giovedì 25 febbraio 2010

Qualche eco


Shandon
Noir
Not So Happy To Be Sad
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Loose your head, lay your soul
Lick your wound and taste the blood
Feel the pain on your own

But
it hurts so lovely
Choose your hell, meet the fog

Let it all surround the core

Be the one like a storm

Lightning through the darkness


Oh never, no never
...

Never fear to suffer
Never hide behind a smile


Never cry without a sound


Be the
sigh in a song
Be the
silence in a romp
Be the
stain on the wall
Be the one deciding

Be
the first, but too late
Be
the last performance

Oh never, no never
...

Never fear to suffer
Never hide behind a smile


Never cry without a sound...


Ahah, non sentivo questa canzone da un sacco... probabilmente se non fosse partita per caso con la sveglia di stamattina, chissà quando avrei finito col sentirla davvero.

mercoledì 24 febbraio 2010

Nessun tracciato davanti

Sulle note di: Jeff Buckley - Hallelujah

E' impossibile stare contemporaneamente con i piedi ben piantati per terra e la testa tra le nuvole, a meno di non essere molto, molto alti.
E, allora, è meglio essere realisti o sognatori?
Vivere di poesia è arduo, anche se ci mettete sopra un vasetto di maionese.
Ma, d'altro canto, anche i tipi rigidi e tutti d'un pezzo hanno qualche problema, per esempio, quando devono allacciarsi le scarpe.

Nessuno può essere sempre uguale a sé stesso, neanche se è un gemello figlio unico.

Ma sia prima, che poi, a rimanere è la scelta che hai fatto. La strada che hai preso e quella che non hai preso. Stop.
Alla fine della strada, quale che sia, trovi qualcosa.
Se sei contento, tanto meglio.
Se sei triste, in fondo quelle che chiamiamo "sconfitte" sono altre. L'unica cosa da fare in questi casi è cercare di imparare qualcosa, per le prossime scelte.

Il guaio viene quando non vedi il sentiero davanti ai tuoi piedi. Dovrebbe esserci, ma è buio e non si vede bene.
Una sensazione difficile da descrivere...
Come quella voglia di giardinaggio che si portano dentro gli eschimesi.
Credo sia più facile, se hai qualcuno vicino, e se ti canticchi qualcosa, per farti compagnia.

domenica 21 febbraio 2010

Più vicini

Bambina mia,
per te avrei dato tutti i giardini
del mio regno,
se fossi stata regina,
fino all'ultima rosa, fino all'ultima piuma,
tutto il regno, per te.

E invece ti lascio baracche e spine,
polveri pesanti su tutto lo scenario,
battiti molto forti,
Palpebre cucite tutto intorno. Ira
nelle periferie della specie, e al centro
Ira

Ma tu non credere a chi dipinge l'umano
come una bestia zoppa
e questo mondo
come una palla, alla fine.
Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue.
Lo fa perché è facile farlo.

Noi siamo solo confusi, credi.
Ma sentiamo. Sentiamo ancora.
Sentiamo ancora. Siamo ancora capaci
di amare qualcosa.
Ancora proviamo pietà.

Tocca a te, ora,
a te tocca la lavatura di queste croste
delle cortecce vive.

C'è splendore
in ogni cosa. Io l'ho visto.
Io ora lo vedo di più.
C'è splendore. Non avere paura.

Ciao faccia bella,
gioia più grande.
L'amore è il tuo destino.
Sempre. Nient'altro.
Nient'altro. Nient'altro.
M. Gualtieri


Questo è per voi, ok?
Sì sì proprio per voi! Dico a quelli lì, pianzani della peggior specie, robbosi da far paura, quelle 6-7 persone di questo bel weekend, più bello e speciale di quanto forse penserete.
Non so se sia giusto o meno, se è una bella cosa o no, ma quello che vi ho detto in macchina è proprio vero...
-64!