giovedì 31 dicembre 2020

RIP 2020 (2020-2020)

 "Lasciamo che la morte torni a essere una notizia inattesa"

(Il Post)

martedì 29 dicembre 2020

Azzurro Della Pila

Credo che dopo tanti anni tu rimanga la mia Custode.

Sei Custode Unica di un tempo per me importantissimo e bellissimo. Sei la sola con cui l'abbia veramente condiviso, e accogliendomi nel tuo mondo mi hai mostrato cose e fatto vivere emozioni che non tutti hanno la fortuna di godere. È stato un mondo non sempre facile, ma mi piaceva tantissimo, lo sentivo davvero mio. Spesso penso se quella non fosse la mia dimensione e se un giorno non possa davvero tornarci. Sei l'unica, al giorno d'oggi, che sappia cosa sia stato per me quel tempo. Non c'è nessun altro con cui possa ricordarlo. Eppure sei lontana.

Quei tempi sono in una gemma d'ambra, come sempre avviene quando subentra la nostalgia. I ricordi non cambieranno mai, resteranno un momento magico... e saranno per sempre, inattaccabilmente vincolati al ricordo con te. 

A volte quasi vorrei che non fosse così. Prendere un bel piccone e rendere meno perfetti quei ricordi - perché sono così perfetti che a volte fa male per quanto sono belli e quanto fanno ancora, sempre, sorridere.

A me piace ancora parlare con te, sono felice di sentirti sempre determinata. Ma è difficile parlare solo del più e del meno. È come restare a galleggiare sulla superficie del mare con la muta da sub. Vorrei andare in fondo, vedere le bellezze che so che si celano sotto le acque - le ho già viste ed è stato un panorama mozzafiato.

Invece devo accontentarmi di restare a galla. È giusto così. È questa la mia croce, ora.

sabato 26 dicembre 2020

Quando Facebook era ancora una cosa simpatica...

... c'era questa bella moda di cercare/creare pagine divertenti a cui semplicemente mettere "Mi piace" per dare dimostrazione di adesione/spirito/senso critico/umorismo ecc... o anche solo per quello che secondo me resta il senso più autentico di un social network, ovvero dimostrare che non si è affatto i soli a "pensare/fare" qualcosa.

Oggi questa cosa è completamente sparita, ma riguardando il mio profilo ho trovato tanti di questi gruppi, e mi hanno fatto sorridere! Per cui, oggi voglio riportarli qui. Chissà, magari i numerosi lettori di questo blog potranno apprezzarli e addirittura ritrovarcisi... ma soprattutto, trovo che raccontino molto di me.

Pronti?

Via!

- Usare le cose che hai imparato all'università per insultare meglio la gente

- Parolaccia tattica nei discorsi seri per renderli più profondi

- Rispondere "EH?" per avere il tempo di pensare a una risposta credibile

- Anziane che al telegiornale affermano che il vicino omicida salutava sempre

- Il Babbeo che cliccando spera di vedere foto/filmati incredibili

- Cercare le parole su Google per vedere se sono corrette...

- Salutare gli amici con insulti

- Mario che si abbassa sul tubo ma non entra

- Inventare brindisi fasulli per continuare a bere

- Pensare battute stupide durante discorsi seri.

- Anch'io una volta ho detto "da oggi comincio a studiare tutti i giorni..."

- Perdersi nella più profonda immaginazione mentre qualcuno ci sta parlando

- Il calzino vedovo nel cassetto

- Fingere di non avere un esame imminente

- Diffidare delle persone che non fanno la scarpetta

- Trovare ogni minima scusa, pretesto o distrazione per non studiare

- Urlare parole a caso mentre tutti intorno discutono animatamente

- L'impossibilità di trasformare la propria vita in un musical

- Appellare persone di cui non si ricorda il nome con "carissimo"

- Euforia nel riuscire a convincere amici a compiere azioni sconsiderate

- Scartare potenziali partner dopo eresie filmiche/letterarie/musicali

- La mascella di Ridge

- Dare soprannomi a persone ignote in base a caratteristiche fisiche

- Anche tu prima di ascoltare l'iPod/MP3 ci metti un'ora a snodare le cuffie (oddio... è già vintage!)

- Amante nei film che la mattina dopo allunga la mano e non trova l'altro

- Gente che si crede invisibile mentre si scaccola in auto

- Fare amicizia con gli anziani quando si fa la fila dal medico

- La Montagna che insegue Maometto mentre lui vuole andare al mare

- La battuta per sdrammatizzare, talmente bella che drammatizza ancora di più

- Ribaltare la nostra posizione di torto girando e rigirando la frittata

- La gioia nel rivedere la propria valigia spuntare sul nastro all'aeroporto 

- Le facce che assumono i batteristi mentre suonano

- Sentirsi superiori a chi insegue l'autobus, mentre noi siamo già sopra

- Vittime che nei film horror corrono a cazzo e cadono sul nulla

- Indecisione su quale strumento fingere di suonare durante una canzone (uno dei più veri in assoluto)

- Persona che nei film fa scappare il fuggitivo gridandogli "ehi tu, fermo!"

- Il tizio che ha acquistato in prevendita il biglietto di Apicella (questa non la ricorderà nessuno...)

- Uomo figo che cammina al rallentatore dopo aver provocato un'esplosione

- Novelli musicofili sicuri che Muse e Radiohead siano l'apogeo della musica (beh, i Radiohead però...)

- Dare fondo a tutta la propria creatività per girare attorno alla verità

- Simpaticone che dice "sono venuti a prenderti" quando passa un'ambulanza

- Ostentare tranquillità in presenza delle forze dell'ordine

- Amici che non si evolvono musicalmente

- Prenderla sul personale nello studio di filosofi che non la pensano come te

- Bambini piccoli che nei film usano i verbi alla perfezione

- Annuire al docente che ti guarda fingendo interesse e attenzione

- Il problema di Lampedusa si risolve alla John Locke: "spostare l'isola"

- Non potersi collegare su FB ed essere dati per spacciati dagli amici (c'era un tempo in cui gli smartphone ancora non esistevano!)

- Essere in folle ritardo e costruirsi alibi credibili lungo la strada

- Sostenere di "non avere più il fisico" pur non avendolo mai avuto

- Dubbia esistenza di "un mio amico"

- Quelli che non sono mai morti per non aver inoltrato agli amici un'email

- "Smettetela di attribuirmi frasi che non ho mai detto" (Jim Morrison)

- Utilizzare una discreta abilità nel Tetris per fare la valigia

- Evitare in tutti i modi di calpestare le righe tra le mattonelle

- Bene profondo e sincero che ti lega alle persone con cui scambi pagine

- Diretta proporzionalità tra intelligenza e qualità dei gusti musicali

- Lo sconforto della risposta "ma dai?" a una scoperta ritenuta sensazionale

- Pensare "oh, merda" quando capiamo che ci piace qualcuno

- Il sospetto che qualcosa dal '94 in poi sia andato completamente storto

- La disinvoltura con cui dicono "può avere effetti collaterali, anche gravi"

- Il "non per essere" che anticipa ciò che si è veramente

- Compiacersi quando i tuoi contatti diventano fan di pagine scoperte da te

- Il suono sofferente emesso dal bagnoschiuma quando sta per finire

- Spegnere la luce e scappare correndo per evitare di essere assassinati

- Eroi dei film che non sanno quale filo tagliare

- Voce perversa dentro di te che commenta ogni passante

- Mettere T-Rex e Velociraptor nei presepi dei parenti per creare scompiglio

- Bill di "Indovina Chi?" (questa è geniale, hanno anche inventato una mini-serie in più episodi da due minuti su Bill di Indovina Chi, seguitela assolutamente!)

- Estorcere informazioni con nonchalance

- Ragazze orribili che si scrivono l'un l'altra "che bella che sei!"

- Immagini adolescenziali e insensate nei link dei gruppi meno originali

- Diffidare di chi alla domanda "quale musica ascolti?" risponde "tutta"

- Chiedersi perché gli amici del supereroe non lo riconoscono dalla voce

- Americani che tirano le freccette alla foto del loro peggior nemico

- Correggere mentalmente gli errori grammaticali degli altri

- Delusione nel non avere a casa cibi che vorresti mangiare in quel momento

- Commenti degli sfigati/maniaci/provoloni sotto le foto di ragazze carine

- Architetti monotoni che progettano il bagno sempre in fondo a destra

- Dire "non credo proprio" (con aria saccente) invece di "no"

- Americani che prestano pistole dicendo "hai mai usato una di queste?"

- Genitori che aggiungono anni alla tua età quando si parla di responsabilità

- Anziani che camminano in mezzo e non si fanno superare facilmente

- Rumore dei cazzotti nei film di Bud Spencer e Terence Hill

- Avere l'urgenza di sentire una canzone ma non averla nel lettore

- Dare lustro al proprio stato scopiazzando citazioni di celebri sconosciuti

- I "Mi piace" strategici

- Stiracchiarsi emettendo i versi più improbabili

- Smettere di farsi le seghe mentali

- Osservare con interesse antropologico chi balla e ci crede davvero

- Cliccare accidentalmente su un "mi piace" compromettendosi l'esistenza

- Attori americani che dicono "you know" ogni tre secondi nelle interviste

- Disistima del prossimo trovando pochi fan in pagine assolutamente geniali

- Odiare i pedoni quando si è in macchina e le macchine quando si è pedoni

- Stanotte vai a dormire con Fuller

- Spiazzare i lavavetri ai semafori cercando di vendergli delle rose

- Essere innamorati non significa essere rincoglioniti

- È la 30esima volta che devo mettere pausa al mio iPod. Smettila di parlare.

- Pulire casa per riprendere in mano la propria vita

- Anche io ho contribuito all'energia sferica di Goku

- Dubbia mascolinità di ragazzi che salutano scrivendo "ciau"

- Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Elliot, io ti amo più di Turk.

- Crema di crema alla Edgar

- Porco Tensing

- Look della studentessa sotto esame

- Persone che ti fanno domande mentre ti lavi i denti

- Faccia imbarazzata dei ragazzi nei negozi di intimo

- La squadra scarsissima che vince il campionato nei film americani

- Le profonde e originali analisi di allenatori e calciatori sulla partita

- Saperne di un campo di grano

- Dare appuntamenti a destra e a manca pur non avendo alcuna voglia di uscire

- L'inconcepibile speranza che tu capisca le cose senza dirtele

- La nonchalance con cui Woody di Toy Story si finge un giocattolo

- Persone ignoranti che pubblicano perle di saggezza

- Il bicchiere mezzo vuoto

- Il bicchiere mezzo pieno

- Di "matto e disperatissimo" c'è tutto tranne il mio studio

- Personaggio che nei film americani si lava la faccia per chiarirsi le idee

- Momento di trionfo nel film interrotto da un: "Non così in fretta!"

- Edgar si meritava l'eredità della vecchia

- Ragazze che sembrano "acqua e sapone" ma in realtà sono "rum e cocaina"

- Il simpaticone che a tombola grida "ambo!" dopo l'estrazione del primo numero

giovedì 10 dicembre 2020

Time, What is Time

 Si dice sempre che il tempo sia il peggior nemico dell'uomo, e che bisogna cogliere l'attimo.

Non credo sia così!

Se a distanza di anni rileggi la lettera che ti ha spedito la tua ex dopo che vi siete lasciati, la riscoprirai piena di sincerità, onestà e persino amore. E che strano sollievo al cuore...

Se riascolti un album che non ti era piaciuto, toh, ora ti piace.

Se prima una situazione ti avrebbe spaventato, ora la sai controllare.

Tempo al tempo.

Mai guardarsi indietro, se non per quel piacevole rischio che è girarsi un attimo mentre cammini in avanti.

venerdì 27 novembre 2020

È così simpatica Valentina, ma

 Una delle cose che prima o poi voglio assolutamente fare nella vita è interrompere qualcuno che mi sta parlando e dirgli/le: "Guarda, non me ne frega proprio un cazzo". 

La Vie En Rose / La Mort En Noir

Sarà che le ragazze con cui esco

Hanno tutte i mostri sotto il letto

Le ragazze con cui esco

Hanno sempre un incubo nel cassetto

sabato 7 novembre 2020

Sveglia!

 

Quando andavo al liceo, avevo l'abitudine di mettermi come sveglia una canzone. 

Era un'abitudine molto pericolosa, perché di lì a poco avrei finito con l'odiare visceralmente la canzone prescelta, che sarebbe stata ostracizzata da qualsiasi playlist per un periodo di tempo indefinito prima di poter tornare tra gli ascolti.

Al tempo, settavo la sveglia sul mio iPod, uno di quelli vecchi e non esattamente super smart. Quindi, capitava che se inserivo una nuova playlist, si sballava un po' tutto e veniva selezionata non la sveglia che avevo scelto io, ma un'altra, a caso.

Una mattina (mi alzavo alle 6, spesso dopo essere andato a dormire alle 3) partì questo brano degli Shandon. Non esattamente un brano rilassante con cui iniziare la giornata. Eppure, quando lo ascolto, ci sento dentro il pulsare del sangue adolescenziale di quel periodo. 

Never fear to suffer, never hide behind a smile

Era bello svegliarsi e dirsi "ok, ora mi alzerò, ma prima finisco questa canzone. Prima sento queste emozioni che mi attraversano". Per qualche motivo, non ho tolto questa sveglia prima di un sacco di tempo, e ancora oggi, quando capita di riascoltarla, mi batte molto forte il cuore, mentre torno nella mia stanza di allora, a 16 anni

Chissà perché, proprio con questo brano, che neanche ho scelto io. 

Ma visto che lo sto riascoltando, voglio aggiungere al post anche il testo.

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Loose your head, lay your soul, Lick your wound and taste the blood Feel the pain on your own, but it hurts so lovely Choose your hell, meet the fog, let it all surround the core Be the one like a storm, lightning through the darkness Oh never, no never Never fear to suffer, never hide behind a smile Never cry without a sound Be the sigh in a song, Be the silence in a romp, Be the stain on the wall, Be the one deciding Be the first, but too late, Be the last perfomance Oh never, no never Never fear to suffer, never hide behind a smile Never cry without a sound

(Shandon, Noir)

giovedì 5 novembre 2020

And now, Mr. Serling

 


Meglio tardi che mai, comunque

C'è una differenza abissale, tra il fare una cosa che ti piace tanto e il fare una cosa per cui sei portato. Pensavo non ci fosse troppa differenza, in fondo. 

L'ho compreso quasi a 32 anni. 

L'importante è aver provato e aver fatto entrambe. Sono felice di averlo fatto. 

Ora che sto facendo quello per cui sono davvero portato, mi rendo conto di quanta differenza c'è. 

È difficile da dire.

Proviamo a fare qualche esempio.

- Ascoltare musica da una vecchia audiocassetta a sentirla suonata dal vivo e in quadrifonia.

- Vedere un video su youtube in bassa qualità e con le casse del computer rotte e vederlo al cinema in 4k e Dolby Surround.

- Baciare il tuo compagno di teatro in una serata di gioco della bottiglia alcolico e baciare la tua ragazza dopo tanto tempo che non la vedi.

martedì 27 ottobre 2020

martedì 22 settembre 2020

Please, be back soon, ok?


Non mi succede molto spesso, ma talvolta mi sento talmente a contatto con le mie emozioni che mi trovo a domandarmi... che altro serve?

In questo momento, che sto ascoltando musica splendida da parte di una band che mi ha fatto ricollegare con tutto quello che avevo dentro, penso... che dovremmo davvero essere più onesti con noi stessi.

Il mondo esterno esiste e le fate no. Il dolore esiste e l'eterna pace no. 

Ma se tutti fossimo consapevoli che ognuno, abbracciato alla persona che ama o da solo, al buio della propria stanza, si scioglie in lacrime... se ricordassimo la sensazione di quel nodo in gola che svanisce, forse riusciremmo a far diventare le cose più facili. 

O almeno, io cerco di essere così.

mercoledì 2 settembre 2020

Ifemelu e Obinze

Di recente mi è venuto in mente un altro aspetto negativo dei Social Network

Impediscono di "lasciare andare" il passato.

Tutte le persone che hai conosciuto sono sempre lì, a portata di click.

Tutte le foto che hai scattato sono pronte a esserti sbattute in faccia.

Forse era meglio quando dopo una splendida vacanza al mare ti salutavi, ti scambiavi gli indirizzi, ma in cuor tuo sapevi che non avresti rivisto mai più quella persona. 

Ti avrebbe insegnato a "lasciar andare".

Invece adesso ce li portiamo tutti dietro. Tutti
Ci appesantiamo ogni giorno che passa di questo bagaglio di ricordi, immagini, suoni, e non siamo più in grado di distaccarcene.

Anche il modo di fare le foto è completamente cambiato
È una cosa che noto tantissimo. Ora guardo le foto e mi è perfettamente chiaro, dall'espressione, dagli occhi, dal tipo di scatto, che quelle non sono state scattate per ricordo o per catturare ciò che il momento speciale può donare. Sono foto scattate per le persone che le vedranno. Le persone che quindi sapranno della partecipazione di quella persona a quel momento, a quei trionfi. 

Forse è per questo che ancora non mi sono cancellato dai Social Network, nonostante il pensiero mi ronzi spesso in testa. 

Perché ho paura di "lasciar andare" tutte quelle persone lontanissime, nello spazio come nel tempo, che però in questo modo sono diventate pure parte della mia quotidianità. Che pure mi fa piacere rivedere, sapere cosa fanno, vedere che spunti possono darmi. 
Pur non essendo mai state realmente parte della mia quotidianità, se non per qualche settimana. 

Sarà una bella prova.

"Non sei mai stata bella come ora"


 

Una volta, lavorando in villaggio, ho conosciuto una grafologa.

Questa, dopo aver analizzato la mia scrittura (quindici righe a parlare di Batman e lei dice che ha solo guardato il modo in cui scrivevo le lettere? Non ci voglio credere), mi ha spiegato che scrivere alcune lettere in un certo modo potrebbe indicare diversi aspetti del nostro carattere o del nostro umore. 

Per esempio, se scriviamo la "T" con la stanghetta orizzontale più in basso rispetto a dove finisce la stanghetta verticale, vorrebbe dire che abbiamo bassa autostima/che siamo tristi/ecc. 

Mi ha anche detto che, secondo alcuni grafologi, forzarsi a scrivere le lettere in maniera diversa potrebbe essere un primo passo per influenzarci "dentro" e cominciare a cambiare questi aspetti della nostra personalità. 

Quindi, se dovessimo iniziare a fare la stanghetta orizzontale della "T" più in alto, addirittura più in alto della fine della stanghetta verticale, e in via del tutto deliberata, questo dovrebbe essere un auto-incoraggiamento a essere più decisi/lanciati/sicuri di noi. 

È stata la prima volta in cui qualcuno mi ha esposto al concetto che ciò che facciamo può influenzare notevolmente ciò che proviamo, ciò che siamo. Le volte che mi sentivo triste, uscivo di casa e aprivo il portone con decisione invece che con mosceria. Facevo bene attenzione a forzarmi nel guardare avanti a me, oppure in alto, sui palazzi o il cielo, invece che per terra. 

Non so se queste cose funzionino o no (in realtà penso di no, ma perché chiudere delle porte a una possibilità di cambiamento?), ma la conclusione a cui sono giunto è che in ogni caso è sempre meglio fare qualcosa: decidere di fare qualcosa e fare qualcosa per quel preciso motivo che tu hai scelto. 

Nei recenti giorni di quarantena, tutto questo è stato messo a dura prova. Perché in realtà la cosa a cui dovevo forzarmi era stare fermo. Mi ha fatto ripensare a quando sono stato molto depresso, a quando ho avuto pensieri suicidi. Mi sentivo talmente stanco, risucchiato di qualsiasi energia, che non avevo nemmeno voglia di suicidarmi. Speravo solo che magari, stando così immobile, magari sarei potuto evaporare lentamente, o qualcosa del genere. 

È disarmante notare con quanta facilità si possa andare vicino a ricadere nel soliti buchi dove siamo finiti in passato. Ma la cosa bella del crescere - cose che blaterano i Rafiki come l'esperienza, i trent'anni, e via così - è proprio che non ci caschi più. O almeno, non ci caschi come l'altra volta. È una puntata di una serie TV già vista. O un film interattivo di Netflix. Stavolta cambi la decisione. 

Una delle cose che mi ha genuinamente stupito del "crescere" è che quando passeggi per strada ti trovi a cambiare l'empatia che provi per le persone. Prima era empatia verso i bambini (che bel gioco, che hanno!), poi verso i ragazzini (che figa quella giacca di jeans!), quindi verso gli universitari (che aria intellettuale...), e per finire arrivi a essere un trentenne che quasi ripugna tutte queste precedenti categorie, perché... quante falle, a quei tempi. 

Molto meglio ora. 

Mi aspetto di essere un settantenne saggio come Gandalf.

mercoledì 22 aprile 2020

From the Outside - Looking Inside



Vedo tante persone alle finestre, sui balconi, in queste notti di isolamento.
Se ne stanno lì, a guardare nel buio, ferme. 
Era tanto tempo che non vedevo tante persone stare ferme. A riflettere. Semplicemente a viversi il momento. 
C'è un gran bisogno di momenti.
Se solo sapessero che solo al piano di sopra, alla loro destra, c'è qualcuno che sta guardando come loro. Qualcuno che forse sta vedendo quello che vedono loro.

mercoledì 25 marzo 2020

Il Permesso di tornare



Non sono mai riuscito a dire addio.
Tenevo aperte mille porte perché sapevo che prima o poi sareste potuti tornare. Ho sempre dato possibilità di tornare. Era facile farlo, senza bussare, senza citofonare. Senza chiedere permesso. Ho chiuso quelle mille porte perché voglio imparare a conoscere e riconoscere il vero ritorno.

Notte in Bovisa




A volte penso che questo sia il mio posto.
Dovevo rimanere qui qualche mese. Sono rimasto tre anni. Ho vissuto tra le esperienze più belle della mia vita, e il sapore della "prima volta" non si può mai dimenticare.

lunedì 23 marzo 2020

In isolamento



E il Duomo, i parchi, i fiumi, i ponti, ma anche i grattacieli, l'aria fresca, guardano indifferenti.
O sono divertiti?

lunedì 20 gennaio 2020

Lista di cose belle

Non mi sono mai preoccupato di stilarne una.
Però, se mai dovessi farla, di sicuro non ci sarebbero molte cose più belle di una ragazza che si spazzola i capelli prima di uscire.

domenica 5 gennaio 2020

Infilarsi in fretta le scarpe con i piedi sporchi



Cerco sempre le emozioni più forti, convinto che siano l'obiettivo da perseguire, quello che ci rende vivi
Se penso a quelle che ho vissuto, guardo al passato. Mi perdo nei ricordi e nelle note, mi sembra di rivivere quegli odori, quelle sensazioni sulla pelle
Era così bello, ed era così forte.
Ma era il passato. E quel passato, in effetti, resterà sempre così nella mia memoria: forte

Dicono spesso che gli anni migliori non ritornano mai. Se quelli sono stati i miei, allora, forse continuare a cercare lo stesso fuoco potrebbe essere un errore.
Ma come si va avanti, allora, se non a cercare le emozioni più forti?

Forse la risposta è in un bambino di 10 anni che ordina quattro salsicce succulente in un ristorante. Poi cresce, e passa a gustarsi una deliziosa spigola al sale.