giovedì 24 gennaio 2008

Onice

Ma se ci facessimo invadere dalla Spagna?
O dalla Germania?

lunedì 21 gennaio 2008

Acquamarina

Sarah, we once feltered
As you froze that
Morning omen
And you told them
And you warned them
That the sky turned red
Above them

Sarah of the wonders
Of the wonders
Made of wonders


Venivi dall'atrio del cuore
Portando le chiavi del sole
Domani faremo l'amore
E niente potrà mai cambiare

Di questo rimase il rumore
D'un sogno che come nel mare
Si infrange su nere scogliere
D'un nero che può cancellare

Si dice che il sogno dell'uomo
E' far sì che il proprio domani
Sia senza calar del Sole
Ma dimmi, com'è senz'amare?

Ma i sogni son figli del cuore
Creati in quanto dolore
Spogliati della lor ragione
Per questo mandati a morire
(Novembre, Verne)

...

Sogni, natura, società, ambizioni, sofferenze, vie di fuga.
Uno cerca di navigare nel mare blu della vita, ma non gli viene mai data una bussola per orientarsi, né gli vengono dati strumenti particolari per prevedere tempeste, piogge, temporali.

O se il mare sia mosso o tranquillo. Se sia blu, o sia nero.

Gli viene solo dato un pezzo di carta straccia, con una matita. Lì, chi cerca di navigare potrà disegnare la sua mappa. Ma senza bussola, chi naviga sa che quella crociera potrà essere rischiosa.

E c'era come un rumor di vetro infranto
Ed una sensazione di allegria sommaria
Noi eravamo come foglie, in quell'Autunno strano
E senza capir perché, ci siam sfiorati piano.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)


Ci sono persone che passano la vita intera a studiare gli altri. A studiare le emozioni degli altri, i comportamenti degli altri, i pensieri degli altri, gli atteggiamenti degli altri. Una cosa che a me piacerebbe davvero è conoscere bene me stesso. Tanto per avere un punto di partenza, diciamo.

Io penso di aver saputo cosa volevo, una volta. Davvero, lo sapevo.

Credevo che chiunque avesse vita portasse la croce della passione e del tempo.

E c'era come un rumore di bambini
Noi come gli altri, senza direzione alcuna
D'un tratto quell'Autunno diventò l'Estate
Uno sconquasso, caddi, e persi la tua mano.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Poi ho perso quel qualcosa. L'ho perso, e credevo di essere tornato a navigare nel buio sotto un cielo senza luna e senza stelle, con una piccola lanterna tenuta accesa dal mio orgoglio, alla continua ricerca di qualcos'altro che volessi davvero. Credevo che l'avrei trovato. Credevo che l'avrei ritrovato.

Capisci, il tempo del gioco
E' oggi l'era del vuoto
E poi son solo preghiere da porgersi al mare.
(Novembre, Geppetto)

Forse sono rimasto troppo tempo immerso nei pensieri, mentre vagavo con la lanterna. Forse ho sprecato troppo tempo pensando ad altro, che ho perso anche quello che credevo di stare cercando.
Forse mi sono dimenticato come si ama.

Forse mi sono dimenticato com'è guardare dentro due occhi e provare un lieve senso di vertigine mentre si cade in loro, e poi una ben più felice sensazione di salvezza nel sentire che quegli occhi in realtà ti sorreggono benissimo, dolci, piacevoli, tranquilli.

Forse mi sono dimenticato com'è il cadere nel lago di quegli occhi e sentire quelle dolci acque che ti cullano, e che si portano via con le loro onde tutti i tuoi pensieri, tutti i tuoi problemi, a cui puoi per un momento smettere di pensare.

Forse mi sono dimenticato com'è il vivere quella specie di miracolo di un sorriso che abbatte una fortezza.

Com'è possibile che tutto questo diventi all'improvviso tremendamente sbagliato?

Once she told me about a dog
Which abandoned by its owner
It died of melancholy
Since then, it's all a little bit clearer.
(Novembre, Christal)

Non lo so, non lo so, non lo so, non lo so.
Sogni, natura, società, ambizioni, sofferenze, vie di fuga.
Uno si aspetta di disegnare la sua rotta e di percorrerla, ma troppo della rotta dipende dalle rotte che altri hanno disegnato per loro, troppo dipende se devi raccogliere dal mare nero un naufrago che ha bisogno di aiuto, troppo dipende da chi invece dalla sua rotta è stato spazzato via, e soffre troppo nel non ritrovarla.

Wake up together,
Together we will take the shame from you away.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Dimenticavo.
Nel mare blu possiamo disegnare la nostra rotta, ma la disegniamo perché sappiamo che, da qualche parte, sepolto dall'acqua salata, c'è un tesoro che ci spetta.

In realtà, nel mare ci sono tanti tesori, solo che alcuni sono più importanti di altri.

Anche se sono stato tanto tempo da solo con i miei pensieri, credo di essere riuscito di nuovo a disegnare una giusta rotta. Per la verità era una rotta che cercavo da tempo. Però ora sono davvero sicuro di essere vicino alla rotta che mi possa dare delle risposte.

Se queste verranno domani, fra qualche settimana o fra dei mesi, non so dirlo.

Però ora sento che sono davvero vicine.

Il tempo è comunque breve.

Vorrei riuscire ad imparare di nuovo a capire quello che provo, e se quello che provo è davvero quello che cerco, e se quello che trovo è davvero quello che provo.
Vorrei riuscire ad uscirne.
Vorrei riuscire a rendere il mio domani senza tramonto.

Non so in che grado lo voglio, ma vorrei anche riuscire a farle tornare il sorriso.

Wake up together,
Together we will take the shame from you away.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Vorrei sapere se il mio tesoro sei tu.

A treasure to find.
You are my treasure to find
A caress of water, caress of life,
A caress of Aquamarine water.
(Novembre, Aquamarine)

Il blu mi chiama.
Lo cerco con un sorriso.

martedì 8 gennaio 2008

Elogio alla Bruttezza

Mi guardo intorno, e mi accorgo che oggigiorno c'è molta gente che, dichiaratamente, pensa che apparire sia più importante dell'essere. Alla domanda "Meglio essere o avere?" rispondono "Beh, se uno è, ha". Non fa una piega...

Mi guardo intorno, e vedo ragazzine dodicenni truccate e vestite tutte allo stesso modo, stesso trucco, stessi capelli, stesso lucidalabbra (ma cosa te ne fai andando a scuola?), stessi occhiali, stesse risatine da cerebralmente inattive.

Mi guardo intorno e vedo ragazzini dodicenni con cappellini senza senso, più spesso con capelli o rasati a uno, con pantaloni abbassati e mutande in bella vista, di cui personalmente la mattina dopo aver fatto colazione farei volentieri a meno. Poi oltre a guardarmi intorno mi capita anche di sentire, e invece delle battute che noi si faceva una volta, sento volare bestemmioni, come se fosse una moda lanciarne.

Questi due suddette razze sono generalmente chiamate "i belli". Del resto, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace...

Trovo preoccupante sentire gente che conosco dire "Eh sì, per me la moda conta eccome".

E queste suddette persone, non so se per qualche strana coincidenza, sono davvero tutte "belle". Belle fisicamente, intendo. Roba che uno ne vede passare una/o per strada e fa: "Hmmm!" avete presente, no?

Dall'altra parte, ci sono i cosiddetti "brutti". Quelli che non si vestono "alla moda" e che in effetti pensano che i propri capelli stanno bene anche senza due ore di colore e rimaneggiamento dal parrucchiere, e che forse le proprie mutande non siano precisamente uno spettacolo. E che effettivamente mancano di quel bel faccino o di quel bel fisico di cui gli altri possono però al contrario vantare.

Questi "brutti" sono spesso presi dallo sconforto, perché gli esponenti dell'altro sesso che per motivi celesti sono più "geniali" nel vestirsi e nel massificarsi, sono più attratti dalle ragazzine fighe di turno o dal ragazzotto scemo di passaggio.

Ma perché, mi chiedo mai! Perché sconfortarsi!

Va bene, forse i "belli" avranno più spesso compagnia dell'altro sesso. Concesso.
Va bene, forse i "belli" a dodici anni avranno già una ragazza che è la più bella della classe. Concesso.
Va bene, forse i "belli" avranno una vita sociale particolarmente divertente e movimentata. Concesso.

Ma io trovo che nascere "belli" (o cercare di diventarlo, non fa differenza) sia una delle più grandi sfortune del mondo. E se a tutto si può rimediare, a meno che voi "belli" non vogliate darvi un paio di mattonate in faccia, vi dovrete tenere così come siete!

A tutti noi "brutti", o forse è meglio dire "meno belli", "non strafighi", è sempre capitato di avere un amore irraggiungibile. Perché, per quell'altro/a scemo/a che assomiglia a Scamarcio, quell'amore è invece assolutamente e regolarmente a portata di mano?

Perché quegli amori che per i "meno belli" sono irraggiungibili, i "belli" possono raggiungerli senza problemi? Forse è una prova che il mondo è ingiusto...

Invece, cari i miei "meno belli", voi che mediamente siete tutti un po' più intelligenti dei "belli", dovete solo guardare la cosa da un altro punto di vista.

Essere davvero "bellissimi" è un'arma a doppio taglio. E non mi cambierei mai per un bello, per come sono ora. Sapete perché?

Perché essendo "belli" forse avrete davvero tutte le ragazze/tutti i ragazzi che sognate. Ma quanti di loro saranno veramente innamorati di voi?

Dando per concesso che quello che noi, e stavolta è un noi che comprende sia "belli" che "meno belli", abbiamo trovato, capito e provato quella persona che è per noi "l'amore", che quella caschi nella nostra rete (per paragonare i nostri amati ai simpatici pesciolini)...

... è dovuto alla nostra personalità o al nostro aspetto?

Non penso di dovervi spiegare dove sta la differenza nel farsi piacere per una cosa o per l'altra... anche Brad Pitt si è scocciato di stare con una figa come Jennifer Aniston, e Lindsay Lohan e Paris Hilton cambiano in media tre ragazzi a settimana.

Pensandoci bene, se io stesso dovessi finalmente stare con una ragazza bellissima, sarei felicissimo per un paio di settimane, un mesetto, forse... poi comincerei davvero a domandarmi...

... ma mi piace per quello che è e per quello che pensa, o perché è una stragnocca?

I "belli" non potranno mai davvero essere sicuri di essere ricambiati per vero amore, anche quando loro stesso saranno davvero innamorati - pensando soprattutto che per un "bello" nella norma abituato alle scappatelle, riconoscere l'amore è molto difficile.

Perché ci sarà sempre "l'altro" o "l'altra" dalla vista più lunga dei sentimenti che si metterà con i "belli" solamente... perché sono "belli". E questo i "belli" lo dovranno affrontare, prima o poi. Mi dispiace sentitamente per loro...

D'altro canto, noi "meno belli" abbiamo uno charme e un savoir-faire tutto nostro (dopo mi sveno per aver usato due parole francesi, per ora finisco di scrivere) che ci rende più speciali dei "belli", che invece sono tutti uguali, che si vestono allo stesso modo, che parlano allo stesso modo... addirittura pensano allo stesso modo....

(Non lo credevo possibile, ma invece per certi motivi ora esiste davvero un "pensiero di massa"!)

... e soprattutto, con i nostri modi di fare non solo diventeremo speciali agli occhi degli altri per il nostro atteggiamento, ma sarà anche più facile farci apprezzare per come appariamo. Anche con quel naso un po' all'insù o quella fronte un po' calante... rispetto alle masnade tutte uguali che si vedono tutti i giorni, saremo una botta di originalità!

E soprattutto, quando troveremo un amore che ci ricambi, noi sapremo davvero per che cosa sarà! E con certezza!

Quindi, cari i miei amici e care mie amiche "meno belli", non demoralizzatevi mai, ma continuate per la vostra strada, che siete messi sicuramente meglio di tutti gli altri!

... Ehi, volevo solo specificare che non tutti i "belli" sono anche scemi... non la penso così... questo, per tutti gli amici veramente belli che ho, non "belli", ma belli, senza virgolette. Perché anche se corrono qualche rischio in più nell'essere belli, si meritano davvero tanta felicità.

Un'ultima domanda: la popolazione terrestre ammonta a circa sette miliardi di individui.
Con quanta reale percentuale di esseri umani?

domenica 6 gennaio 2008

Sorprendenti Ciclicità e Insoliti seguiti

Non posso fare a meno di esserne stupito anch'io, ma con tutta la mia pigrizia, con tutti i miei impegni, con tutti i miei pregiudizi, con tutte le gufate che gli avevo fatto (io) e che gli avevano fatto (loro), questo blog è ancora qui ed è ancora vivo, e oggi compie il suo primo anno di vita!

Va bene, la situazione tecnica del blog da un anno fa non è cambiata molto, purtroppo sono telematicamente incapace di qualunque uso di Photoshop e affini, quindi se sperate di vedere qualche innovazione grafica a questa pagina, ecco, diciamo che non ne vedrete neanche nei prossimi anniversari, se mai ci arriveremo.

Da poco è iniziato il 2008, e non posso fare a meno di guardarmi ancora alle spalle. Un conto è ricordarsi avvenimenti speciali che sono passati, un altro è rileggere quello che scrivevi, anche di cose ridicole.

Ho sempre pensato che la funzionalità di un blog fosse quella di farci confluire dentro tutti i pensieri, senza filtro... come ti capita, come venivano. Per questo ho capito perché consideravo (e considero ancora) i blog cose da ragazzine problematiche. Ma quello che è peggio è che rileggendo un sacco di vecchi post (sì, come dice il buon vecchio STE, le parole inglesi usate in italiano sono indeclinabili) qua dentro, soprattutto i primi, mi sono accorto che erano veramente troppo da ragazzina problematica... e li scrivevo io, PORCOCANE!!!

... da "caro diario", della serie "ma non me ne sbatte una ceppa di quello che ti succede tutti i giorni", se l'avessi dovuto commentare dall'esterno. Ma non me ne vergogno, non troppo, immagino che una fase così debbano passarla tutti. Peccato però, ero riuscito ad evitarla per parecchio tempo!

Avere un blog in fondo è anche avere la possibilità di dire in modo speciale quello che pensi, e sprecarla raccontando la tua giornata è da stupidi. Per questo... giuro solennemente di fare sempre un uso migliore e più attento del mio blog.

Ah, meno male che le cose sono cambiate. In questo anno di post sul blog, dal 2007, ho scritto un po' di tutto, ed è piacevole, davvero. Mi rivedo come pensavo in modo diverso, come affrontavo in modo diverso certe situazioni... e un po' mi fa senso, perché non sembra che sia passato solo un anno o meno, da allora. Wow.

Mi auguro che il 2008 possa essere un anno più onorevole per questo povero blog. Un anno in cui possa continuare a scrivere senza filtri quello che provo, ma magari non come i disastrati di Moccia (va che non ero così disastrato in fondo eh, dai).

Perché in fondo... per quanto possano andarmi male le cose in futuro, eh, l'importante sarà esserci! Pessimismo di fondo.

Per il nuovo anno, qualcosa a puro titolo, augurare cose felici mi sembra un po' poco e banale. Io quello che augurerei è speranza. Speranza perché per come stanno andando le cose oggi, nel mondo, da stare felici c'è molto poco. E quindi speriamo, speriamo che possiamo rimboccarci le maniche e fare qualcosa di nostro per migliorare le cose.

Questo non significa che non speri che la fortuna assista sempre le persone a cui voglio bene!

Iniziamo il nuovo anno con il piede giusto, che ne dite?
Ci saranno tempi buoni come ci saranno tempi cattivi. E ci saranno quelli che ci aiuteranno a far passare nel migliore dei modi questi prossimi mesi come ci saranno quelli che invece preferiranno metterci i piedi in testa.

Noi guardiamo i prossimi mesi sorridendo, però. E anche con un po' di aria di sfida, che non fa mai male. Ricordiamoci su chi poter contare e tiriamo avanti per la linea che abbiamo tracciato come nostra strada. Ricordiamoci che siamo sempre padroni delle nostre azioni e delle nostre scelte. Ricordiamoci che siamo sempre in grado di trovare le risposte. Ricordiamoci che siamo sempre in grado di superare i momenti più brutti. Basta ricordarsi... che siamo noi.

Buon 2008 a tutti!