giovedì 11 ottobre 2007

Bardi e Canzoni

Now you all know
The bards and their songs
When hours have gone by
I'll close my eyes
In a world far away
We may meet again
But now hear my song
About the dawn of the night
Let's sing the Bards' Song

Tomorrow will take us away
Far from home
No one will ever know our names
But the Bards' songs will remain
Tomorrow will take it away
The fear of today
It will be gone
Due to our magic songs...

There's only one song
Left... in my mind
Tales of a brave man
Who lived far from here
Now the Bards' songs are over
And it's time to leave
No one should ask you for the name
Of the one
Who tells the story

Tomorrow will take us away
Far from home
No one will ever know our names
But the Bards' songs will remain
Tomorrow all will be known
And you're not alone
So don't be afraid
In the dark and cold
'Cause the Bards' songs will remain
They all will remain

In my thoughts and in my dreams
They're always in my mind
These songs of hobbits, dwarves and men
And elves
Come, close your eyes
You can see them... too
(Blind Guardian, The Bard's Song - In The Forest)
Blind GuardianThe Bard's Song - In The Forest

11 Ottobre 2006.
11 Ottobre 2007.
E' passato un anno da quel giorno, un giorno fantastico, che ricorderò sempre come uno dei più belli, emozionanti e soddisfacenti nella mia vita. Non per niente sta anche qua negli elenchi a destra. E no, voi mollaccioni che state pensando a qualcosa di tenero, dolce e amoroso vi sbagliate di grosso. Sto parlando del primo concerto a cui ho assistito, un concerto del mio gruppo preferito in assoluto, un concerto che è stato devastante, grandioso, perfetto. Insomma, miglior inizio non poteva esserci.

The Bard's Song - In The Forest è forse l'unica canzone che possa prendermi in qualunque momento, di qualunque umore io sia, e spesso mi chiedevo quale grande avvenimento me l'avrebbe fatta postare sul blog. Nessun avvenimento sarà mai all'altezza, anche se in effetti no, è più giusto dire che non ci sarebbe occasione più azzeccata e giusta che proprio un concerto dei Blind Guardian.

Un anno dal loro concerto, tanto di più da quando li ascolto. So solo che devo ringraziare ILARIA per avermi introdotto al loro mondo. Ormai sono una parte della mia vita, siamo uniti per sempre, e se il discorso vi sembrerà esagerato "solo" per un gruppo musicale, allora non sapete quanto fondamentale sappia essere la musica.

Per "festeggiare" l'anniversario, riposterò qui il vecchio resoconto che scrissi... il 12 Ottobre 2006, subito dopo essere tornato a Roma dal concerto di Firenze, pieno di entusiasmo per aver visto dal vivo i miei idoli. Hai visto mai, dovessi perdermelo, potrò sempre rigurdarmelo qui...

Up the Guardians!

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Concerto favoloso.

Parlo come in telegramma perché sono stanco morto!

PORCODIQUELGIUDABALLERINOLADROEANCHEDIQUELCAIMANOTIBETANOCHEOGNITANTOCITO.
GNARF.
ODDIOOOOOOOH.
CITO UNA FRASE CHE DA NOI E' STATA RIPETUTAMENTE DETTA: "SE DIO ESISTE, STASERA HA SUONATO SU QUEL PALCO".

Prima di lasciarmi andare del tutto alla frenesia, che comunque ho avuto modo di smaltire, essendo tornato a casa un'ora fa da Firenze, vi faccio una versione Twisteriana delle Cronache di Firenze.

SETLIST:

1) War of Wrath
2) Into the Storm
3) Born in a Mourning Hall
4) Nightfall
5) The Script for my Requiem
6) Fly
7) Valhalla
8 ) Time Stands Still (At The Iron Hill)
9) A Past and Future Secret
10) Bright Eyes
11) Lost in the Twilight Hall
12) And Then There Was Silence

-------- ENCORE --------

13) Welcome To Dying
14) Another Stranger Me
15) Imaginations From The Other Side

-------- ENCORE --------

16) The Bard's Song (In The Forest)
17) Mirror Mirror

Va detto che mi sto riascoltando mentre scrivo la stessa leggendaria setlist di ieri, per darmi un po' di ritmo!

11 Ottobre 2006 - Blind Guardian
Ore 16:06
In perfetto orario da Roma arriviamo a Firenze, io e mia sorella Livia. Sul treno, riconosciamo già qualche compare di concerto, per magliette e per argomenti di cui si chiacchiera.
Scesi dal treno, prendiamo i nostri biglietti dell'autobus.

Sull'autobus vediamo un duo con le magliette dei Bardi, e subito mi faccio avanti per una chiacchierata amichevole, parlando di A Twist in the Myth e della possibile setlist di quella sera.
Uno dei due tizi era un veterano che partecipava ai concerti dei Bardi dal Tour di Nightfall in Middle-Earth, dove, dice, hanno suonato tutto l'album dall'inizio alla fine!
Più fermate facciamo, più adepti si aggiungono al nostro gruppo, fino a che occupiamo tutto lo spazio intorno all'autista.
("La mia preferita è Journey Through the Dark!"
"Speriamo facciano And Then There Was Silence!"
"Secondo me non la faranno mai!"
"Io voglio Into the Storm e Mirror Mirror come opener e closer!")

Ore 16:34
Lasciamo i nostri amici che poi reincontreremo al Saschall e ci dirigiamo all'Hotel Arno Bellariva dove alloggiamo. Gettiamo gli zaini sul letto, rapida visita al bagno, perché sarà l'ultima prima del concerto, e via!
Gentilissimi i tizi dell'albergo, davvero una piacevole visita.

Ore 17:00
Arriviamo al Saschall. Ritroviamo i nostri amici dell'autobus al cancello, che ci informano che la fila è già iniziata e loro non vogliono infilarcisi ora. Naturalmente io sono del parere contrario e mi trascino la povera sorella dietro.

La fila si prospetta lunga. L'apertura delle porte, sul biglietto, è segnata alle 19, e noi siamo soli, circondati da grossi omoni pelosi, alcuni ricoperti di borchie fino ai denti!
Mi arriva un messaggio di un altro patito Bardo di un forum, Micheal, che sta li da un po'. Gli scrivo che sono arrivato in fondo alla fila, che comunque non era troppo, troppo lunga.
Non riusciamo a vederci, pur essendo a pochi metri di distanza.
Gli scrivo: alza le braccia e girati indietro!
In quel momento tre persone si girano indietro e alzano le braccia
...
Manco a Gatto Silvestro.
Dopo un po' tutti e tre hanno abbassato le braccia e solo uno si volta. Spero di avere un minimo di fortuna, lo saluto, e lui ricambia. SPERO che sia lui, per quanto ne abbia visto solo mezza fronte, in mezzo a tutta la folla.

Un po' piratescamente, in mezzo a sguardi truci di terribili e agguerritissimi metallari (comunque sto ingigantendo la scena apposta, eh), vado avanti nella fila per rintracciarlo.
Ad un certo punto non riesco più ad andare avanti, ma sono lo stesso ad un buon punto.
Allora gli riscrivo (sì, ho speso molti soldi in modo stupido) che ero più avanti e che mi sarei guardato attorno.
Aspetto, e niente.
Davanti a me un tizio si agita e un po' mi chiedo perché non si sta fermo, tanto la fila è quella.
Mi guardo intorno e niente.
'Sto tizio davanti a me si agita.
Noto che ha davanti un cellulare.
...
Manco a Gatto Silvestro.

"Ciao, scusa, tu aspetti qualcuno?" faccio io.
"Ma tu sei di un forum?" fa lui.
"" faccio io.
"Che forum?" fa lui.
"Balamb Forum" faccio io.
"Che nick hai?" fa lui.
"Sephiroth" faccio io.
E poi mi salta addosso. Era proprio Micheal.

Ore 17:30
L'ora non è di molto migliorata, sono solo le 17:30, ma almeno adesso abbiamo una persona in più con cui chiacchierare. E man mano, istintivamente, si aggrega a noi qualcun altro.
Il primo è un tizio il cui nome vi svelerò in seguito per non rovinarvi una sorpresa, aggregatosi udendo discorsi di Lucca e Romics. Romano, aveva partecipato alla fiera di Roma facendo il cosplay di Cid Highwind. Gioendo dell'amore comune per Final Fantasy, ci scambiamo i contatti MSN, anche per scambiarsi dati multimediali post concerto.
Mi salvo il suo indirizzo, che iniziava con mynameismarco.
Subito dopo, attentissimo, gli chiedo: "OK, e qual è il tuo nome, così ti salvo?"
...
Manco a Gatto Silvestro.

Ma il gruppetto non ha ancora finito di trovare alleati. Una simpatica e anche carina ragazza ci chiede che ore erano. Serena veniva da Palermo, e aveva pure paura dell'aereo, ma per raggiungere i Bardi aveva deciso di tentare il tutto e per tutto lo stesso. Temeraria.

Lei faceva parte di un gruppo di tre o quattro persone, e ogni tanto uno dei suoi amici veniva a parlare con noi, ma generalmente siamo stati io, Livia, Micheal, Marco e Serena. Chiacchieriamo dei Bardi, possibili setlists (il sogno di Serena era che facessero Frutto del Buio), eccetera.

La fila viene poi spessissimo autovivacizzata.
Per primi partono i cori di The Bard's Song (In The Forest).
Cantiamo l'ultimo refrain e il finale, per poi esplodere in un boato neanche ce l'avessero suonata davvero, e dopo aver fatto tutto da soli, esplodiamo in cori furenti. "Guardian! Guardian! Guardian!" senza pietà.
Dopo aver fatto circa tre o quattro volte The Bard's Song, è anche la volta di Valhalla (fatto partire da me e Micheal) e Lord of the Rings, seguiti da cori "Guardian! GUARDIAN!"
Serena riesce persino, con l'aiuto dei suoi amici e di noi, a far cantare Frutto del Buio.

E il tempo vola.

Ore 18:45
Dopo numerosi cori di "APRI! APRI!" o "MUORI! MUORI!" gridati a chi disgraziatamente passava davanti alle porte del teatro (memorabile anche quando qualcuno strappa un cartellone di Piero Pelù per rivelare sotto quello dei Blind Guardian, un "OLE'" a ogni pezzo strappato), finalmente ci aprono. Ressa, è dura, ma resistiamo agli attacchi da dietro. Scusate il doppiosenso.
Noi siamo tra i primi. Entriamo, e ci involiamo.
Ci troviamo davanti al palco, in terza fila!
L'entusiasmo ci contagia, ma man mano che la gente arriva, comincia a fare sempre più caldo. Io indossavo soltanto la mia maglietta dei Bardi di Imaginations Through the Looking Glass e dei pantaloni alla caviglia, ma Micheal c'aveva:
1 - la maglietta di A Twist in the Myth
2 - Una sua maglietta bianca di prima (che a questo punto usava come asciugamano per il sudore)
3 - Una felpa (legata in vita, sennò io lo legavo al lettino di una casa di cura)
4 - Pantaloni lunghi
Mi chiedevo come facesse a non sciogliersi.

Ogni tanto il pubblico si galvanizza cominciando a cantare The Bard's Song e Valhalla, ma il locale comincia a riempirsi e comincia a fare davvero caldo. Neanche è iniziato il concerto, che qualche cretino avvia il pogo. Resistiamo, è dura, ma resistiamo. Ci allontaniamo un po', ma resistiamo.

Ore 20:10
Finalmente, forse prima del previsto per sperare di calmare le acque, si spengono le luci.
Sul palco troneggia il logo degli Astral Doors, e la band svedese di spalla ai Bardi parte subito con un pezzo rockish, non troppo fast, come magari mi sarei aspettato.

In terza fila si sta strettissimi e sudiamo. E i pogatori non ci danno pace.

Ma gli Astral Doors, comunque, non sono male. Il cantante anzi m'è stato simpaticissimo, ahah!
Magari mi documenterò a riguardo, non ho mai sentito niente di loro, ma alcuni tizi della combriccola che li conoscevano hanno detto che hanno suonato pezzi poco belli dei loro.

Oltretutto, hanno tutta la mia compassione.
Mi immaginavo che essere una band di supporto avesse lati negativi, del tipo, la gente non viene a sentire te per forza, può anche non aver mai sentito nulla di tuo, e la tua performance con l'inizio del gruppo principale sarà spazzata via, eccetera...
... ma qui si raggiungevano punte proprio di maleducazione che mi davano fastidio, anche perché appunto, per quanto ovviamente volessi i Bardi, gli Astral Doors non mi dispiacevano, e il cantante mi stava troppo simpatico!
Del tipo, finita una canzone, gente che diceva in Italiano: OK basta andate a casa! E fin qui ok.
Ma finita la canzone, col cantante che ci fa segno di OK, che alcuni facciano partire cori "Guardian! Guardian!" è meno bello. Razz

Alla fine anche gli Astral Doors fanno il loro tempo e se ne vanno.
Nel frattempo ci ha raggiunto Cesare, altro amico Bardico di un altro forum, dopo aver girato Firenze col padre e aver scazzottato a lungo per raggiungere la terza fila. Dopo la mezz'ora degli Astral Doors ci ritroviamo tutti e quattro assieme (Marco e Serena erano dati per dispersi dal pogo, rimanevamo quindi io, Livia, Micheal e Cesare), e capiamo che non è aria.
Per quanto mi dispiaccia, abbandoniamo le prime file.

Cerchiamo a lungo un posto decente, cosa resa un po' difficile dal fatto che ormai il teatro s'è riempito, ma alla fine lo troviamo. Posto un po' indietro, ma visuale ottima, e si stava molto larghi. Alla fine del concerto ne saremo soddisfattissimi.

Nel frattempo, per recuperare un po' di energie dal calore del pogo e dal sudore, ci prendiamo da bere.

Ore 21:00
Puntualissime, le luci si spengono.
La folla, se un attimo prima era intorpidita, va in delirio.
Si odono a malapena certi rumori di sottofondo, che ognuno di noi conosce a memoria.
Boato iniziale è quando si sente la voce di Sauron. E' proprio la nostra Intro preferita: WAR OF WRATH.
"The field is lost." un signor boato che farebbe impallidire quello del CD Live.
Dopo essersi ripreso, il pubblico continua a parlare sui toni di Sauron e Morgoth.
"Everything is lost. The black one has fallen from the skies, the towers in ruins lie. The enemy is within... everywhere! And with him the light! Soon he will be here. Go now, my lord, while there is time. There are places... below!"
E, cosa divertentissima, se "doppiando" Sauron tutti usavano la loro voce normale, ora tutti la abbassano per fare il ben più cupo Morgoth.
"And you know them too. I release thee, go. My servant you'll be for all the time."
"As you command, my king."
Altro boato.
Il pubblico è caldo.
L'avevo anche chiesto a Micheal, lui che aveva esperienza di parecchi altri concerti.
"Ma per te, a primo impatto, questo audience com'è? Nella media, o più alto?"
Lui mi aveva risposto: "Decisamente più alto."
Ma War of Wrath riprende.
Mi si contorcono le budella pensando all'esplosione di energia ancora maggiore che sta per venire.
In realtà un pizzico di indecisione e mistero c'è. Sarà Into the Storm o Time Stands Still?
"I had a part in everything. Twice I destroyed the light and twice I failed. I left ruin behind me when I returned, but I also carried ruin with me. She, the mistress of her own lust."

TUTTI MANI IN ALTO.
\m/_
EH! EH! EH! EH!
ED ECCOLA CHE COMINCIA.
Le luci irrompono nel buio mentre ci raggiungono le potentissime note di INTO THE STORM. Il pubblico si concede pochi istanti per gridare di gioia e goduria.
Alcuni cominciano già a cantare dalla prima strofa, ma il refrain è un qualcosa di speciale a cui nessuno può resistere.

Where can I run?
How can I hide?
The Silmarils, Gems of treelight
Their life belongs to me!

ed è il delirio.
Esecuzione perfetta.
A dire il vero, è qui, subito, che si nota un difetto tecnico dell'audio. Il volume del microfono di Hansi era un tantino basso. Non che fosse un problema, il pubblico non ne era minimamente contrariato. Ma proprio nel refrain di Into the Storm, la voce di Hansi veniva brutalmente tagliata mentre noi dilagavamo urlando come pazzi.

Dopo i primi fantastici momenti, un attimo di respiro, per chi, come me, s'era cantato tutta Into the Storm senza neanche respirare.
Diciamo che sarà la mia inesperienza in fatto di concerti a farmi commettere questo errore: canterò tutto. Proprio tutto. Ogni parola delle canzoni.
Ne uscirò morto, ma questa è un'altra storia.

Il morale è altissimo.
"Buonassera Firenzeeeee!"
"EEEEEEEEEEH!"
"Bello essere tornati ancora in... bella Italia!"
L'italiano di Hansi abbiamo già avuto il piacere di gustarlo in Frutto del Buio, ma qui è davvero esilarante. Farà anche alcuni commenti che non riesco a ricordare con precisione, tutti comunque rivolti a dire che Firenze è una bellissima città.
Ma poi le luci calano ancora.
"... because we're all BORN IN A MOURNING HALL..."

Pochi istanti di esultanza prima che le violentissime chitarre ritmiche del grande Marcus Siepen irrompano senza pietà. Headbanging a tutto spiano. Mani levate. Ritmi contati. Ci siamo.
Hansi è in gran forma, si vede subito. Ma il pubblico vuole soddisfare i Bardi in tutto, e urla il titolo della canzone ogni volta che ce n'è bisogno a pieni polmoni.

I Blind Guardian sono soddisfatti e lo dimostrano.

Hansi nota che il pubblico è in vena di cantare.
"I have something in mind that might fit your beautiful voices. Here comes NIGHTFALL!"

Come ogni capolavoro che si rispetti, Nightfall fa impazzire il pubblico. L'esecuzione, del resto, è magistrale. Questo pezzo alterna momenti dolci e di quiete melodica a vere e proprie esplosioni di furore: mi è partita una corda vocale urlando "I... SWEAR... REVENGE!"

Ma dove tutti urlano a pieni polmoni è nel refrain. Come in Into the Storm, il pubblico è padrone (stavolta Hansi non sta cantando però!).
NAAAAAAA-AAAAAAIT! - FOOOOO-OOOOOOL!
NAAAAAAA-AAAAAAIT! - FOOOOO-OOOOOOL!

Da rabbrividire. Una cosa veramente straordinaria.

Nightfall finisce, e Hansi chiacchiera un po' con noi. Carinissimo e pacioccone come sempre, chiede (non "chiede per favore", chiede con un tono che sa di perentorio!) che non si spinga nelle prime file...

"But just let me tell you one thing, be patient and kind to your neighbour, and do not push the people in the front."

... e se prima quando lo chiedeva l'addetto della regia tutti fischiavano, ora tutti gridano felici.

Tanto per dare un'idea di come la folla fosse tutta sua, senza eccezioni.

Comunque siamo riscossi dal suo grido che lacera i nostri "GUARDIAN! GUARDIAN!"
"You all want to survive this show, is that all right?"
"YEAH!"
"But the show... should be attended, more or less... Agony's... THE SCRIPT... FOR MY... REQUIEM!"
Anche se ufficialmente noi abbiamo sentito solo le parole "the script", poi siamo esplosi e non si è sentito altro.
Tra l'altro ricordo benissimo che io e Cesare ci siamo guardati poco prima che dicesse il titolo della canzone, e quando abbiamo sentito "The script", le nostre facce si sono illuminate, ci siamo tipo indicati con le dita, non mi ricordo, eravamo totalmente fuori, e abbiamo gridato noi "For My Requiem!!!"

L'esecuzione, manco a dirlo, è divina. L'assolo di André ci tiene sul filo del collasso per troppa estasi. Frederik, ovviamente sotto esame, sta prendendo tante di quelle lodi che, lo ammetto, ho anche pensato: "Ma chi ha più bisogno di Thomen?"

Inoltre durante The Script For My Requiem c'è stato un simpatico sipario tra me e mia sorella: per filmare meglio con la macchina digitale, mi era salita sulle spalle prima dell'inizio della canzone. Ma l'inizio di Script è piuttosto forte... quindi mi sono messo a saltare... con lei sopra, che stava per cadere e che mi pregava di smettere, ma io ovviamente per il volume non la sentivo.

E poi tutto scema.
Livia è stanca, fa caldo, ha bisogno d'aria, e si tira un po' indietro per prendere una boccata d'aria fresca.

Io non concepisco come ci si possa allontanare dai Bardi, ma lo fa.
Dopo un po', dovuti ringraziamenti, dovuti cori, Hansi dice:

"The next one is about a guy called Peter Pan."
E qui accade una cosa di cui ammetto di aver dubitato.
C'è un boato.
Fly aveva ricevuto molte critiche. Per quanto io personalmente la adorassi, ad alcuni (Micheal) non piaceva. Invece la reazione del pubblico è stata perfetta.
"Now, please, follow our instructions. We're going to teach you how... to... FLY..."

Se tutte le canzoni precedenti le avevo già comunque sentite in CD Live e DVD, Fly era un'assoluta novità. Sentendo l'intro, mia sorella vola dentro all'istante, e filma.

Ragazzi, Fly live è qualcosa di straordinario. Divino. Superbo. Mirabolante. Non ho aggettivi...
Il bridge, sillabato dal pubblico, ritmato dai battiti di mani di tutte le persone, è stato veramente unico ed emozionantissimo.
"No one*clap*ever*clap*dares*clap*to speak*clap*it's nothing*clap*else*clap*but fantasy*clap*..."
Ora mi chiedo: come farò ad aspettare la release ufficiale di un live di Fly? La voglio risentire ORA!!!

Per darvi un'idea dell'impatto emotivo, è piaciuta anche a Micheal, a cui Fly non piace(va).

Dopo qualche istante di ovazione, Hansi riprende la parola.
"Well, I think we can leave for something like the next six minutes, now." (e il pubblico: NOOO, che scemi)
"Yeah, I know Firenze is a very nice place, but would you come with us in VALHALLA?"

Altra esplosione, ed ecco che parte quella che probabilmente, assieme a The Bard's Song, è la miglior canzone Live del gruppo. Il pubblico lo sa, e urla come pazzo.
L'oltranza non va oltre il minuto e nessuno oppone resistenza quando Hansi conclude. Valhalla è Valhalla: ci siamo tanto esercitati a cantarla e ora abbiamo passato il nostro esame, ma siamo affamati, e vogliamo la prossima portata!

Ormai io, Cesare e Mike scommettiamo su quale sarà la prossima canzone.

"I bet you all would like to help Fingolfin in his battle against the Dark Lord Morgoth..." ESPLOSIONE.
OH, quanto ho goduto in quel momento.
Più tardi un tizio mi dirà che credeva fosse The Curse of Feanor, ma questa con Fingolfin contro Morgoth c'entra poco.
"TIME STANDS STILL..." e poi probabilmente dice anche "At The Iron Hill", ma non lo sento.

L'esecuzione è forse tra le migliori in mezzo a tante perle. Il pubblico è straordinariamente partecipe. Mi guardo attorno, e non ce n'è uno che non abbia la bocca spalancata nel gridare "The fate of us all lies deep in the dark, when Time Stands Still At The Iron Hill".
L'assolo di André è particolarmente perfetto.

Subito dopo, i Bardi si allontanano. Come mai? ci chiediamo. Non è un encore, infatti, ma André e Marcus devono cambiare chitarra, si passa all'acustica.
Hansi prende la parola.

"Let's see what happened to the realm of Avalon... in A PAST AND FUTURE SECRET."

Questa è proprio una sorpresa. Thomen era infatti non solo un bravo batterista, ma anche eccezionale in queste percussioni morbide come in A Past and Future Secret, tanto che molti, sparando a zero sul povero e bravissimo Frederik, dicevano che non sarebbe stata all'altezza, suonata da qualcun altro.
Forse proprio per vendetta personale, A Past and Future Secret riesce in maniera eccezionale. Io, Livia, Micheal e Cesare ci abbracciamo allegramente, facendoci trasportare dalle magnifiche note delle chitarre acustiche, il cui suono viene letteralmente sepolto. Il pubblico canta a squarciagola anche nella parte più contorta della canzone ("Talking about a Past and Future Secret, most call him once and future king"). Splendida esecuzione per una splendida canzone.

A questo punto, pareva strano non averlo fatto prima, si comincia a reclamare.

"MAJESTY! MAJESTY! MAJESTY!"

Hansi si sbatte una mano sulla fronte, André e Marcus ridono. Prima che possiamo andare troppo avanti, Hansi prende subito la parola.

"You're though with that one, hey!" risate del pubblico. "But don't be sad if we don't play it." il pubblico rumoreggia. "Oh, so you're sorry about it? Yeah, I think so. I can see all your shiny BRIGHT EYES..." presentazione eccellente, e improvvisata sul momento, direi!

Bright Eyes è forse, per me, la canzone rivelazione del concerto. Sapevo che era una bella canzone, ma non l'ho mai sentita dentro me così tanto come in quel momento. Anche logicamente, credo. Urlare "BRIIIIIIIGHT EYES! Blinded by fear of life!" a squarciagola è stato bellissimo, ed anche in questo momento il pubblico ha contrastato la bella voce di Hansi.

Credo che nell'assolo di Bright Eyes ci sia anche stato l'unico errore di André. In realtà non so se si trattasse di errore o un suo semplice divertimento nel cambiare le note, dico che potrebbe essere anche così perché comunque suonava bene, ma era un pezzo diverso dall'originale.

Non è ancora finita, ovviamente.

"Now we will see where wandering souls go. They are LOST IN THE TWILIGHT HALL!"

Anche se per un attimo - molto stupidamente, lo so, ma ero alimentato da false speranze - speravo in This Will Never End.
Anche Lost in the Twilight Hall fa la sua figura come classico assoluto. E oltre al refrain, è sempre memorabile la parte del duetto tra Hansi e Kai Hansen, qui ovviamente realizzata solo da Hansi in maniera veramente bellissima.
"I see planets dying,
I fall into the light
A new universe awakes
I'm a traveler in time
I pray for the light
Where's the key
to the gate
of a new life
NOW
I search for deliverance
But I cannot cry"

La canzone finisce, ma qualcosa non va. I Bardi parlottano tra loro, lo notiamo anche nella nostra esultanza. E siamo un po' preoccupati quando Hansi torna al microfono.

"What I can say, is thank you for being such an incredible audience!"

E scatena il putiferio. Cori di "GUARDIAN! GUARDIAN!" di qua e di là...

... ed è poi con aria costernata che Hansi dice:

"... but I'm really sorry to tell you that the show is over."

... cosa?
La cosa ci agghiaccia. Ma com'è possibile? No dai, non può essere, che è successo?
Sono in pochi a crederci, ma il silenzio è totale.
A risvegliarci sono le parole di Hansi.

"Hah! AND THEN THERE WAS SILENCE!"

E SUBITO IL SILENZIO VIENE DEVASTATO DA URLA DI GIOIA.

Ora, io non so con chi schierarmi.
And Then There Was Silence dura 14 minuti.
Live è un po' abbreviata, ma di poco. Durerà 13 minuti circa.
Al suo posto si potrebbero fare due canzoni buone.
Magari aggiuntive This Will Never End e Mordred's Song, non so...

Però io ero e sono dell'idea che sia una canzone strepitosa, e soprattutto vissuta in questo modo è straordinaria. E sono felicissimo di averla vissuta. E' stata bellissima dall'inizio alla fine. Dopo aver gridato "And Then There Was Silence!!!" pensavo di aver raggiunto l'apice...
Ma signori...
Il "LALALALALALALALALALA" è stato qualcosa di unico.
Prima di dire "ATTWS Live non la voglio", fatevi un giro di quello.
A noi, non so se anche a Milano ma penso di sì, ce l'hanno pure allungata, ben tre giri in più!
Stavo per morire, non avevo più fiato, eppure lo stesso, saltavo e gridavo. Qualche misteriosa energia mi sosteneva mentre continuavo, senza più aria nei polmoni. E alla fine sono sopravvissuto.
Altro pezzo che mi ha fatto venire la pelle d'oca è il mio quote preferito:
"And as the lion slaughters man
I am the wolf and you're the lamb"!

Secondo Hansi Kursch, And Then There Was Silence è la miglior canzone riuscita dal gruppo. Sono d'accordo.

Dopo uno sforzo di quelle dimensioni, sia noi che loro siamo abbastanza stanchini. Non tanto eh, però un po' sì. Ed è così che si passa al primo encore.

Qualcuno non vuole riposarsi e urla "GUARDIAN! GUARDIAN!". Credo di essere stato tra questi, non ricordo bene perché ero sull'orlo dello svenimento. La nostra amica Serena, abbiamo saputo poi, è svenuta davvero, per un breve momento, per il caldo.

Ma i Blind Guardian sono abituati ai ritmi frenetici, pare, perché dopo poco Hansi torna sul palco e ci da il suo personalissimo post benvenuto:

"I know it's a little late, but anyway, welcome to the show and WELCOME TO...!"
"DYING!"
"WELCOME TO...!"
"DYING!"
"WELCOME TO...!"
"DYIIIIIIIIIING!"
"WELCOME TO DYING!!"

Guardate, a Milano ho visto che al suo posto hanno fatto I'm Alive, più frenetica senza dubbio, ma non me ne vogliate, come live song Welcome To Dying è molto meglio. E' da quando ho sentito per la prima volta il CD Live che volevo sentirla. Cantare il refrain con Marcus è stato fantastico!
La canzone è del resto la mia preferita di Tales From The Twilight World assieme a Lost in the Twilight Hall e The Last Candle, quindi posso ritenermi strasoddisfatto. E ancora una volta, esecuzione impeccabile.

Ci avviamo verso la fine. Il pubblico forse comincia a sentire la stanchezza. Allora bisogna risollevarlo con qualcosa di nuovo. Con qualcosa che non ha mai sentito.
Avevo paura per questa come per Fly, anzi, di più, perché almeno Fly aveva avuto più tempo per essere digerita grazie al singolo. Ma la folla è stata ugualmente contentissima di sentire ANOTHER STRANGER ME.

Parte la chitarra ritmica di Marcus e partono anche le proiezioni sullo sfondo: sono scene dal video della canzone già diffuso nella Limited Edition di A Twist In The Myth. E queste danno ancora più atmosfera al tutto...

Non credevo, forse sarà stato Hansi particolarmente in forma come dicevano, ma la realizzazione live di Another Stranger Me è stata piacevolissimamente impressionante, la partecipazione del pubblico non è stata a livelli di Fly, ma questo anche per motivi ritmici. Invece, in diversi punti dove nella versione in studio la voce di Hansi si sovrappone, qui, come al solito, è stato il pubblico a sostituirlo, felice come una pasqua.

E il pezzo:

"it's physic
it's cynic
still cynic
all my laughter"

è stato tutto per noi. E considerando quanto folle è Hansi nella canzone, il pubblico non è stato da meno, così come ognuno ha fornito la sua personalissima risata in Valhalla.

L'entusiasmo per un pezzo così nuovo è alle stelle. Quale miglior modo per consolidare quest'atmosfera che con un consolidatissimo signor pezzo?

Con il solito furore Hansi annuncia IMAGINATIONS FROM THE OTHER SIDE ed è tripudio. Headbanging a ritmo, questa canzone non finirà mai di stupirmi. Praticamente tutta in singalong, il refrain è semplice eppure esplosivo. Frederik non delude neanche stavolta, anzi, è lui che seguiamo più di tutti, è lui che ci rende come sempre inimitabile questo capolavoro di canzone.
E su questa c'è anche un video molto compromettente su di me.

Ormai l'andazzo è chiaro. Termina la potentissima Imaginations, e i Bardi escono di scena per il secondo Encore. Questo dura più del primo. E ormai mancano all'appello solo due canzoni.
Una è The Bard's Song (In The Forest).
L'altra è Mirror Mirror.
Per cui, cominciamo a inneggiarle a turno.

E quando i Bardi rimettono piede in scena, un'ovazione più grande è causata dal fatto che André e Marcus hanno le chitarre acustiche in mano. E' il grande momento. Finora il pubblico ha solo dimostrato di non essere male, ma tutte le folle sanno che dove si dimostra veramente qualcosa è in questo momento.

Nel teatro Saschall di Firenze faceva un caldo bestia. E ad un certo punto il sudore ha addirittura cominciato a CONDENSARSI, dopo essere salito sul soffitto come gas è rigocciolato a terra. Hansi nota la cosa, perché diverse gocce cadono anche sul palco (!!!) e quindi ci dice:

"Well, sure it's rainy, in the forest..." ovazione del pubblico. Ormai tutto è logicamnte chiaro!
"You're supposed to be the Bards, here. So why not singing together, in this rainy forest, The Bard's Song?"

Ed è così che ho cominciato a vivere la più terrificante delle canzoni live. Tutta noi, decisamente, a parte pochi attacchi. Hansi è intervenuto solo per dirigere una strofa iniziale il cui attacco è identico all'inizio della strofa finale, ma nessuno si sarebbe potuto confondere, se ascolti i Blind Guardian, The Bard's Song (In The Forest) o la sai a memoria, o la sai a memoria. Poi vabbè, io sapevo a memoria anche tutto il resto.

The Bard's Song è veramente spettacolare. Fino a quel momento era stato divertente incontrare gente per strada che neanche conoscevi, ma che salutavi ugualmente e a cui sorridevi come se fosse un vecchio amico solo perché aveva la maglietta dei Blind Guardian. Ma cantare tutti insieme in coro The Bard's Song è qualcosa di più. Ti fa sentire veramente un tutt'uno. In quei minuti ho perso la mia individualità e sono diventato il pubblico del Teatro Saschall.

E, lo faranno sempre, ma l'immagine di Hansi, André, Marcus, Frederik, Oliver e Micheal tutti in piedi sul bordo del palco ad applaudirci, non la scorderò MAI.

Va bene! Il concerto sta finendo! In gran parte è già andato!

Ma finirà nel migliore e più esplosivo dei modi!

Partono i cori: Mirror Mirror! *clap-clap / clap-clap / clap* Mirror Mirror! *clap-clap / clap-clap / clap* Mirror Mirror! *clap-clap / clap-clap / clap*

Hansi: "I think... you should get what you're asking for! (GRIDA E URLI DI GIOIA) It has been great playing for all of you. MIRROR MIRROR ON THE WALL! Buonanotte Firenze!"

Piatto.
Piatto.
Piatto.
Piatto.

Chitarra ritmica.
Chitarra ritmica.
Chitarra ritmica.

Mirror Mirror è sempre stata la mia preferita in assoluto. Ce ne sono tante, di canzoni belle dei Blind Guardian, e per me le loro canzoni peggiori sono pari alle canzoni medio/alte degli altri gruppi. Ci sono anche le loro canzoni speciali, che spesso non si sa come gerarchizzare.
Ma che Mirror Mirror fosse la mia preferita, su questo non c'erano dubbi. E sentirla dal vivo è stata la più grande delle emozioni, il più giusto e meritato finale per un concerto coronato da una vera ciliegina sulla torta. Hansi è stato bravissimo, e ci ha lasciato cantare ben due refrains tutti da soli, anche se per salvare eventuali polli da figuracce canta lui le ultime parole (il primo refrain termina con "You're a damned kind, can't you see / That tomorrow bears insanity", e tutti gli altri con "You're a damned kind, can't you see / That the winds will change", ma alcuni spesso si confondono).

E al finale, applausi che durerebbero per ore.

Se avessero registrato un nuovo CD Live quella sera, non avrebbero tagliato una canzone. Ma forse a farmi dire questo è anche un po' l'entusiasmo...

E' stata la serata più intensa della mia vita. So che forse non dovrebbe essere così, so che forse lo dico sempre manovrato dall'entusiasmo, ma non sono oggettivamente mai stato così stanco e così soddisfatto in una volta sola.

Mentre scrivo ho le braccia che mi fanno un male bestia. Non riesco a sollevarle.
Ieri sera la schiena mi dava un po' fastidio per tanto tempo in piedi, ora mi fa un male bestia pure lei.
Ieri sera non mi sentivo le gambe, per fortuna ora me le sento.
Né ieri sera né ora avevo la voce.
Credo di essermi lussato la clavicola nel pogo. Ma non fa male, e me la rimetto a posto da solo.

Grazie, Blind Guardian. Eravate il mio gruppo preferito, ora siete anche meglio.

POST SCRIPTUM:
Inoltre a Firenze ho trovato, girando come turista, una simpatica via che mi pare appropriata.

http://celessa.altervista.org/_altervista_ht/IMG_2136.JPG

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