mercoledì 24 febbraio 2010

Nessun tracciato davanti

Sulle note di: Jeff Buckley - Hallelujah

E' impossibile stare contemporaneamente con i piedi ben piantati per terra e la testa tra le nuvole, a meno di non essere molto, molto alti.
E, allora, è meglio essere realisti o sognatori?
Vivere di poesia è arduo, anche se ci mettete sopra un vasetto di maionese.
Ma, d'altro canto, anche i tipi rigidi e tutti d'un pezzo hanno qualche problema, per esempio, quando devono allacciarsi le scarpe.

Nessuno può essere sempre uguale a sé stesso, neanche se è un gemello figlio unico.

Ma sia prima, che poi, a rimanere è la scelta che hai fatto. La strada che hai preso e quella che non hai preso. Stop.
Alla fine della strada, quale che sia, trovi qualcosa.
Se sei contento, tanto meglio.
Se sei triste, in fondo quelle che chiamiamo "sconfitte" sono altre. L'unica cosa da fare in questi casi è cercare di imparare qualcosa, per le prossime scelte.

Il guaio viene quando non vedi il sentiero davanti ai tuoi piedi. Dovrebbe esserci, ma è buio e non si vede bene.
Una sensazione difficile da descrivere...
Come quella voglia di giardinaggio che si portano dentro gli eschimesi.
Credo sia più facile, se hai qualcuno vicino, e se ti canticchi qualcosa, per farti compagnia.

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