lunedì 19 ottobre 2015

L'anno dei dodici inverni

Il fatto è che anche se fossimo nani sulle spalle di giganti, quei giganti ne hanno fatta di strada, per farci apprezzare tutto questo bel panorama...
Grazie, giganti.
Grazie, nonni.
Grazie, mamma e papà.

(Questo post è stato scritto alle 00.33 su un autobus notturno di Milano, appuntato di getto tra le note del cellulare e copiato senza modifiche qui)

mercoledì 15 luglio 2015

Ricominciamo?

È da parecchio tempo, almeno dei mesi, che penso di tornare a scrivere sul blog. Un qualcosa che mi mancava moltissimo.
Se non l'avevo ancora fatto, era semplicemente perché ero molto, molto preso.
Guardo all'ultimo post pubblicato, e non posso fare a meno di pensare a tutte le cose che sono cambiate nell'ultimo anno, da quel post.

Mi sono finalmente laureato.
Ho fatto un'altra bellissima stagione estiva.
Mi sono trasferito a Milano.
Mi sono iscritto ad un Master che per la prima volta mi ha fatto sentire che i miei studi fatti fino a quel momento, quello che davvero mi piaceva, non erano inutili, ma potevano veramente essere coniugati ad un'attività concreta.
E soprattutto mi sono innamorato. Mi sono innamorato per la prima volta in vita mia, di una ragazza meravigliosa, splendida, unica, perfetta per me. Roscia, come l'ho sempre sognata, dolce, dolcissima, eppure tanto tosta, con uno spirito irresistibile, capace di tenermi le ore al telefono e che mi manca così tanto quando non c'è.

Sono cambiate tante cose, e ho pian piano avuto meno tempo per mettermi davanti al computer e scrivere.
Non è detto che questo tempo ora torni, anzi: però voglio riprendere a scrivere.
Vediamo come va.

martedì 14 luglio 2015

Tempo per sé stessi

Non so se vi è mai capitato, ma a tratti vorrei avere il tempo di narrare la mia stessa vita. In tempo reale, intendo. Intervallare i fatti con pensieri, riflessioni, sensazioni genuine.

Lo penso ora, dopo un'oretta di un libro bellissimo in un parco milanese, alla mia sinistra una ragazza mangia un panino e ascolta musica in cuffie, alla mia destra una coppia di rumeni, stanchi, lui pancia da birra, lei sciupata, con i capelli biondi raccolti in una cipolla disordinata.
In realtà mi sono accorto che la ragazza è alla mia destra e la coppia di rumeni a sinistra: cervello speculare... non mi sono mai fidato degli specchi. Rimandano sempre un'immagine che non è la mia.

Vorrei fermare i miei pensieri, ricordare la spontaneità con cui vengono in un momento in cui nessuno li aspetta, tornare da loro e poter dire "sì, in questo pensiero io sento il vento caldo di quella mattina al parco, all'ombra di un albero, seduto su una panchina verde, quando indossavo pantaloni corti blu, maglietta azzurra e occhiali Wilson".

Devo assolutamente riprendere a scrivere.

(Questo post è stato scritto alle 13.19 in un parco di Milano, appuntato di getto tra le Note del cellulare e copiato senza modifiche qui)