lunedì 21 gennaio 2008

Acquamarina

Sarah, we once feltered
As you froze that
Morning omen
And you told them
And you warned them
That the sky turned red
Above them

Sarah of the wonders
Of the wonders
Made of wonders


Venivi dall'atrio del cuore
Portando le chiavi del sole
Domani faremo l'amore
E niente potrà mai cambiare

Di questo rimase il rumore
D'un sogno che come nel mare
Si infrange su nere scogliere
D'un nero che può cancellare

Si dice che il sogno dell'uomo
E' far sì che il proprio domani
Sia senza calar del Sole
Ma dimmi, com'è senz'amare?

Ma i sogni son figli del cuore
Creati in quanto dolore
Spogliati della lor ragione
Per questo mandati a morire
(Novembre, Verne)

...

Sogni, natura, società, ambizioni, sofferenze, vie di fuga.
Uno cerca di navigare nel mare blu della vita, ma non gli viene mai data una bussola per orientarsi, né gli vengono dati strumenti particolari per prevedere tempeste, piogge, temporali.

O se il mare sia mosso o tranquillo. Se sia blu, o sia nero.

Gli viene solo dato un pezzo di carta straccia, con una matita. Lì, chi cerca di navigare potrà disegnare la sua mappa. Ma senza bussola, chi naviga sa che quella crociera potrà essere rischiosa.

E c'era come un rumor di vetro infranto
Ed una sensazione di allegria sommaria
Noi eravamo come foglie, in quell'Autunno strano
E senza capir perché, ci siam sfiorati piano.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)


Ci sono persone che passano la vita intera a studiare gli altri. A studiare le emozioni degli altri, i comportamenti degli altri, i pensieri degli altri, gli atteggiamenti degli altri. Una cosa che a me piacerebbe davvero è conoscere bene me stesso. Tanto per avere un punto di partenza, diciamo.

Io penso di aver saputo cosa volevo, una volta. Davvero, lo sapevo.

Credevo che chiunque avesse vita portasse la croce della passione e del tempo.

E c'era come un rumore di bambini
Noi come gli altri, senza direzione alcuna
D'un tratto quell'Autunno diventò l'Estate
Uno sconquasso, caddi, e persi la tua mano.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Poi ho perso quel qualcosa. L'ho perso, e credevo di essere tornato a navigare nel buio sotto un cielo senza luna e senza stelle, con una piccola lanterna tenuta accesa dal mio orgoglio, alla continua ricerca di qualcos'altro che volessi davvero. Credevo che l'avrei trovato. Credevo che l'avrei ritrovato.

Capisci, il tempo del gioco
E' oggi l'era del vuoto
E poi son solo preghiere da porgersi al mare.
(Novembre, Geppetto)

Forse sono rimasto troppo tempo immerso nei pensieri, mentre vagavo con la lanterna. Forse ho sprecato troppo tempo pensando ad altro, che ho perso anche quello che credevo di stare cercando.
Forse mi sono dimenticato come si ama.

Forse mi sono dimenticato com'è guardare dentro due occhi e provare un lieve senso di vertigine mentre si cade in loro, e poi una ben più felice sensazione di salvezza nel sentire che quegli occhi in realtà ti sorreggono benissimo, dolci, piacevoli, tranquilli.

Forse mi sono dimenticato com'è il cadere nel lago di quegli occhi e sentire quelle dolci acque che ti cullano, e che si portano via con le loro onde tutti i tuoi pensieri, tutti i tuoi problemi, a cui puoi per un momento smettere di pensare.

Forse mi sono dimenticato com'è il vivere quella specie di miracolo di un sorriso che abbatte una fortezza.

Com'è possibile che tutto questo diventi all'improvviso tremendamente sbagliato?

Once she told me about a dog
Which abandoned by its owner
It died of melancholy
Since then, it's all a little bit clearer.
(Novembre, Christal)

Non lo so, non lo so, non lo so, non lo so.
Sogni, natura, società, ambizioni, sofferenze, vie di fuga.
Uno si aspetta di disegnare la sua rotta e di percorrerla, ma troppo della rotta dipende dalle rotte che altri hanno disegnato per loro, troppo dipende se devi raccogliere dal mare nero un naufrago che ha bisogno di aiuto, troppo dipende da chi invece dalla sua rotta è stato spazzato via, e soffre troppo nel non ritrovarla.

Wake up together,
Together we will take the shame from you away.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Dimenticavo.
Nel mare blu possiamo disegnare la nostra rotta, ma la disegniamo perché sappiamo che, da qualche parte, sepolto dall'acqua salata, c'è un tesoro che ci spetta.

In realtà, nel mare ci sono tanti tesori, solo che alcuni sono più importanti di altri.

Anche se sono stato tanto tempo da solo con i miei pensieri, credo di essere riuscito di nuovo a disegnare una giusta rotta. Per la verità era una rotta che cercavo da tempo. Però ora sono davvero sicuro di essere vicino alla rotta che mi possa dare delle risposte.

Se queste verranno domani, fra qualche settimana o fra dei mesi, non so dirlo.

Però ora sento che sono davvero vicine.

Il tempo è comunque breve.

Vorrei riuscire ad imparare di nuovo a capire quello che provo, e se quello che provo è davvero quello che cerco, e se quello che trovo è davvero quello che provo.
Vorrei riuscire ad uscirne.
Vorrei riuscire a rendere il mio domani senza tramonto.

Non so in che grado lo voglio, ma vorrei anche riuscire a farle tornare il sorriso.

Wake up together,
Together we will take the shame from you away.
(Novembre, Memoria Stoica / Vetro)

Vorrei sapere se il mio tesoro sei tu.

A treasure to find.
You are my treasure to find
A caress of water, caress of life,
A caress of Aquamarine water.
(Novembre, Aquamarine)

Il blu mi chiama.
Lo cerco con un sorriso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oh...ma...è commovente! davvero ._. Sono riflessioni elaborate, hai anche tu il problema del "pensare troppo"?...ne so qualcosa perchè <.<

Spero che tu riesca a trovare il tuo tesoro prima o poi, ma se vai fuori rotta non ti preoccupare...magari è così che lo troverai alla fine ^^ Non si può mai dire!

In bocca al lupo per tutto!
Kate-che-dovrebbe-davvero-sentire-qualcosa-dei-Novembre