domenica 9 dicembre 2007

. . .

"Temo possa succedere di nuovo."
"Non che tu non te l'aspettassi."
"No, certo. Però, così..."
"Sicuro. A te piace renderti la vita difficile."
"Non è vero. Tutto si può fare. Basta volerlo. Non c'è il facile e non c'è il difficile. Quando senti male lì, sotto la pelle, vicino al tuo braccio sinistro, è sempre uguale."
"Sempre così uguale. Ma fa sempre male, non è così?"
"Oh, sì. Sarebbe bello se esistesse un'anestesia."
"Non essere stupido. Milioni di poeti non aspettano altro che attestartelo. Il male al cuore è la cosa che più ti ricorda di essere vivo."
"A me piacerebbe andare oltre."
"Oltre cosa?"
"Oltre il male al cuore. Mi piacerebbe davvero. Sai, quella sensazione magnifica..."
"Sì. Me la ricordo. Cosa vuoi farci? Sarebbe anche più facile, se tu volessi. La colpa è tua."
"La colpa è mia."
"Io voglio suggerirti soltanto una cosa. Non puoi permetterti tutti questi lussi."
"No. Però è splendido chiedersi il senso della vita è vedere che una sola persona che tu scegli lo può reggere benissimo. Questo mi fa davvero stare bene."
"E allora provaci ancora. Provaci ancora..."
"Voglio trovarla. E voglio incontrarla."
"Non posso fare altro che seguirti!"
"Insieme... come sempre!"

Io e il mio ego ne abbiamo passate tante. Lo abbiamo fatto sempre con una bella dose di sarcasmo, ironia, un pizzico di moralità e quel tanto di senso di disillusione che ti consente di andare avanti senza brutte sorprese. Dal giorno in cui abbiamo imparato la differenza fra il vivere e il morire. Il lutto.

Ogni tanto ci capitano dei brutti momenti. Momenti in cui allunghiamo il nostro braccio verso un bicchiere con qualcosa di forte dentro, e ci diciamo che , per forza, nel mondo c'è davvero qualcosa per cui vale la pena combattere.

Ogni tanto ci rifugiamo nella nostra nave, una bel veliero dentro una bottiglia. A volte è la nostra unica ricompensa. Ed è lì che abbiamo affrontato le tempeste peggiori. Ed è lì che nell'occhio del ciclone abbiamo capito che stai morendo dall'istante in cui sei nato.

Abbiamo capito che non bisogna essere dèi, per essere immortali. Abbiamo capito che non bisogna essere angeli, per essere in paradiso. E che non bisogna essere dannati per essere all'inferno. Abbiamo capito che il domani è un iceberg che striscia nel buio.

Siamo i fondatori della Società dei Pessimisti.

Gesù ha amato Giuda. Giuda ha ucciso Gesù.
Cesare ha amato Bruto. Bruto ha ucciso Cesare.

Abbiamo pensato che se gli esseri viventi hanno una data di scadenza, noi avessimo già raggiunto la nostra. A volte abbiamo pensato di essere già morti. Di essere spacciati. Ma non è mai successo davvero. Qualcuno si è mai immaginato se... l'ultima cosa che dovesse sentire nella sua vita possa essere una canzone? Ascoltiamola bene. Quella è la nostra marcia funebre.

Prendi tutti i nostri frammenti e mettili insieme. A volte la vita è davvero un puzzle. Dicci, ti piace quello che è venuto fuori? Nel nostro profondo, non riusciamo a capirlo ma... forse abbiamo paura. Paura che la fatica che hai speso per comporre il puzzle con tutti i suoi pezzi non ti sia valsa la pena. Ma te lo assicuriamo, difficilmente troverai un puzzle più onesto e completo.

Eppure, io e il mio ego amiamo la vita.
Il nostro braccio nel frattempo ha fatto il suo dovere, e neanche ci siamo accorti di aver buttato giù il bicchiere con roba forte dentro.

E se è il cuore a farmi male, per ricordarmi di essere vivo, allora forse c'è qualcosa di strano... e ho paura di scriverlo.

Dicono che il tempo lenisca tutte le ferite.

"Io voglio suggerirti soltanto una cosa. Non puoi permetterti tutti questi lussi."

... Cosa provano due gemelli siamesi uniti al cuore?

Amici!
Sorridete!
Io torno più malinconicamente, sarcasticamente... e davvero felicemente più carico che mai.

... Dopo una serata un po' particolare, lasciato solo a pensare. Ma a pensare anche ad una persona. Ed è con un bel sorriso, un sorriso stanco, ma un bel sorriso, che vi auguro la buonanotte!

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