mercoledì 30 novembre 2011

Puzzle?

Hai le labbra di Julia Roberts.
E hai lo sguardo di Eva Mendes.
Loro, per la verità, a me non piacciono.
Tu, però, sì.

Boh, solita sensazione bella, fragile, pura, vergine che si avvia al macello nel mondo reale.

giovedì 24 novembre 2011

Vedremo...



Questa canzone scatena così tante cose.
Forse, l'unica che valga la pena dire è... mai avere paura di ciò che si prova, mai avere paura delle risposte che noi - il nostro cuore, la nostra mente, la nostra anima - possiamo dare.

Quando ascoltiamo la voce di qualcuno, il vento, la pioggia, il sole, la risata di qualcuno, un battito di mani o una canzone.
Quando vediamo un film, un barbone buttato in un angolo della strada, un amico dopo tanto tempo.
Quando annusiamo del tè che odora di negozio di giocattoli appena aperto, terra appena innaffiata, una stanza chiusa.
Quando tocchiamo la pelle, i capelli, il legno liscio di una scrivania, quello ruvido di un albero.

Ognuna di queste cose provoca qualcosa in noi.

Comprendere queste nostre risposte deve diventare il nostro punto di forza, per non farci più abbindolare dalle etichette che gli altri possono desiderare affibbiarci.

Qualsiasi cosa provochi una risposta da noi è degna di nota e merita attenzione. E visto che non possiamo aprirci il torace e appiccicarci un cerotto sul cuore, l'unica è dare a quella cosa tutta la nostra attenzione, coccolarla, curarla, o magari sfogare tutto il nostro odio.

Parliamo spesso di avere reazioni positive, e parliamo dell'odio come se fosse una cosa brutta.
Le nostre sensazioni vanno curate e rispettate tutte, a prescindere, perché sono le nostre risposte, siamo noi che piano piano veniamo fuori. E se non ci badiamo, perdiamo solo un'occasione di scoprire meglio chi siamo, come siamo, come diventeremo e miglioreremo.

Eva Cassidy nel 1993 si fece rimuovere chirurgicamente un tumore alla spina dorsale. Tre anni dopo, cominciò ad avvertire dolori all'anca, che attribuì all'essere stata tanto tempo in cima ad una scala a dipingere murales. Dopo tre settimane di dolori persistenti, una radiografia evidenziò che il tumore si era espanso sulle ossa e nei polmoni. I dottori le diedero dai tre ai cinque mesi di vita. Lei scelse di intraprendere la cura più rapida ed aggressiva contro la malattia che si conoscesse, ma la sua salute peggiorò rapidamente. Nel Settembre del 1996 tenne il suo ultimo concerto, davanti a parenti e amici, e chiuse il set con questa canzone.
Sapeva che sarebbe morta, eppure ha voluto andarsene così.

Le sensazioni sono forse la cosa più meravigliosa che esista al mondo.
Oggi, siamo qui seduti a leggere/scrivere/ascoltare Eva che canta ancora quella canzone. Lei ha portato un pizzico di bellezza nella mia vita, così.
Noi possiamo provare a compiere la stessa scelta, credere che il mondo sia meraviglioso, oppure fare qualcosa per renderlo meraviglioso.
Credo che non esista un punto di partenza "giusto", per questo. Ma possiamo cominciare con l'amare e rispettare noi stessi, le nostre sensazioni, e quelle degli altri.

Non voglio più avere paura di quello che provo.
Per questo pubblico questo post: non so se mi piace, non mi ci sento molto a mio agio, ma forse è solo il punto di partenza.

giovedì 3 novembre 2011

Piacevole pit-stop

Niente di davvero particolare da dire, forse questo è uno dei pochissimi aggiornamenti del blog senza un vero e proprio senso... per la verità, in senso c'è, ma non è affatto qualcosa di costruito come magari siete abituati.

Volevo solo scrivere qualcosa su questi ultimi giorni. Pazzesco come bastino davvero due finesettimana per aprirti porte che nemmeno pensavi, per farti apprezzare cose che nemmeno credevi, per farti capire cose che ecc, ecc...

Ho visto cose splendide, sono stato con persone belle, mi sono ricordato che un rapporto ha bisogno di attenzioni, di essere curato e coccolato, ma che anche se non succede, basta davvero poco per riprendere da dove ci si era lasciati.
E ho accumulato tantissime cose da raccontare.
Ho capito che mi piace, raccontare cose.
Di scherzi, di organizzazioni fantasma, di personaggi strani che ti inviano SMS bizzarri (dal Dottor Percival Cox a Paulo Coelho), di osservatori sportivi in diretta TV, di conti nobili incontrati per caso... :-)
Mi domando se alcune di queste cose non meritino un post... non ora, comunque, non serve rubare questo spazio gentile :-)

Da qualche parte (credo in un racconto di King) avevo letto che i brutti ricordi sono come straccioni buttati da una parte sul ciglio di una strada. Quando passi, neanche li degni di uno sguardo: ma ad un certo punto preparano il loro fagotto di roba, si mettono in cammino dietro di te, e col tempo, guadagnano terreno.

Adesso non ho più quella sensazione. Mi sono liberato di un brutto peso e con una facilità per me imbarazzante (per la verità: una facilità che assolutamente non è da me) sono subito riuscito a lasciar perdere e a guardare subito al futuro. E di cose piacevoli, in vista, ce ne sono.

Quindi, niente, nessun ragionamento contorto, solo una sensazione mista di benessere, soddisfazione e serenità. Sono un po' stanco :-) e di solito in questo stato non ho voglia di mettermi a scrivere. Mentre adesso, mi piace, invece, che mi sia messo a scrivere cose piacevoli.

Mi fermo, non serve altro... Anzi, forse una cosa c'è.

Volevo ringraziarti ancora. L'ultima volta l'ho fatto a Marzo, credo.
Grazie per quello che hai fatto come per quello che non hai fatto: è bello capire che non potevi essere la persona per me.
Scusami se non ti sembreranno belle parole.
Le belle parole fanno la muffa, quando rimangono troppo in cassaforte.

Nient'altro.

PS
Per la verità due-tre spunti bellini ce li avrei... ma il computer fisso pare morto e sono da un portatile con la tastiera un po' balorda, per cui non riesco a scrivere in scioltezza senza dover tornare indietro a ogni parola per correggere degli errori...
Adesso sto provando a recuperare il fisso. Vediamo!