giovedì 24 novembre 2011

Vedremo...



Questa canzone scatena così tante cose.
Forse, l'unica che valga la pena dire è... mai avere paura di ciò che si prova, mai avere paura delle risposte che noi - il nostro cuore, la nostra mente, la nostra anima - possiamo dare.

Quando ascoltiamo la voce di qualcuno, il vento, la pioggia, il sole, la risata di qualcuno, un battito di mani o una canzone.
Quando vediamo un film, un barbone buttato in un angolo della strada, un amico dopo tanto tempo.
Quando annusiamo del tè che odora di negozio di giocattoli appena aperto, terra appena innaffiata, una stanza chiusa.
Quando tocchiamo la pelle, i capelli, il legno liscio di una scrivania, quello ruvido di un albero.

Ognuna di queste cose provoca qualcosa in noi.

Comprendere queste nostre risposte deve diventare il nostro punto di forza, per non farci più abbindolare dalle etichette che gli altri possono desiderare affibbiarci.

Qualsiasi cosa provochi una risposta da noi è degna di nota e merita attenzione. E visto che non possiamo aprirci il torace e appiccicarci un cerotto sul cuore, l'unica è dare a quella cosa tutta la nostra attenzione, coccolarla, curarla, o magari sfogare tutto il nostro odio.

Parliamo spesso di avere reazioni positive, e parliamo dell'odio come se fosse una cosa brutta.
Le nostre sensazioni vanno curate e rispettate tutte, a prescindere, perché sono le nostre risposte, siamo noi che piano piano veniamo fuori. E se non ci badiamo, perdiamo solo un'occasione di scoprire meglio chi siamo, come siamo, come diventeremo e miglioreremo.

Eva Cassidy nel 1993 si fece rimuovere chirurgicamente un tumore alla spina dorsale. Tre anni dopo, cominciò ad avvertire dolori all'anca, che attribuì all'essere stata tanto tempo in cima ad una scala a dipingere murales. Dopo tre settimane di dolori persistenti, una radiografia evidenziò che il tumore si era espanso sulle ossa e nei polmoni. I dottori le diedero dai tre ai cinque mesi di vita. Lei scelse di intraprendere la cura più rapida ed aggressiva contro la malattia che si conoscesse, ma la sua salute peggiorò rapidamente. Nel Settembre del 1996 tenne il suo ultimo concerto, davanti a parenti e amici, e chiuse il set con questa canzone.
Sapeva che sarebbe morta, eppure ha voluto andarsene così.

Le sensazioni sono forse la cosa più meravigliosa che esista al mondo.
Oggi, siamo qui seduti a leggere/scrivere/ascoltare Eva che canta ancora quella canzone. Lei ha portato un pizzico di bellezza nella mia vita, così.
Noi possiamo provare a compiere la stessa scelta, credere che il mondo sia meraviglioso, oppure fare qualcosa per renderlo meraviglioso.
Credo che non esista un punto di partenza "giusto", per questo. Ma possiamo cominciare con l'amare e rispettare noi stessi, le nostre sensazioni, e quelle degli altri.

Non voglio più avere paura di quello che provo.
Per questo pubblico questo post: non so se mi piace, non mi ci sento molto a mio agio, ma forse è solo il punto di partenza.

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