro le porte, due bimbe tra i 9 e i 7 anni.

A una certa vedo che la più piccola delle bimbe ride!
Non ci faccio troppo caso, preso dal caricume delle cuffie, però poi noto che anche le due mamme (saranno state due mamme, poi? Boh) ridono. Stanno a dirsi qualcosa con le bimbe.
Pausa nella musica, non parlano italiano, per cui non si preoccupano di abbassare la voce.

Dopo un po' di vaghi sguardi interrogativi all'una e all'altra coppia di signore (gli sguardi si distolgono, ma mai alla rapidità giusta), capisco che alla bimba più piccola fa ridere come tengo le cuffie nelle orecchie!!! E lo sta dicendo alla sua amichetta e alle due mamme!!! L'amichetta si piega dal ridere come la più gnoma, le due mamme sono un po' più accorte ma sembrano alimentare la cosa.

Allora... mi metto a toccarmi le cuffie, guardando da un'altra parte, mettendomele in maniera sempre più buffa e scema nelle orecchie. E le bambocce giù ancora a sghignazzare di più...

Una volta avrei fatto capire di aver capito, magari avrei lanciato occhiatacce poco divertite alle mamme, stavolta invece mi sono reso ancora più ridicolo.
Invecchiamento precoce?
Morte dell'orgoglio?

Chissà...

:-)

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