venerdì 23 febbraio 2007

Incombenze e fastidi

Frase del giorno:
"What's a fall if we can't rise?"
(Edguy, Vain Glory Opera)



OK, chiedevo qualcosa che mi occupasse le giornate fino al weekend, ma forse la prossima volta devo stare più attento. Che cavolo!
Me ne stavo tutto bello tranquillo, solo con l'interrogazione di Arte, quando ho scoperto che da studiare c'era un sacco tutto insieme: Realismo, Impressionismo e Post-Impressionismo, quindi Puntinismo, e come artisti Millet, Courbet, Manet, Monet (quantomeno ora non mi confonderò mai più questi due, manco fossero Pixie e Dixie), Degas, Renoire, Cèzanne, Van Gogh e Gaugin... con rispettive opere... che è una caterva di roba. Una caterva molto bella, ok, ma anche le cose belle possono essere tante e pesanti da studiare.

OK, lo ammetto, anche io nel programmarmi studi lunghi non sono precisamente un asso. Volevo cominciare Martedì, ma Martedì ero stanco, Mercoledì mi sono addormentato...
Giovedì a scuola c'era assemblea, e già che ci vado sempre, sono andato a sentire le novità, e visto che era una cosa più patetica del solito (ah, la Iaqua!) me ne sono andato in classe a studiare. E meno male.

Poi tornato a casa e ricominciato subito a studiare fino alle 22 di sera.

E poi... Lunedì c'è un magnifico compito di Storia messoci adesso. E io che 'sto weekend sto fuori con gli scout quando studio 4 capitoli? E il test su Pascoli messoci oggi per Martedì? Al rogo!

Come dice il buon Merlino, è molto utile toccare il fondo, almeno sai che da quel punto puoi solo risalire. Ma allora tutta la storiella dell'essere ottimisti e di cercare sempre qualcosa di positivo nella vita è una scemenza, evviva il Pessimismo!

Ovviamente io sono ben lungi dal toccare il fondo... fossero queste le cose importanti. La firma della Cartacciaccia di Pat sarà molto più divertente di una catastrofe come la Prima Guerra Mondiale.

E a proposito di catastrofi, pure Prodi si è dimesso.

Ormai non voglio parlare più di politica perché mi ci consumo... ho deciso che da oggi dalla politica starò alla larga per un bel po'... cavolo, a 18 anni chi me lo fa fare di rovinarmi la vita così, c'è tempo.

Tanto lodevoli sono quelli che si applicano da subito in politica, per carità, ma ne ho le scatole ultrapiene.

Dico solo che se torniamo allo Psiconano è veramente la fine.

Ma io dico, tutti 'sti discorsi sulla libertà, democrazia, di qua e di là... cosa ce ne frega, in fondo... torniamo alla Monarchia... richiamiamo i Savoia... così nessuno litiga più e basta... e quando l'Imperatore fa il matto, si farà come sempre si è fatto in diecimila anni: lo si ammazza e ne si prende un altro... tanto il peggio che farebbe il nostro vecchiardo di Savoia è andare a far visite sulla Colombo...

Ormai per la generazione in politica ora è veramente la fine. Non ce n'è uno serio... e non sono luoghi comuni, è che non voglio approfondire... ormai mi sa che tocca solo aspettare qualcuno della NOSTRA generazione...

Ehhh, vabbè, taccio.

Oltretutto... l'altroieri mi era anche venuta l'ispirazione per fare un post smancerioso. Per fortuna non l'ho fatto.
No, scherzi a parte, mi ci vorrebbe proprio.

Più tardi, karate.
E domani fuori, dai! Speriamo il ginocchio non faccia strani scherzi.

Chiudo dicendo: W il Prog Rock italiano vecchio stile! W il Banco del Mutuo Soccorso! W la Premiata Forneria Marconi!

lunedì 19 febbraio 2007

Febbri e Tremiti

Frase del giorno:
"Magò!! Ma non avevamo detto 'Niente draghi'?"
"Esatto! Ma avevamo detto forse 'Niente draghi viola'!?"
(Mago Merlino e Maga Magò, La Spada nella Roccia)

In fondo le vecchie cose sono sempre le migliori...
Un po' di nostalgia, nel rivedere un vecchio cartone che... curiosamente so ancora a memoria!
Trovatemi un solo cartone moderno che sia anche solo la metà de La Spada nella Roccia... senza affanni, perché non è possibile e basta.

La febbre mi è finalmente passata, ed è stata molto, molto brutta.
Il primo giorno ho avuto 38.5, e poi la sera 39. Eh, che pizza.
Al secondo giorno, 38 la mattina e 37 la sera, stavo praticamente di nuovo bene, volevo pure andare a scout, ma è stato meglio non andare.
Giorno dopo, il peggiore di tutti. 39 la mattina, 40 la sera.
Serio, ma un male, stavo!
Non so come, ma mi faceva male la schiena a stare sdraiato. Avevo i tremiti dal freddo e volevo altre coperte, e dopo che mi erano passati però improvvisamente sentivo caldo, e allora toglievo le coperte, e allora tornavano i brividi... Bah.
La sera, bottone di Tachipirina 1000, il tachipirinone che danno agli Elefanti penso, e da 40 è scesa a 38.5, e cavolo, ti accorgi quanta differenza sta in un grado e mezzo. Manco avevo bene equilibrio per camminare ma stavo una favola, al confronto.

E dopo questo sempre 38.5 fino a Domenica. Oggi primo giorno totalmente sfebbrato, evvai!

Ora quindi si riprende in carreggiata la dolcissima carriera scolastica. Ah, che gioia! Venerdì devo andare in Arte perché Venerdì scorso non sono andato per febbre. Speriamo la Miceli non sia di cattivo umore, che ad insegnare è molto brava, ma non mi piace come si pone.
Quando è incavolata per affari suoi, ogni tanto fa sfuriate sui disattenti, le partono commentini acidi eccetera.
Figliola, pure noi ogni tanto siamo di cattivo umore, non per questo ci comportiamo male nei confronti della tua persona... mah, mi sembrano cose elementari.

Sono stato tanto a casa, ma non mi sono riposato per niente... cavolo.
Non è che mi ammalo spesso, è che mi becco tutte le influenze per essere un superuomo e non ammalarmi mai... più tardi.

Intanto ci siamo presi un po' di spaventi per la mia povera sorellazza, che non riusciva più a stringere una mano. Potevano essere un sacco di malattie strane, tutte al Sistema Nervoso.
Così è andata a fare le analisi, e per fortuna è sembrata essere una cosa relativamente semplice.
Una vertebra le si è schiacciata su alcuni nervi del Sistema Nervoso periferico, quei nervi della mano che non gliela facevano stringere... tutto qua.
Dovrà stare un po' col collare e a riposo... ma che spavento, Liviè!

Sabato e Domenica, uscita col Clan. Speriamo succeda qualcos'altro, nel frattempo, che mi dia una scintilla di entusiasmo, sennò, giornate grige fino al finesettimana chi le regge...

lunedì 12 febbraio 2007

Coincidenze ed esami

Frase del giorno:
"Iron Maiden can't be fought, Iron Maiden can't be sought!"
(Iron Maiden, Iron Maiden)

Iron MaidenIron Maiden

Ho chiesto, perché ho la maturità quest'anno?
E nessuno mi ha ancora risposto?
Datevi una svegliata, perché risvolti positivi non ne vedo. Devo sgobbare come un somaro. E questo, ok.
Ma, sfiga delle sfighe, come vi avevo annunciato, il 20 Giugno 2007 allo Stadio Olimpico (45000 posti) sarebbero venuti gli Iron Maiden Headliners, con altre bands di supporto come Motorhead (chi?) e Black Sabbath (!!!) e Blind Guardian (!!!!!!!!!!!).
Naturalmente quel giorno stesso, confermato oggi, cominciano gli scritti della maturità.

Quindi, 20 Giugno Tema, 21 Giugno Versione di Latino e 22 Giugno Terza Prova.
Dopo essermi euroautoflagellato per ieri e oggi, mi sono rassegnato a non poter andare.

Mettiamo le cose in chiaro, però.
Ci scrivono romanzi e ci fanno film sulle follie che si fanno "la notte prima degli esami". Io avrei fatto questo: sarei andato ad un concerto immenso, apertura porte stadio alle 12, e 12 ore filate di musica, con i miei preferiti Blind Guardian e gli immortali Iron Maiden.
Cosa si può chiedere di meglio?

Però sarebbe stato rischioso. Molto, molto rischioso.
La maturità viene una volta sola nella vita.
(A meno che non ti boccino)
Ma pure gli Iron Maiden e i Blind Guardian allo Stadio Olimpico vengono una volta sola.

In fondo, a cosa mi serve la maturità classica?
A niente!
Tanto andrò a fare il pizzaiolo. Sì, ci ho pensato molto, ed ecco la mia scelta.
In fondo, seguite il mio ragionamento:
- Non soffri mai la fame.
- Non soffri mai il freddo.
- La mattina dormi quanto ti pare.
- Sei ben pagato.
- Sei ottimamente pagato in Estate.
- Ti capita almeno una cameriera simpatica e carina.

Con la maturità classica che faccio?
Bah.

Però, io stesso sapevo che sarebbe stato rischioso. In più, aggiungiamo gli augusti genitori che (giustamente!) dicono che non è il caso, ecco che l'evento del 2007 salta e sfuma clamorosamente...

Oggi è stata una giornata particolarmente tetra.
La conferma che il 20 Giugno inizia la maturità scritta è solo uno dei piacevoli avvenimenti che mi hanno allietato queste ore.

Prima ora!
Da tempo la Bogliaccino doveva interrogarmi su Kant, Fichte e Schelling (circa un centinaio di pagine, nulla di che) che io ripassavo strenuamente ogni giorno. Oggi mi vuole sentire su Hegel.
Boh, ok, tanto Mercoledì avevamo il compito e avevo ripassato.
Ma non certo bene come se ci fosse stato il compito.
Me la sono cavata con un misero ed elemosinistico "si vede che hai studiato" e nulla di più.

Il brutto è che ormai non posso neanche lanciarle maledizioni dal Necronomicon di Cthulhu e Azathoth. Pure troppo mi ha aiutato ed è stata gentile con me!

Terza ora.
Cominciano le interrogazioni di Arte.
3 dei 6 volontari mancano.
Panico.
Per fortuna la prof si accontenta dei 3, ma chissà perché, sentivo che il quarto sarei stato io.
Le interrogazioni di Arte sono sempre state qualcosa di strano. Siccome la materia mi piace molto, tendo a imparare quello che so per gusti, e non per studio. Ma per questo spesso sottovaluto.
E quando me ne accorgo, mi piglia un nonsoche...
Cavolo, cose così belle non posso rovinarle con una scrausissima interrogazione da 6!

E in quest'ora comincio già a sentirmi male.

A ricreazione, la conferma che gli esami cominciano il 20.
Due ore di greco passate praticamente in coma, brividi per la febbre.
Un'ora di vuoto per educazione fisica, quindi si esce.

Sto a pezzi, mi fa male tutto, ma riesco a camminare... a stento.
Spero che un po' di musica mi tiri su.
Qualcosa di leggero e dolce, Blackmore's Night, Jethro Tull, Sonata Arctica, Rhapsody... ma forse lo psichedelico dei Pink Floyd non mi cullerebbe male...
Ed ecco che dalla tasca esce soltanto l'iPod. Senza cuffie.
Lasciate a casa.

Aspettando l'autobus il cielo da qualche accenno di pioggia.
Avete presente le scene dei film "cos'altro può succedere"? Ecco, stavo così.

Sull'autobus quasi mi addormento. Sto a pezzi. Per fortuna il mitico 445, autobus che passa una volta ogni mezz'ora, passa presto e mi porta a casa.
Il pranzetto del lunedì è tra i miei preferiti.
Alla sola idea di cibo mi viene da vomitare, e lo salto!

Dovevo già andare dal medico per una cosa, a sto punto ci vado pure perché mi sento male.
Devo andare in bagno, come mio solito mi fermo a leggere e mi addormento la.
HAHAHAH. Sì ma forse questo non dovevo scriverlo.

Risvegliato da una nonna allarmata, andiamo, prendiamo medicine, e torniamo.

Ovviamente stasera salta karate. Domani probabilmente dovrò saltare scout.
Altre cose che mi rendono felicissimo.

Uff...

Però, musicalmente mi sto espandendo ancora.
Ero cresciuto a suon di Queen e Beatles, e non vi avevo mai ascoltati pensando che fossero troppo classici. Invece, ehi, provato i Queen e sono grandi! Vediamo se proseguono su questa strada!

Credo che andrò a letto.
Non sono giorni di ammalarsi. Domani c'è il compito di Latino. Mercoledì quello di Filosofia. Sabato quello di Matematica.
Speriamo i prossimi giorni vadano meglio.

martedì 6 febbraio 2007

No e no!

Frase del giorno:
"Heading for the dawn of our way of life, you're welcome to give it your best try. Look me in the eyes, oh, wolver, this ain't your fairytale"
(Sonata Arctica, Ain't Your Fairytale)



No, no, no e no!
Non è vero che sei brutta, non è vero che è ridicolo che scelgano altre per te, cioè, sì, è ridicolo, ma non nel senso che intendi tu, non è vero che tutti a te capitano.
Ahah, beh, quanto a quest'ultima in realtà non ci metterei la mano sul fuoco.
Come dire?

Mi dispiace vederla così. Non capisco come mai sia così. Forse sono veramente tutti ciechi. O sordi. O più probabilmente, sono tutti scemi.

Come vorrei dirle che in realtà c'è qualcuno per cui lei è speciale.
Penso che rovinerei tutto, però.
NoaH, non si può, non ancora.

Però stasera mi sono divertito. :-)

AHHHH.

Troppo romanticismo non va bene. Cominciamo a pianificare date per il futuro.
3 Giugno 2007. Idroscalo di Milano.
Blind Guardian - Black Sabbath - Dream Theater.
Ci DEVO andare.

14 Giugno 2007. Mestre. Heineken Festival.
Iron Maiden.
Ci DEVO andare.

Ma la cosa peggiore di tutte è...

20 Giugno 2007. Roma. Stadio Olimpico.
45000 posti.
Iron Maiden.

Sarà uno spettacolo gigantesco.
E non so quali sono le date della maturità.

Perché gli esami di maturità li ho quest'anno, eh? Qualcuno me lo spiega? Grazie.
Ma a vedere gli Iron Maiden qui a Roma ci vado uguale, frega niente.

lunedì 5 febbraio 2007

Domande e memorie

Frase del giorno: 
"Ma perché devo studiare filosofia? Cosa me ne importa di quello che pensano gli altri?
(Edoardo C.) 

 5 Febbraio 2006-5 Febbraio 2007. 
In certi momenti mi è sembrato molto di più, in altri, molto di meno
Comunque mi sia sembrato, oggi è un anno che Edoardo C. non è più

Non sapevo bene come scrivere la frase qui sopra. Se scrivere "Edoardo non c'è più", "Edoardo è morto", "Edoardo è scomparso"... tutte queste versioni mi sembravano poco... non so, troppo usate, troppo sprecate. Un bel "non è più" può essere molto distaccato, ma in realtà è molto intenso. "L'essere", su questo da un anno penso molto. Il fatto che prima una persona c'era, occupava uno spazio, se tu provavi a camminargli addosso sbattevi, non ci potevi passare attraverso. Ora invece che quella persona non c'è, potresti camminare in quello spazio che prima occupava con molta tranquillità. Non te ne accorgeresti neanche. Chissà quante volte sarei andato a sbattere contro Edoardo, se lui ci fosse stato. Però ora non c'è. Prima c'era. Oggi ci sarebbe stato, ma non c'è. 

 Pensavo che il 5 Febbraio 2006 non me lo sarei mai più dimenticato, come giornata. In parte è così, in effetti. Sicuramente non dimenticherò mai cos'è successo. Ricordo che era una domenica. Pensavo che avrei ricordato quei miei ultimi istanti da ragazzo... non so che parola usare, "normale" no, perché ero anormale già prima (HAHAH), ma di certo prima avevo meno "vita vissuta" sulle spalle... e invece ho scordato tutto quel giorno, prima di una certa ora in poi. Ricordo che era una domenica. Avevo appena finito di guardare una partita della Roma. Neanche mi ricordo se l'abbiamo vinta, persa o pareggiata, quella partita. In effetti, dovrebbe importarmene? Stavo andando in camera mia a prendere il libro di Filosofia, perché ogni Lunedì è quella, la mia croce... quando squilla il telefono. Rispondo, ed è Arianna al telefono. Dal suo tono di voce si capisce che è successo qualcosa. Siccome spesso so che ha voglia di parlare con qualcuno, le chiedo cos'era successo, che poteva dirmi tutto. Ah, quanto sono suonato ironico alle sue orecchie? Tutto sommato, mi è stato detto in maniera molto meno dolorosa che ad altri. Un "Edoardo ha avuto un attacco di diabete ed è morto" non può reggere con altre cose che mi fa male anche solo pensare, e che ovviamente non metterò a scrivere qui tanto per fare romanzo. 

Se c'è una cosa che non sopporto nelle persone, questa è quando si mettono a romanzare le loro vite. Questa è una cosa seria. Eppure mi sembrava proprio di vivere in una storia. Una storia brutta e stupida! Qualcuno è stato avvisato anche via sms, a cui ha risposto "Non si scherza su queste cose, imbecille!

 Mi ricordo benissimo quella stranissima sensazione di formicolio... non so se me la dimenticherò mai, in effetti. Non ricordo cosa ho risposto al telefono ad Arianna, devo aver balbettato qualcosa, qualcosa di molto stupido, come "oddio, no, come?" ma di certo non sarà questo a passare alla storia, ehm. Mi formicolava tutto, soprattutto la testa. Poi mi sono sdraiato sul letto di camera mia, con le persiane solo metà aperte. Entrava poca luce. Il computer era acceso ma era in stop, quindi lampeggiava un pulsante alla base dello schermo, ma lo schermo era nero. E sarò rimasto la una decina di minuti, boh? Mi sono venute in mente in quel momento le cose più assurde. 

Il Lunedì precedente era stato chiamato in Storia, interrogato, e la professoressa gli aveva chiesto l'unico argomento che non sapeva bene. E si era beccato uno di quei voti di cui nessuno è mai soddisfatto, se mira sempre un po' più in alto. Quindi era parecchio seccato. Mercoledì era stato interrogato in Filosofia, perché chiacchierava troppo. Porca miseria, l'unica volta che non aveva ripassato. A fine ora era andato dalla prof a chiedere se il lunedì successivo sarebbe potuto essere interrogato ancora. Ovviamente, certo che poteva. Cosa gliel'avrebbe impedito...? Probabilmente quella Domenica del 5 Febbraio si sarebbe dovuto svegliare presto proprio per studiare filosofia, che avevamo di Lunedì. Giovedì, dopo un difficilissimo compito di matematica che aveva paura d'aver sbagliato, viene interrogato in scienze. Le cose le sapeva, ma era mezzo disperato per il compito di matematica probabilmente andato male. Quando Scienze l'ha chiamato, solita scenetta: "Ecco, mancava solo lei, prof..." dice, da seduto. "Come?" fa quella, che non aveva sentito. "Niente, niente, eccomi!" subito di nuovo sorridente. Era un ragazzo straordinario. Alla lavagna però comincia a pensare a cosa dire alla professoressa, e bisbiglia, "Ecco, però vede, professoressa, io non so un cazz..." "Come?" fa ancora la prof. "Come? Ah, niente, parlavo tra me!" fa lui, e risate generali, che noi avevamo sentito tutto, invece. Ancora avanti nell'interrogazione, gli si chiede dei gruppi sanguigni. Il Gruppo O è quello che può donare a tutti ma riceve solo da altri O. Alla spiegazione lo avevamo chiamato il "Gruppo Generoso". Ma lui non se lo ricordava bene. 
La prof gli va incontro: 
"Allora, il gruppo O dona a tutti ma riceve solo da altri O. Quindi, come si chiama, Gruppo...?" 
"... sfigato?" fa lui, espressione che solo a metà è una presa in giro, perché sapeva scherzare benissimo.

A volte neanche lo capivi se diceva sul serio o per scherzare. Ti lasciava col dubbio. Sempre nella stessa interrogazione, si parla del cuore, e del sangue che dal ventricolo destro viene "pulsato"... e quando lui dice "pulsa" tutti capiamo "puzza" e giù altre risate. Giorni prima, chiacchierando, diceva cosa avrebbe voluto fare nel futuro. 

"Vorrei fare il giornalista, non l'avvocato, se sei avvocato sei tenuto a freno da troppe cose. Però non voglio essere un giornalista qualunque, voglio essere uno di quei giornalisti che anche se non leggi le cose che scrive comunque lo conosci perché è famoso..." 

 Era ambizioso, e aveva ragione di esserlo. Solo che ora quel futuro per lui non potrà venire. Soffriva di diabete. Sabato sera è tornato alle 3 da una festa. La madre l'ha dovuto aspettare alzata perché si era scordato le chiavi. Edoardo è tornato, ha ringraziato, è andato in camera, si è messo tranquillamente il pigiama e si è addormentato. Dimenticando di controllarsi il livello di glicemia... Quella sera, alla festa, ci hanno detto, aveva mangiato poco. Era insulino-dipendente, avrebbe dovuto prendere la sua dose, ma anche mangiare un piatto di pasta sarebbe bastato. Invece è andato a dormire. Non abbiamo mai saputo se è stato questo a portarcelo via. Siamo sinceri... mi sembra difficile che se uno per una volta si dimentica... possa davvero morire così, nella notte. Mi sembra assurdo che una cosa grande e maestosa come la vita si possa troncare per una stupida dimenticanza del genere. La madre non ha voluto che lo... aprissero per fargli l'autopsia

 Ricordo di essermi arrabbiato molto quando ho sentito gente che non lo conosceva dire "Mah, sarà morto di overdose, sarà stato un drogato, avrà bevuto troppo"... no, non lui, mi spiace. Lo avrebbe saputo almeno qualcuno di noi. Doveva in effetti svegliarsi alle 10 per studiare filosofia. Alle 11 la madre non lo aveva ancora visto alzarsi, ma siccome era tornato tardi, l'ha lasciato... dormire. Alle 12 ancora niente. Così è andata in camera sua per svegliarlo e... ha visto

Spero solo che Edo non abbia sofferto. L'unico conforto che posso darmi è questo. Perché? Per cosa? Per come? Dopo questi dieci minuti a letto in cui ho ripensato a tutte queste cose, mi sono mosso per andare sotto scuola dove avrei incontrato altri compagni di classe. Ci saremmo incontrati... per cosa? Non lo sapevamo nemmeno noi. 

Alcuni di noi venivano da casa sua, avevano visto lui e sua madre. E suo padre. E le sue sorelle. Ora mentre scrivo, penso che in realtà per me non è passato davvero un anno. Me l'hanno detto per le 17:30, mi sembra. Sotto scuola abbiamo preso delle lenzuola e con delle bombolette siamo stati fino alle 10 di sera a scrivere "Edo, sarai sempre nei nostri cuori". Facendolo abbiamo pure tagliato i fili del telefono della scuola, ma vabbè! Naturalmente li con noi c'erano i suoi migliori amici. E la sua ragazza, che sta tutt'oggi in classe con noi. Dopo un anno, credo che i suoi migliori amici un po' abbiamo superato. Ma da quel giorno non ho veramente più visto una certa luce negli occhi di lei. Purtroppo non è "romanzare"... 

Io, tutto sommato, ero quello che lo conosceva di meno. 5 mesi, avevo appena cambiato scuola, quasi. C'eravamo salutati con un "Ciao Edo" e basta, ecco le mie ultime parole a lui. Ma in fondo, come puoi immaginarti, a 17 anni, forse nel periodo in cui ti senti più immortale, che un qualcosa che il giorno prima c'è... il giorno dopo non c'è più? Forse puoi immaginarlo per persone lontane. Per persone vecchie. Ma per ragazzi della tua età? Qualche ora prima potevo chiamarlo per chiacchierarci al telefono. Qualche ora dopo non potevo più. Forse lo conoscevo meno degli altri... e per mia fortuna.

Non so se veramente avrei sofferto di più. Non so quanto avrei sofferto di più. Ma lui era comunque diventato un po' il mio modello. Simpatico a tutti, sempre con la battuta pronta, intelligente, bello ma non in maniera sfacciata e antipatica... 

Prima, mi dava sempre fastidio guardare al telegiornale i funerali di persone molto pubblicizzate. Risultava sempre che i morti erano state delle grandissime persone. Umane, dolci, buone, generose, simpatiche, disponibili, amabili. "Insomma, di questo passo risulterà che non esistono più persone cattive sulla Terra e siamo tutti felici e contenti." mi dicevo. E mi sono accorto che sia oggi, dopo un anno, che allora, tutti non abbiamo fatto altro che dire proprio le stesse cose. 

Mi chiedo perché. Forse perché quando una persona se ne va, sono solo i suoi bei ricordi a rimanere. Edoardo aveva idee che non mi piacevano, ma perché dirle? Cosa importano quelle idee, ora? Ma Edoardo era veramente una persona che io ammiravo. Forse non posso fare il paragone e basta... Da quel giorno, sono invecchiato. Ma invecchiato di tanto. Sentire le urla e i pianti di una madre, i singhiozzi di un padre, vedere le lacrime delle sorelle, vedere le nonne sentirsi male al funerale, vedere Agnese ricevere l'anello che aveva messo al dito di Edoardo, sentire i professori, quegli stessi professori che prima vedevi solo come bestie nere assetate di sangue, dire certe cose... sono cose che fanno troppo male, anche a distanza di tanto tempo. 

Purtroppo mi è capitato. Ma devo davvero dire "purtroppo"? Dicono sempre che non bisogna piangere perché una cosa è finita, ma che bisogna rallegrarsi perché quella cosa è successa. Mah. Mi sa molto di "Gianni l'Ottimista", questo proverbio, eh. Forse è vero che Edoardo non avrebbe voluto che ci dispiacessimo così per qualcosa. Era vero, sì, quando qualcuno era triste lui con una battuta lo faceva sempre ridere. Ma un anno fa, solo lacrime è quello che siamo riusciti a dargli. 

In realtà non sono neanche riuscito a versare una lacrima, io. Un anno dopo, esiste un'associazione contro il diabete a suo nome, è stato fatto un torneo fra tante scuole di Roma in suo nome, ne hanno parlato i giornali (sempre perché nella nostra scuola tutto fa notizia...), ci hanno fatto un concerto, è venuto anche Walter Veltroni, sindaco di Roma, a parlarne. A me queste iniziative non sono mai piaciute. Mi sembrava facessero veramente parte del "romanzare" un qualcosa. Ma queste iniziative venivano dai genitori. Possibile che i genitori avessero questo modo di affrontare il dolore? Quello di pubblicizzare l'accaduto in tutti i modi? Non so se è giusto, ma so che io non avrei fatto tutto questo. Forse sono da lodare loro, ma che ci volete fare... In effetti molto di quello che era successo un anno fa me l'ero dimenticato, e scrivere mi ha fatto tornare tutto in mente. A volte basta scavare solo un po' di più per trovare quello che cerchi. 
Beh, è passato un anno, tu eri Laziale e io Romanista, ma lo stesso, questa potevi anche evitarcela. Ciao, Edo!