Quando andavo al liceo, avevo l'abitudine di mettermi come sveglia una canzone.
Era un'abitudine molto pericolosa, perché di lì a poco avrei finito con l'odiare visceralmente la canzone prescelta, che sarebbe stata ostracizzata da qualsiasi playlist per un periodo di tempo indefinito prima di poter tornare tra gli ascolti.
Al tempo, settavo la sveglia sul mio iPod, uno di quelli vecchi e non esattamente super smart. Quindi, capitava che se inserivo una nuova playlist, si sballava un po' tutto e veniva selezionata non la sveglia che avevo scelto io, ma un'altra, a caso.
Una mattina (mi alzavo alle 6, spesso dopo essere andato a dormire alle 3) partì questo brano degli Shandon. Non esattamente un brano rilassante con cui iniziare la giornata. Eppure, quando lo ascolto, ci sento dentro il pulsare del sangue adolescenziale di quel periodo.
Never fear to suffer, never hide behind a smile
Era bello svegliarsi e dirsi "ok, ora mi alzerò, ma prima finisco questa canzone. Prima sento queste emozioni che mi attraversano". Per qualche motivo, non ho tolto questa sveglia prima di un sacco di tempo, e ancora oggi, quando capita di riascoltarla, mi batte molto forte il cuore, mentre torno nella mia stanza di allora, a 16 anni.
Chissà perché, proprio con questo brano, che neanche ho scelto io.
Ma visto che lo sto riascoltando, voglio aggiungere al post anche il testo.
---
Loose your head, lay your soul, Lick your wound and taste the blood Feel the pain on your own, but it hurts so lovely Choose your hell, meet the fog, let it all surround the core Be the one like a storm, lightning through the darkness Oh never, no never Never fear to suffer, never hide behind a smile Never cry without a sound Be the sigh in a song, Be the silence in a romp, Be the stain on the wall, Be the one deciding Be the first, but too late, Be the last perfomance Oh never, no never Never fear to suffer, never hide behind a smile Never cry without a sound
(Shandon, Noir)
Nessun commento:
Posta un commento