sabato 12 febbraio 2011

The Crossway (Parting & Gathering)


 (Scritto con questa di sottofondo, calza in maniera devastante)

Non lo so come mi è pigliata, boh.
Ci sono quei momenti in cui ti senti "più vicino" a quello che ti circonda, no?
Succedono e basta.
Provocati da una parola, da un rumore, da un pensiero, da un brivido.
So che mi sono ritrovato davanti al computer per spegnerlo, e come al solito è arrivato il tragico momento di chiudere questa stracazzo di pagina di Facebook.
E che ci vuole?
Col cavolo: che poi lo sapete pure voi, non sarà mica così solo per me, spero.
Niente, cominci col dare un'occhiata alla tua bacheca, poi passi alla home e vedi gli ultimi pensieri di tutti... più e meno intelligenti.
Poi c'era Federica che fino a "poche ore prima" compiva gli anni.
Allora sono passato a cliccare sul suo profilo.
Poi ho visto da lì un'altra pagina di un'altra persona che conoscevo.
E ho cliccato anche lì.
Poi sono finito sulla pagina di Giulio.
E poi di Ale. Da lì a un paio di foto.
(... Un grazie soprattutto alle chitarre.)
Sempre più veloce.
I click sono diventati sempre più veloci, vorticosi, e senza un vero senso.
All'improvviso ho avuto un bisogno tremendo di vedere gli sguardi.
Sguardi di chi?
Non lo so. I loro.
Avrò visto un sacco di facce dei miei contatti. Velocissimo, senza neanche il tempo di soffermarmi. 
Quelli che ho visto mi sono andati benissimo.
Sembrerà quasi qualcosa di maniacale, a leggerlo. Invece è stata una cosa naturalissima, scioltissima, liscissima...
Mi sono sentito come su un treno che va alla velocità della luce e capace di raggiungere un po' qualsiasi posto senza bisogno di rotaie, mentre gli altri semplicemente vivono facendo cose senza accorgersi che sto solo guardando i loro occhi.
Mi sono venuti i brividi nel vedere tante facce in così poco tempo.
Alcune erano sorridenti, altre riflessive, altre sarcastiche, altre ancora tristi.
Era un po' come se li vedessi tutti per la prima volta.
Come se leggessi in quegli occhi qualcosa che fino a poco tempo prima non riuscivo a leggere.
Come se mi rendessi conto all'improvviso, come con una scossa, che loro ci sono esattamente come ci sono io, che provano quello che provo io, che siamo la stessa, identica cosa.
E un pensiero costante, che cresceva: "ma va che faccia bella che è???"
Ho sentito da morire quella sensazione. La sensazione di gente che vive la propria vita mescolandosi con altra gente che vive la propria vita.
Tanti viaggi che si fondono insieme.
Ci si incrocia sulla metro e poi chissà.
Si commenta un post su un blog e poi hai visto mai.
Si vede una cavalletta e poi oh.
Non è estremamente bellissimo, tutto questo????
Tutti con le nostre emozioni ci incrociamo e non sappiamo cosa ci sarà successo la prossima volta che ci incontreremo!
Io, stasera, vedendo tutte queste belle facce, mi sono sentito bene.
Non mi sono sentito solo.

Ho sempre adorato all'inverosimile camminare in montagna e sentire un fortissimo legame con la natura. E allora mi sono sempre chiesto perché cavolo adori all'inverosimile anche camminare per la città, di notte, quando in teoria siamo all'esatto opposto.

Credo di avere una risposta, stasera.

Ahahhah! Mi sono così emozionato, per 'sta mezza scemenza...

Vi voglio bene. Non a tutti: a quelli che hanno le facce belle, solo.

Vorrei starti vicino. Più vicino. Uffa...

PS
Non so neanche da dove cavolo viene il titolo anglofono... è scritto tutto di getto, quindi neanche ci provo a pensare un titolo migliore.

PPS
Ora che sono finiti gli esami, posso dedicarmi a un post qua su cui sto lavorando da mesi. Non vedo l'ora.

PPPS
I prossimi giorni saranno qualcosa di rovente, in generale.

PPPPS
Male che vadano i prossimi giorni, Marzo non ci deluderà, ne sono sicuro :-)

Buonanotte.
Sì, avete capito, non a tutti.