Vedo tante persone alle finestre, sui balconi, in queste notti di isolamento.
Se ne stanno lì, a guardare nel buio, ferme.
Era tanto tempo che non vedevo tante persone stare ferme. A riflettere. Semplicemente a viversi il momento.
C'è un gran bisogno di momenti.
Se solo sapessero che solo al piano di sopra, alla loro destra, c'è qualcuno che sta guardando come loro. Qualcuno che forse sta vedendo quello che vedono loro.
Non sono mai riuscito a dire addio.
Tenevo aperte mille porte perché sapevo che prima o poi sareste potuti tornare. Ho sempre dato possibilità di tornare. Era facile farlo, senza bussare, senza citofonare. Senza chiedere permesso. Ho chiuso quelle mille porte perché voglio imparare a conoscere e riconoscere il vero ritorno.
A volte penso che questo sia il mio posto.
Dovevo rimanere qui qualche mese. Sono rimasto tre anni. Ho vissuto tra le esperienze più belle della mia vita, e il sapore della "prima volta" non si può mai dimenticare.
Non mi sono mai preoccupato di stilarne una.
Però, se mai dovessi farla, di sicuro non ci sarebbero molte cose più belle di una ragazza che si spazzola i capelli prima di uscire.
Cerco sempre le emozioni più forti, convinto che siano l'obiettivo da perseguire, quello che ci rende vivi.
Se penso a quelle che ho vissuto, guardo al passato. Mi perdo nei ricordi e nelle note, mi sembra di rivivere quegli odori, quelle sensazioni sulla pelle.
Era così bello, ed era così forte.
Ma era il passato. E quel passato, in effetti, resterà sempre così nella mia memoria: forte.
Dicono spesso che gli anni migliori non ritornano mai. Se quelli sono stati i miei, allora, forse continuare a cercare lo stesso fuoco potrebbe essere un errore.
Ma come si va avanti, allora, se non a cercare le emozioni più forti?
Forse la risposta è in un bambino di 10 anni che ordina quattro salsicce succulente in un ristorante. Poi cresce, e passa a gustarsi una deliziosa spigola al sale.
A volte devi accettare che sarai il cattivo della storia di qualcuno,
Che non sei così migliore degli altri come credevi,
Che non tornare può essere la scelta migliore tu possa fare, anche se questo vuol dire rinunciare deliberatamente a fare quell'unica mossa che potrebbe curarti.
Le storie sono così.
Una persona molto saggia una volta mi disse che "certo che SAREBBE POTUTA andare in un altro modo. Ma questa storia racconta di quando gli avvenimenti hanno preso questa piega qua". Il tutto è presentato in maniera così perfetta che io, onestamente, non ho mai VOLUTO dubitare della scena. Era troppo perfetta.
(... Scrivevo il 18/04/2014. Bello ritrovare certi spunti, vale la pena fissarli qui!)
"The break up filled me with a lunatic energy that gave me the courage to write songs about commonplace human experiences (like broken hearts) openly, boldly and with meaning - a kind of writing that I had, until that date, steered clear of, feeling a need to instead conceal my personal experiences in character-driven stories. It was a growth spurt that pushed me in a direction and style of songwriting that has remained with me ever since - albeit in different guises."
(Nick Cave)