domenica 23 dicembre 2018

Con un giubbotto di pelle




Mi piace pensare
A come ti rincorrerei sotto la pioggia
Fermandoti prima che tu possa chiudere la portiera della tua auto
Sarei felice in ogni caso.

venerdì 30 novembre 2018

Dietro l'angolo

Ecco perché in realtà conviene sempre andare avanti.
Perché delle volte, le cose belle sono veramente dietro l'angolo. Anche se fino a prima di girarlo non avevi il minimo sentore di quello che stava per succedere, di lì a girarlo!

domenica 18 novembre 2018

307

Tra tutte le persone al mondo, chi inviteresti a cena?
Hai mai pensato a come morirai?
Ti piacerebbe essere famoso? Perché?
Quali cose hai in comune con una persona a cui stai pensando ora?
Prima di fare una telefonata, ti capita mai di provare da solo quello che dovrai dire al telefono?
Se potessi cambiare qualcosa nella maniera in cui i tuoi genitori ti hanno cresciuto, cosa cambieresti?
Com'è il tuo giorno perfetto?
Sapresti raccontare dettagliatamente la storia della tua vita in quattro minuti?
Quando è stata l'ultima volta che hai cantato da solo? E in compagnia?
Potendo scegliere di svegliarti domattina con una nuova qualità o abilità, quale sceglieresti?
Se potessi vivere fino ai novant'anni, gli ultimi sessanta preferiresti viverli mantenendo il corpo oppure la testa di un trentenne?
Qual è la cosa della tua vita che ti gratifica di più?

Che cosa vorresti condividere con qualcuno?
Quando è stata l'ultima volta che hai pianto di fronte a qualcuno? E da solo?
Esiste qualcosa su cui non si dovrebbe poter scherzare?
Mettiamo il caso morissi stanotte, c'è qualcosa che rimpiangeresti di non aver detto a qualcuno?
Mettiamo il caso la tua casa prendesse fuoco e tu possa solo portare fuori una cosa. Cosa salveresti, e perché?
Qual è la persona della tua famiglia per cui soffriresti di più, se dovesse morire?

Se avessi una sfera di cristallo per scoprire qualcosa su te stesso o sul tuo futuro, cosa vorresti sapere?
Qual è il tuo ricordo più bello?
Cosa significa l'amore per te?
Hai qualche sogno nel cassetto? Perché non hai ancora provato a realizzarlo?
Qual è il tuo ricordo più brutto?
Che rapporto hai con la tua famiglia? Pensi di aver avuto una bella infanzia?
Qual è la cosa più bella o il risultato più importante che hai ottenuto nella tua vita?
Se sapessi che tra un anno morirai, cosa cambieresti della tua vita?
Hai un buon rapporto con tua mamma?
Nell'amicizia, secondo te, cosa conta di più?
Cos'è l'amicizia, secondo te?

lunedì 5 novembre 2018

Going somewhere



And you start breaking down
'Cos you're under the strain
And you jump on a fast train

domenica 4 novembre 2018

Rosso, verde, bianco



Ricordi di freddo e bellezza, con sguardi che nascondono intere storie.
Alienarsi a casa propria, ma sapere che casa propria resta il posto dove si è più amati.

venerdì 2 novembre 2018

Luce verde

Comunque è veramente difficile girare pagina.
A volte la metafora è davvero calzante, perché se ci pensi, se svuoti le azioni del peso che possono avere emotivamente o mentalmente, prendere delle scelte può essere veramente facile come prendere il bordo di un pezzetto di carta e sollevarlo verso l'alto.

Poi nella vita reale in realtà è più come se tu dovessi girare la pagina senza le mani, ma solo soffiando.
Mentre sulla pagina è appoggiato un bel bicchierone pieno d'acqua.
E comunque tu sei girato dall'altra parte.
Con qualcuno che ogni tanto, a buffo, decide di spostarti proprio il libro da un'altra parte...

martedì 30 ottobre 2018

Ritorno a Market Square

È un periodo in cui sono fortemente in contrasto con la spinta perennemente positiva che mi viene da dentro. Non riesco a non provare a dire cose allegre, a introdurre influssi solari nel gruppo, eppure dentro di me qualcosa rema contro, e in maniera molto decisa.

Finché si tratta di discorsi fra me e me, riesco a ignorarmi.
Ma quando sono altri, invece, a confidarmi loro pareri, speranze, addirittura quando cercano di tirarmi su di morale, mi manda ai pazzi.
Non riesco a capire cosa dia alle persone la certezza che le cose, prima o poi, gireranno bene.
"Vedrai, che se deve succedere, succederà".
Le storie che finiscono male esistono. E sono tremendamente vere.
C'è chi resta solo.
C'è chi non trova lavoro.
C'è chi si ammala e non può fare a tempo a fare l'eroe che muore.
E c'è chi muore con tanti rimpianti e tanta sofferenza, senza alcun motivo, senza alcuna speranza.

Tutto questo succede davvero e così tanto spesso.
Per cui, quando trovate anche soltanto qualcuno che vi sopporti così come siete, e che vi fa essere come siete, tenetevelo stretto.

venerdì 19 ottobre 2018

.


Negli ultimi dodici mesi ho perso tre delle anime più importanti della mia vita.
Vorrei che ad un certo punto riprendessero a succedere anche quelle cose per cui vale la pena.

martedì 16 ottobre 2018

"Non tutte col buco?"



"Keep your eye on the donut, not on the hole."
(David Lynch)

domenica 14 ottobre 2018

Driving

C'è qualcosa per cui faticate tanto?
Bene, lasciate perdere.
Tanto alla fine non vale mai una cazzo di pena.

mercoledì 5 settembre 2018

S/T

"Se non altro, ricordati sempre questo: l'ispirazione che ci arriva dall'esterno è come il calore del forno, produce dei biscotti decenti. Ma l'ispirazione che proviene dall'interno è come un vulcano, cambia la faccia del mondo".

(Alan Bradley, La morte non è cosa per ragazzine)

venerdì 31 agosto 2018

In alto sul faro

Chi ama
protegge.

giovedì 30 agosto 2018

Un mese



What would you do
If you saw spaceships
Over Glasgow?
Would you fear them?

martedì 21 agosto 2018

99

Ho passato gli ultimi mesi a ripensare a come mi sarei dovuto comportare in alcune situazioni passate, ai "se", alle alternative che avrei potuto scegliere, a come sarebbe stato tutto meglio avessi avuto questo pensiero piuttosto che quell'altro.

Adesso invece un pensiero nuovo: sarebbe stato più bello fare la prima mossa.

lunedì 20 agosto 2018

Il posto dove tornerò, un giorno

La fregatura è che in realtà l'esperienza serve fin lì.
Perché uno può essere andato attraverso tutte le situazioni del mondo, può aver viaggiato e visto cose, può aver conosciuto persone ed essersi infranto contro ogni tipo di sensazione, ma poi arriva quel momento, e non tiene niente.

Funziona così, non giriamoci intorno.
Uno sta bene, progetta cose, si tiene occupato, vede gente, fa sport, vive felice, e poi...
Sbam.
Per lo stesso motivo per cui un quadro ad un certo punto decide di cascare per terra.
Da un momento all'altro, qualcosa fa cambiare tutto.
E, oh, quanto intensi possono essere i ricordi, quanto forti sono le esperienze se il viaggio nel tempo è così reale.
E anche il più vecchio lupo di mare si sente completamente disarmato.

Qualsiasi pensiero, qualsiasi logico ragionamento o razionale convincimento non vale più.
Il contorno perde senso e il mondo si riduce a una scialuppa in un mare in tempesta. Lo sai che da qualche parte c'è la costa, che fra qualche ora le nuvole lasceranno posto al sole, lo sai che se molli l'ancora e peschi puoi trovare sostentamento, ma non importa. Importa solo che in quel momento la costa non c'è, il sole nemmeno, l'ancora è troppo pesante e i pesci... tanto, qualsiasi pesce mangi, ti farà schifo.

Come si superano questi momenti?
Il problema è essere troppo sensibili?
No,
Non è questione di doversi chiudere in sé stessi, non è questa la soluzione.
Idealmente, la soluzione sarebbe invece essere meno fragili.
Ma come ci si rafforza, in questo senso?
Quali situazioni possono simulare questo grande pericolo che avverti quando il tuo tesoro segreto, sepolto dentro te, è a rischio - o peggio, è stato trafugato -?

Non saprei.
Intanto, cominciamo a smettere di remare contro la corrente, e invece lasciarsi trascinare e sospingere. Potrebbe essere una maniera utile di gestire le proprie forze.

domenica 19 agosto 2018

Rosso su Blu



Il bianco sul blu è così fastidioso. È una cicatrice pulsante. Perché quella linea si ostina a voler brillare? Molto meglio se diventa blu anche lei.
Ecco. Un quadro tutto blu.
Poi un giorno potrà anche tornare a essere bianco.
Però nel frattempo, consiglio da amico, diventa blu. E restaci, per un po'.
Ritirati nei buio. Farà meno male che essere costantemente sotto gli occhi di tutti in quello sfavillante colore diverso.
Ritirati nel buio. E un giorno, forse, tornerai a brillare di bianco, quando meno se lo aspetteranno, e li sorprenderai tutti.

lunedì 30 luglio 2018

Stardust


Uncertain times
They kissed by dusk
And that moment meant everything

sabato 28 luglio 2018

E ricorda...



Perché vogliamo ricordare?
Se lasciamo da parte i noiosi vantaggi evoluzionistici della memoria, la domanda è interessante.

Non è una novità che la Musica, in tutta la sua sensibilità e bellezza, sia una perfetta metafora della vita.
E allora proviamo a dirla così.

Forse ci vorrebbero più orecchie innocenti.
Se l'attitudine dei musicisti è quella di suonare la musica come se fosse la prima volta, allora sicuramente possiamo ascoltarla come pubblico come se fosse la prima volta.
Eppure la gente va ai concerti perché vuole ascoltare "le canzoni vecchie", le grandi hit, i brani storici. Se vado ad ascoltare Paul McCartney in concerto, non sentirò le canzoni dei Beatles o degli Wings o dei suoi lavori solisti recenti alla stessa maniera. È difficile mettere da parte le nostre passioni ed aspettative. Ma quello che succede è che siamo in parte bloccati in una celebrazione del passato.

Che può essere un gran divertimento... quando nel 2008 ho visto il concerto degli Iron Maiden e hanno portato in tour celebrativo Powerslave (album del 1984), fra scenografie spettacolari, pupazzi giganti che si muovevano sul palco e singalong, è stata una serata bellissima.

Ma cosa succede se il fine è diverso?
Sentire la musica/vivere come se fosse la prima volta.
Quei momenti che salgono per la spina dorsale e cambiano la vita.
Certo, Paul McCartney e gli Iron Maiden riempiranno sempre gli stadi dove suonano, mentre uno come Paul Weller, che suona sempre e solo musica nuova se è fortunato suona nelle sale degli oratòri - dico per ridere.
Ma tutta la musica è nuova, a prescindere da quando sia stata scritta, nel momento in cui viene suonata dal vivo, eseguita in quel momento. Quindi succede che le nostre memorie e nozioni preconcette potrebbero mettersi  in mezzo, e alterarci la percezione del presente.

E che dire dei nostri tentativi di creare dei ricordi?
"Devo ricordare questo" o "devo fare una fotografia per conservarla per sempre".
In quei momenti, tentare di fermare l'attimo rischia di rimuoverci proprio da quello stesso attimo che in futuro tenteremo di ricordare. Impedendoci di farlo davvero, perché eravamo concentrati su altro, in quel momento.

Mi è capitato di assistere a spettacoli, concerti, eventi, film, momenti di vita quotidiana veramente speciali, per poi avere come feedback commenti delusi come "Eh, ma non hanno fatto questo pezzo... / non c'era questa persona, quindi è mancato quel qualcosa in più..." oppure, il migliore di tutti: "Eh, ma non mi è piaciuto tanto così com'è andato".

Io, invece, spero sempre di avere la mentalità pronta ad affrontare una versione acustica di "I Saw Her Standing There" e/o una versione a band intera di "Blackbird". Ma pure un brano più nuovo, come "Beautiful Night", può essere altrettanto da brividi. Basta dargliene la possibilità, senza precludercela soltanto con il pensiero "beh, non è un brano dei tempi d'oro".

Spero di conservare sempre le mie orecchie innocenti, e di cercare sempre quegli stimoli, quell'ispirazione, ovunque possano annidarsi.
Perché ci sono, ovunque. Oggi come ieri e l'altro ieri. Se qualcuno dice che "ai miei tempi"... non credetegli, e se vuole vivere nel passato, lasciateglielo fare.
Molto meglio vivere oggi.

martedì 3 luglio 2018

Lettera Completa



Quando una persona è arrabbiata, quello che serve non è stare a giustificarsi o a cercare di risolvere il problema che ha fatto arrabbiare. A volte basta un gesto che faccia breccia e abbatta tutto il cattivo umore. Il resto viene da sé.

A 2:37, invece, se si ascolta bene, è possibile sentire il rumore dei ricordi.

martedì 26 giugno 2018

Cose dietro al sole

Mi sto rendendo conto che ho paura delle scelte che posso fare.
Però ci guardo dentro, e vedo che sono belle.

Devo fare il salto, ma c'è ancora qualcosa che mi frena.
Cosa?

... E se fosse solo il fatto che devo ancora saltare?

giovedì 14 giugno 2018

Some Baltimore Street Corner



Perché quello che vuoi, ma se sei bravo a fare qualcosa, nessuno te lo potrà mai togliere.

domenica 10 giugno 2018

Strangest Thing

- Mare
- Crimine
- Festa
- Tornello
- Attesa
- Ritardo
- Fuoco
- Platani
- Fermenti

Non importa l'ordine.

giovedì 5 aprile 2018

Pontormo in Spagna


Ricollego questo brano ad un momento molto particolare della mia vita.
Un momento di grande dolore e di vuoto tremendo, di freddo intenso, eppure affrontato con una voglia tremenda di rivalsa, di risalita, spesso e volentieri vana.

È in questa cornice, stanco, deluso da me stesso e dal mondo che mi circondava, che mi sono trovato ad ascoltare questa musica, dal vivo.

Ed è stato impressionante.
La secolarità di una musica lineare che ha così tanto risuonato in me, un sentimento così forte che ha attraversato i secoli fino ad arrivare a me, fino a raggiungere le mie preoccupazioni così laceranti.

È stato un raggio di luce nel buio. Come spesso accade, la musica riporta alla memoria odori, sapori, sguardi, immagini, persone. E una città, in particolare, di cui mi sono innamorato e su cui vorrei poter raccontare ancora tante storie.

Spero di ascoltare questa musica con piacere ancora per tanto, tanto tempo!

domenica 18 marzo 2018

Ancora sole alle 19:00

Va tutto bene finché una canzone qualunque ti fa tornare a quei tempi in cui stavi bene.
E ti senti anche stupido, perché stavi così bene e neanche ci pensavi, alla bellezza, alla semplicità, alla fortuna. Quasi fosse tutto scontato.
E rimpiangi di non aver dato più peso a quei momenti.
Ma il punto è proprio questo: quando sei così felice che non ci pensi.
Se quei momenti valevano questo, allora la strada era giusta.
Se invece avevi il tempo di pensare a quanto stessi bene... forse non eri davvero così felice, forse non te li stavi neanche godendo tanto.

domenica 11 marzo 2018

° Rivolere.


Mi piace, quando fuori piove e il vento muove i rami e le foglie degli alberi.
Ogni volta mi sembra che gli alberi siano tutti contenti del fresco e dell'acqua che bevono... :-)

lunedì 15 gennaio 2018

(Forse, Norah Jones)

Mi fa così strano essere tornato a scrivere sul blog.
Essere tornato a scrivere, in generale. Pensavo di non poterne più essere capace, che fosse solo una cosa da diciannovenni, e invece eccomi qui.

Forse perché ho bisogno dell'energia e dell'autenticità di un diciannovenne. Come se il presente non avesse più grandi appigli da offrirmi, e per tornare a trovare qualcosa di me, di me da solo, che fosse davvero valida, devo tornare a quando scrivevo sul blog.

Mi sento completamente delegittimato, pieno di buchi. Come se prima invece potessi fare tutto, perché stavo con te. Tu tappavi tutti i miei vuoti, in qualsiasi situazione. Adesso invece sono tornato a essere un nulla, all'improvviso torno a sentire ogni singolo buco che diventa una puntura, e fa male.
Devo ricostruire me stesso da zero.

Mi sto impegnando molto, per farlo. Ma la cosa evidentemente va più per le lunghe di quanto sperassi.
Sembra un po' come saltare sul tappeto elastico. Tu ti sforzi, salti in alto, e poi la forza di gravità ti riporta giù. E stai male di nuovo. Ma non demordi: provi a saltare ancora, sperando, stavolta, di arrivare più in alto. Non succede. Torni giù. E continui a provare.
Forse un paio di volte credo di essere arrivato un po' più in alto, ma alla fine torno sempre giù.
La domanda è: la gravità esisteva anche prima, oppure no...?

Una pizza da Kofler



Questo brano lo stavo ascoltando più o meno un anno fa, un sabato, in una stanza d'albergo.
A Graziano serviva la casa di via Cadibona per il fine settimana, e io avevo dovuto sloggiare. Non era una coincidenza fortunata, perché venivo da tre giorni di febbre alta, nausea e diarrea, ma stavo guarendo. Per fortuna, quel giorno saresti venuta a giocare a Milano contro la Pro Patria, per cui tuo papà mi sarebbe venuto a prendere e saremmo andati insieme alla partita.
Sia la Lori che l'Isa erano infortunate, per cui avresti giocato la tua prima partita da titolare in B2... ma come opposto, invece che come banda.

Sono stato a lungo sdraiato sul letto della mia stanzetta con queste note, a riflettere.

C'erano appena state le prime avvisaglie di problemi tra noi, a capodanno. Nonostante dei giorni bellissimi fra SPA, Sirmione e Verona, qualcosa era successo e non poteva essere più un caso. Ero molto triste, e non riuscivo a individuare l'esatto perché. Sentivo di volere a tutti i costi raggiungerti, ma era come se non ne avessi la forza, la spinta per farlo. E volevo capire. Volevo che tu fossi felice. E volevo essere io a renderti tale.

Ho deciso in quel momento che avrei dovuto fare ogni sforzo possibile. Anche se ero stanco. Anche se avevo avuto una febbre sfiancante, da gestire solo soletto nella fredda Milano. Anche se già prendevo i treni tutte le settimane per venire e tornare da te. Non bastava, dovevo fare di più.

Quella partita la ricordo bene. Un entusiasmo grandissimo... tu che fai tanti punti, addirittura salvi tanti palloni. Eri fortissima. Ricordo io e tuo papà che ci guardiamo contemporaneamente e ci lasciamo andare agli entusiasmi, per te. Alla fine, scendo in campo e il sabato di riposo in albergo, invece che in treno, si fa sentire. Sento di potercela fare! Saluto tutti, saluto te, la più importante, e via in macchina verso casa, insieme.

Da diversi giorni torno a sentire questa musica. Non riesco a capire se ci senta più rassegnazione o più speranza verso un domani migliore, ed eventualmente in che direzione sia, questo domani.