Frase del giorno:
"You're a damned kind, can't you see that the winds will change?"
(Blind Guardian, Mirror Mirror)
Ah, che dire, che dire.
Sono veramente emozionato di questo mio primo, vero post in un blog.
Come si dice, "vivete ogni giorno della vostra vita come se fosse l'ultimo"? Ecco, leggete ogni post di questo blog come se fosse l'ultimo, perché non si sa mai quando mi stufo.
Sono una persona che va molto per entusiasmi.
Se una cosa mi piace, la faccio tanto e bene.
Se di una cosa non sono convinto, tanto vale non farmela fare. Probabilmente la farei male, e molto svogliatamente.
L'anno era già cominciato nel migliore dei modi festeggiando a casa con una bella bronchite e 38 di febbre, ma quelli erano echi del 2006, quindi non contavano.
Sono tornato ieri sera dal Campo Invernale con il Gruppo Scout di cui faccio parte, l'irriducibile Roma 65.
Dopo qualche attrito iniziale, mi sto trovando sempre meglio con questo gruppo di persone. Trovo che siano tutti ragazzi veramente eccezionali, come persone, come simpatia, come intelligenza. E sono contento di avere la possibilità di stare con loro, per quanto io stesso sia l'Antiscout per eccellenza, assolutamente incapace a fare qualsiasi cosa di manuale. Oh, beh. Imparerò. Tra un po'. Forse.
In questo campo invernale io e Pat Pat (Chiara docet) abbiamo fatto un bel lavoro sui "I Sogni e le paure: come influenzano la realtà", cosa che non credevo possibile, perché mentre lavoravamo sul tutto mi ero accorto di come quello non fosse proprio un lavoro di cui si può "chiacchierare"... e poi invece è venuto fuori proprio bene. Io stesso ho raccontato i miei due sogni top secret, che non avevo mai detto a nessuno, e le reazioni sono state simpatiche, come un pubblico di teatro che trattiene il respiro al momento giusto.
Purtroppo una mia vecchia amica, chiamasi in diversi modi, dal più al meno nobile (per non farle torti non la chiamerò in nessuno di questi modi), ha deciso di tornare a farmi visita, e mentre spazzavo per terra, per pulire la nostra camera, sento di nuovo il ginocchio sinistro fare un sinistro movimento.
All'inizio non ha fatto neanche tanto male, però mi si era proprio bloccato.
E il viaggio di ritorno in furgone è stato una specie di incubo, dato che ogni sobbalzo era come dieci aghi che mi si piantavano nel ginocchio senza pietà.
Infine, il furgone si è pure rotto in autostrada, e li non sapevo se ridere o piangere.
Per fortuna c'è stato un lieto fine.
Al pronto soccorso, dopo varie peripezie per arrivarci, non c'era quasi nessuno (chi è lo scemo che si fa male nei giorni di festa?), sia pazienti che medici, ma i pochi che c'erano erano i classici "lofaccioperpassionenonperdenaro" quindi sono stato visitato da gente che ci capiva, che non aveva pressioni, e che è rimasta li, tranquilla e sorridente, a darmi spiegazioni e motivazioni, senza mancare la battutina di spirito per farmi sorridere.
Ho anche trovato, tra i medici, un ragazzo del Roma 70, San Basilio, che mi ha riconosciuto dall'uniforme. Si è presentato come Frizzo, dovrò chiedere al Gallo e all'Aurora se lo conoscono.
Comunque, picco di dolore allo sbloccamento del ginocchio, ma poi più niente, e già cammino.
Menisco rotto, comunque, ancora una volta.
Ora la domanda è: operarsi o non operarsi?
Il medico dice che lui più che consigliare l'operazione mi consiglierebbe di provarci ancora, di risanare la muscolatura della gamba com'era prima, e così tutto tornerebbe normale senza operazione, se il menisco non è troppo compromesso. Se nonostante tutto si continua a bloccare, non rimane che operare.
Il guaio è che io non sono mai stato incline alle operazioni. In passato, dov'era possibile evitarle, le evitavo. Però sento che non voglio risentire quei bei fastidi di ieri, e tutti (pure l'amico Frizzo, l'Aurora, il Micheal) mi dicono di cioncare subito il problema. Tutti tranne appunto l'otorino e i miei genitori, che non sono precisamente quelle persone i cui pareri scarti a prescindere.
Mah, staremo a vedere.
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