mercoledì 29 aprile 2009

Identificazione (Parte 2)

E certo...
Tutto sta nel come fai la scelta e nel taglio che le dai!

domenica 19 aprile 2009

Identificazione 1.5

ATTENZIONE: Questo post è stato pesantemente modificato con cancellature e notevoli aggiunte dopo il post "Estroversione". Le più evidenti di queste saranno contrassegnate da segnali a freccia ---> <---.
I punti di vista sono notevolmente stati adattati e migliorati!

Dire "Io sono Cristiano",
o "Io sono Musulmano",
oppure anche "Io sono Ateo"
è dire
"Ho messo una Parola e una forte convinzione psicologica al mio senso di identità".
Questo senso di identità si chiama "ego", sono "io", formo un mio "io" composto di pensieri, convinzioni e strutture psicologiche, che è la mia persona che interagisce col mondo intorno a me.

E trovo che identificarsi troppo in e con qualcosa sia uno degli errori più grandi che una persona possa fare.
In fondo ognuno è libero di credere in quello che gli pare, no?
Se essere Cristiano, Musulmano, Ateo o altro...
Allora perché uno nello scegliere di credere in qualcosa dovrebbe fare un errore?

Le persone non riescono a distinguere "io sono" da "io penso che".
E poi ci stanno male.
"La mia persona" è diverso da "quello che la mia persona dice".
Puoi non essere d'accordo con quello che dico ma sempre andare d'accordo con me come persona.

---> Quando una persona ti accusa o ti contesta, magari difendi strenuamente quello che era la tua opinione, perché vedi quella contestazione come se fosse rivolta a te. Invece è solo rivolta alla tua opinione... che è qualcosa di ben distante da te. <---

Facendo tante riflessioni arrivi abbastanza presto a capire che un essere umano DEVE identificarsi in qualcosa. Qualsiasi cosa, ma deve sentire questo senso di appartenenza. Ci arrivi da piccolo, quando cominci a spiegarti perché alcuni tuoi compagni di classe si vestono in un modo e altri in un altro, perché alcuni tuoi amici quando escono fanno certe cose e altri preferiscono farne altre... è un'identificazione a un gruppo, un'appartenenza che ti fa sentire più forte e meno solo.
Tu la scegli e via.

Sono sorpreso e un po' deluso.
Tantissime persone neppure provano a pensare oltre a quel (poco) di cui hanno avuto esperienza diretta, quello che hanno intorno a loro nel più immediato, e così si adattano a quello, per il resto della loro vita.
Come se andando oltre, non potessero avere il controllo. Come se fossero spaventati da quella che poi credo che sia la struttura della vita, un mondo da esplorare nelle sue diversità, siano esse da apprezzare o meno...

La società ci programma, crea dei "modelli caratteriali e di comportamento" da fiction in cui identificarci a seconda delle situazioni in cui viviamo e ci fa il lavaggio del cervello in modo che possiamo tranquillamente prendere forma in mezzo a questa città dei sogni (di plastica) creata per noi.

E' alla base della nostra natura umana identificarci in qualcosa, ma è parte di un processo.
Il passo successivo, nel processo, è capire sempre di più la presenza di una nostra mente che è tanto più grande e tanto più bella di quei banali luoghi comuni in cui viviamo.
E quindi superare tutto quanto, per andare al livello dopo.

Capire che l'identificazione in qualsiasi cosa è solo un'illusione e che possiamo vivere più felici senza.

Non sarebbe più facile e bello passare oltre? Non ci farebbe stare meglio?
Non sarebbe ancora più facile se fossimo noi stessi la nostra convinzione e la nostra base nell'affrontare le cose? Senza filtri, senza prese di posizione che diventano obbligatorie nel momento in cui cominci a piazzare paletti come "io sono Cristiano", "io sono Musulmano", "io sono Buddhista", "io sono Ateo", eccetera...

Piazzare paletti del genere lo vedo come un qualcosa di pesante e di importantissimo.

Per me vale un po' per tutte i "dottrine prefabbricate" in generale...

Prendere queste decisioni, questo dire "io decido di credere e aderire a questi valori", è come una presa di posizione... a prescindere.
Un po' come dire "indipendentemente dalle cose che mi si pareranno davanti nella vita, io scelgo di vivere e di posizionarmi e mettermi in gioco sulla scacchiera in questo modo".

Ma che ne sai di quello che ti porta davanti la vita?
Perché devi partire svantaggiato, decidere di tua volontà di fare la prima mossa e scendere già in campo schierato? Per un valore che in fondo quanto è davvero vicino a te e alle tue convinzioni?

---> Con tutti i punti di vista e i modi di vivere che esistono, tutte le religioni, tutte le filosofie, perché devi sceglierne uno? Sceglierne uno vorrebbe dire chiudersi su quello e negare tutti gli altri.
Non è più bello scegliere di lasciare che tutto scorra così com'è, rispettare ogni diversità e apprezzarne i lati di ognuna che troviamo compatibili con noi, magari rielaborandoli, adattandoli a noi, semplicemente prendendone spunto?

O sarebbe considerato ignavia? <---

Le cose sono due.

Una, sei tu.
La tua persona.
Con i tuoi sorrisi, le tue lacrime, i tuoi pensieri, le tue riflessioni, le tue paure, le tue gioie e tutte le sensazioni.
Il tuo creare queste sensazioni, qualcosa che nasce dal profondo di te, dalla tua anima.
Non dalla tua testa.

L'altra cosa, un'altra cosa, è il pensiero di qualcuno.
Tu lo leggi, lo interpreti, lo modelli un po' e poi decidi se indossarlo o meno.
Però è sempre una cosa che indossi, non sei mai "tu" che l'hai pensata.

Le persone non si rendono conto che c'è una voce nella loro testa che pensa e produce idee e sensazioni perché LORO SONO quella voce nella loro testa.

E capite qual è la limitazione della religione che sto cercando di dire?

Le persone molto chiuse mentalmente, molto religiose o saldamente imbrigliate in altre ideologie, si identificano ai loro pensieri, ai loro... "concepts" prestabiliti. E sempre intorno a quelli rigirano, senza allontanarsi mai, senza vedere cose nuove, senza provare cose nuove, scartando magari tanti spunti per migliorarsi.

Andando oltre, invece, non sei più intrappolato a girare intorno a quei pochi concetti. Andando oltre, non ti identifichi in niente, e sei libero. Ti senti libero. E ti senti più felice di te.

E' un po' come tornare all'origine. Riassumi un po' quella non-consapevolezza un po' magica di quando eri bambino. Sai che c'è qualcosa di altissimo e di fortissimo, non puoi non sentirlo. E' la vita che ti circonda, in fondo. Cosa può esserci di più grande?
Però non senti il bisogno di restringerlo a quei quattro concetti.
Riesci a percepirlo così, ti va bene così, ed è bellissimo, niente più perdersi in pensieri o dibattiti di sorta.
Solo tu e quello che senti.

E nessuna offesa a nessuno... davvero.

Io sinceramente sono convinto che nessuno segua religioni o ideologie rigidamente nei suoi precetti.
Quelli che lo fanno si chiamano estremisti.
E non sono le persone con cui condividerei una stanza.

Il bello è anzi vedere come le persone si "rimodellano" le ideologie, perché vuol dire che provano a fare di quel pensiero qualcosa di più "proprio"... e stanno cominciando a fare quel passo avanti.

Però sono convinto che se c'è una qualche Verità con la V maiuscola che possiamo cercare di avvicinare in qualche modo, discostandomi dagli standard - da questi standard - sono un po' più vicino a raggiungerla.

Io non so cosa voglio fare nella vita, ma è da molto tempo che credo dentro di me che basti davvero poco per essere felici e soddisfatti di sé.
Basta avere un'idea. Un'idea originale.
Lavorarla, darle forma e metterla al mondo.

Quell'idea sarai TU nel mondo.
Altre persone la vedranno, la rivisiteranno, rileggeranno ancora la tua idea, la giudicheranno e la commenteranno, e sottostaranno alla TUA idea. E sarà fatta!
Ti sarai messo in gioco. Avrai detto la tua.
Sarà un po' come lasciare il segno. E l'avrai fatto tu, senza filtri, con le tue idee e quello che tu hai pensato.

E io non voglio invece decidere di "aderire" a qualcosa. E' un "farsi catalogare". E' un "farsi contare nelle statistiche" assieme a un gruppo anonimo di altre persone.
E' un ridursi a un concetto.
Mi pesa troppo.
Voglio decidere io per quello che sono, volta per volta.
Scegliere cosa è meglio e cosa è peggio, solo secondo me, secondo le mie sensazioni e le mie idee.

Io credo che queste siano idee "più avanti" delle stupide ideologie di base, alla portata di tutti.
E c'è chi semplicemente sceglie una di queste ideologie di base e ferma lì il suo cammino di crescita personale.

(No, "idee più avanti" è brutto e arrogante... mi piace di più qualcosa come "forme spontanee di emozione". Che suona come la cosa più stupida che abbia mai detto, AHAHAH! Torniamo sempre a quel punto... perché cavolo i pensieri hanno bisogno di parole per venire fuori? E' in momenti come questi che piuttosto vorrei essere un musicista...)

Ci si adatta e basta.
Fosse poi così difficile uscirsene con qualcosa di proprio, come dicevo sopra, poi! Quando si è innamorati e ci si carezza i capelli, quello che si prova e quello che si dice in quei momenti, secondo me è la cosa più alta e bella di... "idee più avanti" di cui dicevo :-)

E ho capito una cosa: non si tratta di lottare contro qualcosa o sforzarsi per superare una difficoltà. Più fai così, più tendi a vedere i lati più forti e duri del tuo problema, e non lo superi, lo rendi più forte ai tuoi occhi. Devi andare oltre in armonia.

In armonia con cosa?
Boh, su questo ci sto ancora lavorando...
In armonia con te stesso, per prima cosa, credo.
Non vai da nessuna parte se cominci a remare contro te stesso e quello che provi.

Sarebbe un po' un controsenso, del resto. "Per capire meglio te stesso, fai cose che non ti vanno bene e che ti forzano"...

Certo, non è che io viva sempre felice, in armonia e in allegria come magari sembra dalle cose che scrivo.
Ma almeno ci provo.

E non so se avrete mai idea di quanto questo post sia stato in lavorazione...!

Non so se ho scritto qualcosa di arrogante o se qualcuno può sentirsi offeso, in certi punti.
Voglio solo dire che davvero non è mia intenzione offendere nessuno o anche proprio andare contro qualcosa.

Quello che faccio in questo blog, da sempre, è esprimere quello che sento e provo.
Andare contro le opinioni e le sensazioni degli altri è qualcosa che trascenderebbe il rispetto e il bene che voglio al prossimo. :-)

Anzi, forse il prossimo post serio che farò sarà proprio su quello che il prossimo significa per me, chissà.

PEACE 'N' LOVE
\m/

giovedì 2 aprile 2009

Senza Titolo 5



... Are you there?
Is it wonderful to know
All the ghosts...
All the ghosts...
Freak my selfish out
My mind is happy
Need to learn to let it go
'Cause I know you'd do no harm to me

But since you've been gone I've been lost inside
Tried and failed as we walked by the riverside
And I wish you could see the love in her eyes
The best friend that eluded you lost in time
Burned alive in the heat of a grieving mind

But what can I say now?
It couldn't be more wrong
'Cause there's no one there
Unmistakably lost and without a care
Did we lose all the love that we could have shared
And it's wearing me down
And it's turning me round
And I can't find a way
Now to find it out
Oh, where are you when I need you...

Are you there?