domenica 28 settembre 2008

Una Cura per la Solitudine

... Qualcuno ha qualche idea?

... Non importa quanti buoni amici abbiamo, quanto ci voglia bene la nostra ragazza/il nostro ragazzo, quanto sia speciale la nostra famiglia, o quante cose facciamo per cercare di sfuggire a questa sensazione. Ci sono cose che semplicemente aiutano a distrarci, quando ci sentiamo soli. Ma non "curano" la solitudine. Ci fanno dimenticare che la sentiamo e basta. E ci rimarrà, bene o male.

Ma penso che sia qualcosa di naturale. Qualcosa con dobbiamo fare i conti ogni tanto, da bravi esseri umani che possono provare tante emozioni diverse. E' qualcosa che dobbiamo provare, ogni tanto, per renderci più forti.

Solitudine è anche un termine molto vago. Ne esistono almeno due tipi.
Può essere quando... ti senti di troppo. Quando sei fuori da un cerchio in cui vorresti stare.
Oppure può essere solitudine quando cerchi "l'altra parte di te stesso", in senso romantico, in una relazione, e non la trovi.

E' una sensazione di mancanza. Ne hanno parlato artisti, scrittori, filosofi e musicisti, e sembra che ci sia un modo di "riempire" questa mancanza.

A questo punto subentra la forza di una persona.
La maggior parte delle persone cercano di riempire questa mancanza con i modi più immediati.
Libri e musica hanno funzionato molto bene con me...
Alcuni prendono la strada della spiritualità, altri fanno (troppo?) affidamento su un'altra persona che possa completarli.
E ci sono quelli che scelgono i rimedi distruttivi, droghe, alcool, eccetera...

... tutto per riempire questo gap, riempire il senso di solitudine, fermare quel modo di sentire le cose.

Io non vedo la "solitudine" come qualcosa di negativo. Trovo che sia una cosa molto buona avere del tempo per riposare la mente, del tempo da dedicare soltanto a noi stessi.

Oggi siamo continuamente bombardati da parole e da impressioni di altri, fra Internet, televisione, radio e altri mass media, che in mezzo a tutte queste voci non riusciamo a sentire la nostra. Per questo mi piace passare del tempo da solo. Vedo questa situazione come un momento per ricaricarmi, per pensare cose nuove, per raggiungere qualche nuova ispirazione, magari.

Una cura per la solitudine potrebbe essere questa, quindi...
Usare le sensazioni positive che lo stare da soli ci lascia per far sparire quelle negative.
Non stare male perché stai da solo, ma stare bene facendo qualcosa che puoi fare solo quando sei da solo.

Mi dicono che sono una persona un po' chiusa. Mi dicono che parlare dei propri problemi aiuti molto.
Non ne sono convintissimo... e quando dico che non ne sono convinto intendo che dentro di me credo fermamente che la cosa non funzioni con me.

Parlare dei tuoi problemi a qualcuno porta quel qualcuno a provare empatia per te. E cosa te ne fai della sua empatia? Nulla. Il problema è solo dentro di te, solo dentro di te... puoi sentire idee degli altri, puoi sentire pareri di altri che forse ci sono passati o immaginano cosa debba essere passarci, ma il problema è dentro di te... sei tu che devi risolverlo, sei tu che puoi risolverlo.

Però è vero che quando ti senti solo per una qualche mancanza, parlarne, scriverne, esprimere in qualunque modo quella mancanza, ti da comprensione su di lei. Porta fuori da te quella sensazione, dalle nuove forme. Manipolala... e la sentirai molto più tua, sarà molto più tua, la sentirai molto più tua.
In effetti la solitudine ti da un'ispirazione mica male...

Questa si chiama arte. Credo sia da qui che vengono tutte le cose bellissime che gli uomini fanno e che ammiriamo. Quadri, libri, canzoni... anche cose scritte in un blog, per esempio!

Non c'è una sola risposta a quale sia la "cura" per i tuoi problemi, perché c'è una sola cura diversa per ogni sola persona diversa. E'... accettazione.

E' accettare che vieni al mondo da solo e da solo te ne andrai. Ma nel frattempo hai un tuo viaggio da percorrere, e sulla strada puoi trovare tante persone che la pensano come te e magari pure qualche persona più speciale delle altre con cui puoi condividere (ho avuto un lapsus che mi ha dato sensazioni positive... invece di "condividere" avevo scritto "condivivere", non so se esiste, ma suona bene!) quello che provi. Questo è tutto e ti deve bastare!

Accettare. Accettarsi. Imparare ad amare se' stessi.
E' da diversi mesi che non provo più quel senso di solitudine che provavo anche solo pochi mesi fa. Da quei giorni è cambiato che ho imparato una cosa. L'ho imparata da solo, scrivendo quello che pensavo, e sentendo dalle reazioni che avevo dentro di me che era davvero la cosa giusta. Una sensazione di ventata fresca...

Quando mi sentivo solo, mi mettevo a pensare. Mi mettevo a pensare troppo. E più pensavo, più quella sensazione diventava più grande, più profonda...

Se sei davvero in pace con te stesso, non puoi mai essere solo, perché la persona che ti conosce meglio è sempre lì, che ti guarda dallo specchio, e questo non vuol dire egoismo. Questo vuol dire essere vivi e essere umani. Non puoi pretendere di dare affetto, amore o qualsiasi altra cosa tu pretenda se non ti fidi di te stesso, e non senti di poter prima di tutto contare tu stesso... su di te.

Insomma, non consiglieresti mai qualcosa di cui non sei convinto a un tuo amico, no?

Sì, qualche volta può voler dire dimenticare il passato, andare avanti, dimenticare persone o cose che ti hanno fatto male, perdonarti di errori che hai fatto, e superare rimpianti.

E per fare questo puoi soltanto metterti lì, una buona volta, quando è il momento, da solo - e lo sai solo tu, quando è il momento - metterti seduto e... cominciare a lavorare sull'essere quello che vuoi essere, quello che senti di voler essere. Per stare meglio con te stesso.

La solitudine non può essere curata perché non è una malattia.
E' un foro nella tua anima, un foro piccolo ma che può essere molto profondo, un foro in cui prima devi mettere un po' di amore per te stesso, prima che altri possano riempirlo con il loro, di amore. Forse la questione è quanto puoi essere capace di trovare questa sensazione, allora.

E non c'è niente di più bello che stare con gli altri e sentirsi bene, stare con gli altri e sapere che puoi imparare tanto, tutto, da loro, perché non stai lasciando dietro di te nessun problema. Sei in pace con te stesso. Non hai rimpianti. Non rimugini sul passato. Sei felice di come sei e di quello che sei.

Puoi fare più caso al sorriso della tua amica, se non sei occupato a convivere con un dolore che ti scava dentro.

La cura... no... il rimedio per la solitudine c'è. Non è uno: ce ne sono tanti, tanti e diversi quanti siamo noi. Il problema è che oggi non abbiamo la possibilità di cercarlo. Oggi ognuno di noi deve uscire di casa per portare a casa uno stipendio con cui mantenersi, fare qualcosa, senza avere tempo da dedicare a se' stessi.

Non è uno stereotipo, è dolorosamente vero, lo vedo anche io con le persone che ho intorno, anche quelle che ho vicine e che mi vogliono bene.

Perdiamo interesse nelle sensazioni delle altre persone. A meno che qualcuno non sia nostro stretto amico, non ascoltiamo. A volte non ascoltiamo neanche i nostri amici. A volte se li ascoltiamo lo facciamo attraverso lo schermo di un computer, e ci perdiamo i suoi sguardi, i suoi sospiri, i suoi sorrisi.

Non dico che MSN o Internet siano cose negative. Anzi, è bello poter parlare con chi abita lontano da te. Però non può sopperire al contatto fisico, reale fra persone... so che ci sono alcune persone che la pensano diversamente, non so cosa dirvi, sono impressioni.

(Sì, ho detto impressioni, non opinioni...)

Non so dove la nostra società ci sta portando. Sicuramente non mi piace granchè. Ma se devo essere veramente sincero, non mi interessa più di quanto sia giusto che mi interessi sul piano materialistico. I soldi come tutte le altre cose sono oggetti, e vanno visti come tali... quanto al resto, se io so come vedere le cose e se sono contento di come le vedo, che problema c'è?

Io ho la fortuna di conoscere persone veramente, veramente speciali. Persone diverse da tutti gli altri. E ne conosco tante! Con tutte loro, e sì, ragazzi, sto pensando a tutti voi, lo sapete... voglio andare avanti. Tanto. Finché ci saranno loro, a me va bene. E non ci sarà solitudine che regga.

Si tratta di guardare sempre i nostri orizzonti. Shine On, Horizons!

... Se tutto quello che ho scritto ora vi sembra troppo assurdo, per combattere la solitudine potete anche provare ad andare su un qualche sito di bot e prenderli un po' per il culo!
HAHAHAH!

giovedì 25 settembre 2008

Tu es le roi!

Mentre di sottofondo Art of Life degli X Japan ha raggiunto il suo orgasmo nella parte del pianoforte, mi è venuto spontaneo scrivere queste due righe qui...
Ci sono un paio di amici che mi mancano veramente... mi dispiace non sentirli più. Mi dispiace che siamo cambiati tutti e tre e che ora forse non siamo più compatibili come prima.
Però la memoria dei vecchi tempi, quando torna, magari accompagnata da questo pianoforte, può essere molto forte.

Ma il primo passo ad allontanarci non l'ho fatto io, ragazzi. Forse dovrò essere io a fare quello che ci riavvicini, però se anche voi mi fate un cenno, non mi dispiace...

Penso che le persone a cui è diretto il messaggio bene o male possano capire che mi sto rivolgendo a loro... solo, non so se passano ancora da queste parti.

Però la canzone che sto ascoltando è sicuramente un indizio... dai!

La parte al pianoforte è finita. Quindi con lei anche l'alone un po' malinconico che mi aveva avvolto. Ragazzi, ci conto, eh!

E' proprio vero, la notte ha una strana atmosfera! Sapete che post del genere non si vedono mai da queste parti, quindi non prendetelo come un qualcosa da ragazzine problematiche... c'è tanto, dietro queste poche parole.

In attesa di post a stampo più particolare... ho anche lavoricchiato un po' sulla grafica del blog. Non è nulla, ma almeno non è il cadavere che era prima!

Shine On, Horizons!

lunedì 8 settembre 2008

"The Sadness of Things"

Una ragazza di Parma che interviene spesso nel tuo blog su myspace, ci ha fatto notare la frase che hai scritto a fianco al tuo avatar: "The Sadness of Things" (la tristezza delle cose). E' solo la citazione di una canzone o c'è altro dietro? Qual è il tuo rapporto con la malinconia?

E' una domanda molto complessa a cui rispondere...
Credo che ci sia un'insita infelicità nel mondo in cui viviamo, ma allo stesso tempo credo ci sia anche un'intrinseca bellezza. Penso che infelicità e bellezza siano strettamente collegate tra loro... per esempio... ho sempre creduto che la musica più bella, più commovente ed emotiva, fosse la musica triste e melanconica: Nick Drake, Joy Division... ballads, in genere.

Ad ogni modo la musica triste, melanconica, depressiva... come la vuoi chiamare... è quella che mi ha sempre emozionato di più, e che mi ha fatto sentire... più vivo.

Penso ci sia una forte relazione anche tra malinconia / tristezza, e bellezza / passione per la vita... l'unico modo per spiegarlo è questo: quando ascoltiamo qualcosa di molto triste e melanconico, ci fa capire che non siamo i soli a provare quel particolare sentimento, e questo ci fa sentire meglio, non peggio.

Ironicamente la musica lieta a volte mi fa sentire molto depresso, perché non mi dice niente della mia vita... secondo me non cattura l'essenza dell'esistenza umana, mentre una canzone molto triste come quelle di Nick Drake, per me colgono esattamente l'essenza di quello che è la vita.

E' una cosa buona e mi sento meno solo nel mondo quando provo questo tipo di connessione con una canzone. Mi fa sentire meglio, mi fa sentire la passione per la vita... "The sadness of things" per me è un concetto positivo, non negativo.
- Steven Wilson, Porcupine Tree

E Mi Viene Da Pensare...

Bene, bene!
Rieccoci qui di ritorno dalle vacanze, vacanze toste, vacanze belle, vacanze intense... e vacanze che non hanno mancato di darmi tanti spunti interessanti su cui pensare.
Ho conosciuto tante persone che non conoscevo, ho conosciuto meglio tante persone che già conoscevo e ho scoperto (sì, ancora!) altri aspetti di me che non pensavo esistessero.

Tutta roba molto, molto buona, per cui posso dirmi davvero soddisfatto.

Adesso ricomincia il solito tran-tran, però, penso per la prima volta da quando torno dalle vacanze alla normale quotidianità, stavolta sento di essere davvero in grado di fronteggiare tutto ancora alla grande. Non tanto perché le vacanze ti ricarichino, ma mi sono accorto di avere io stesso qualche arma in più. Me la gioco volentieri, insomma.

Ed è importante che sia così. Stavolta ho la ferma intenzione di voler dare una bella ripulita e riordinata alla mia vita. Dovrò lasciare qualcosa a cui tengo molto, ma lo farò soltanto per buttarmi su qualcosa di nuovo e... diverso (chi legge qua ogni tanto sa quanto mi piaccia questa parola) che mi attira ed entusiasma.

Dicevo che fuori ho trovato interessanti spunti di riflessione: alcuni non so bene cosa vogliano dire e ci sarebbe da pensarci su ancora un po', per svilupparli. Ma intanto provo a buttarli là: le basi sono fresche! Sono nuove! La cosa mi suona davvero bene.

La differenza fra trovare ciò che ami e amare quello che hai trovato. Sì, un po' strano, e poi l'ho detto, non so bene cosa voglia dire. Però la differenza c'è, giusto? Ed è anche bella pesante e marcata. Credo sia qualcosa che abbia già "affrontato", comunque. Solo che non ci avevo mai pensato. Solo che poco tempo fa questa differenza mi è arrivata in faccia come un mattone, e mi ha preso abbastanza.

Creatività. Creatività. Creatività. C'è tanto dietro a questa parola, e quando ho provato a scriverci due righe qua per riassumere un po' quello che avevo pensato finora, sono venuti fuori minestroni pizzosissimi. Pensate soltanto a quello che provate voi. Tutte le emozioni, tutte le paure, tutte le difficoltà, tutta la gioia, tutte le sensazioni e tutti i pensieri che sapete provare, che avete provato e che non sapete ancora di poter sentire.
Pensate che questa capacità di provare emozioni non l'avete solo voi, ma quasi ogni singolo abitante di questo pianeta. La capacità di creare sensazioni.
Moltiplicate tutte queste sensazioni per sette miliardi e passa.
Cavolo! Non è una bella sensazione?

E altre robe che non sono semplicemente dell'umore giusto per scrivere.

Qualche altro pensiero random:

Ho capito che una delle cose a cui faccio più caso e che ha più importanza per me nei rapporti con una persona è quanto questa sa trovare felicità anche nelle cose semplici, sorridere anche con poco, ma sapendo veramente apprezzare quel poco. Cioè, era così anche prima, ma solo quando ho formulato questa frase me ne sono reso veramente conto.

E poi da un po' mi capita di chiedermi ogni tanto "quale sarebbe la cosa migliore che potrebbe capitarmi oggi". Da un po' di tempo a questa parte la risposta è sempre quella... sapere che una certa persona è riuscita a sistemare almeno in una piccola parte le cose nella sua vita.

Dai, mi mancava scrivere sul blog. Oggi sono stato un po' in versione "stream of consciousness", ma mi sento bene e spero di tornare presto dell'umore creativo per poter scrivere qualcos'altro di interessante!

PS
Non vi anticipo niente, ma forse è la volta che mi sono deciso a cambiare l'aspetto di questo povero cesso di blog...