domenica 22 febbraio 2009

Voci

Ti capita mai di sentire delle "voci"?

Cerco disperatamente di sentire delle voci, anche solo ogni tanto, ma non ne ho mai sentita neanche una.
Forse con me non vogliono parlare.
Anche nei posti più isolati, quando sono solo, di notte, niente, mai sentito una voce, neanche un fruscìo.
Sono molto deluso, forse non interesso...

venerdì 6 febbraio 2009

Senza Titolo 2

Steve Earle
The Galway Girl
Transcendence Blues


Well, I took a stroll on the old long walk
Of a day -I-ay-I-ay
I met a little girl and we stopped to talk
Of a fine soft day -I-ay-I-ay
And I ask you friend, what's a fella to do
'Cause her hair was black and her eyes were blue
And I knew right then I'd be takin' a whirl
'Round the Salthill Prom with a Galway girl

We were halfway there when the rain came down
Of a day -I-ay-I-ay
And she asked me up to her flat downtown
Of a fine soft day -I-ay-I-ay
And I ask you friend, what's a fella to do
'Cause her hair was black and her eyes were blue
So I took her hand and I gave her a twirl
And I lost my heart to a Galway girl

When I woke up I was all alone
With a broken heart and a ticket home
And I ask you now, tell me what would you do
If her hair was black and her eyes were blue
'Cause I've traveled around, I've been all over this world
Boys, I ain't never seen nothin' like a Galway girl



(P.S., I love you)

mercoledì 4 febbraio 2009

Senza Titolo 1

Vorrei sapere
Chi sei

Nei tuoi sogni
Cosa vedi

E se sono cose meravigliose

Vorrei sapere
Se vedi panorami

Se vedi un mare verde
O se vedi le montagne

Se vedi la neve
O la sabbia dorata

Se vedi un albero senza foglie
Con un tramonto dietro

Sai forse cos'è
Se è una parola

Se è amore

Sai forse
Se fa male

Se ti tocca dentro
Nel profondo

Come la musica

Vorrei sapere
Se puoi sentirla

Sta sbiadendo

Il bello della vita è che continua anche dopo i titoli di coda.

domenica 21 dicembre 2008

Semplici errori (e tempi che corrono)

"This one is about... you know... being in peace with yourself and... all this kind of... bullshit...!
It is called A Simple Mistake."
- Danny Cavanagh
---

Think for yourself, you know what you need in this life

See for yourself, and feel your soul come alive tonight
Here in the moment we share,
trembling between the words we share

Out at starlight enshrined, veiled like diamonds in...

... Time can be the answer, take a chance, loose it all
It's a Simple Mistake to make, to create love and to fall
So rise and be your master, you don't need to be a slave
Of memory ensnared in a web, in a cage

I have found my way to fly free from the constraints of time
I have soared through the sky, seen life far below in mind
Breathed in truth, love, serene, sailed on oceans of belief
Searched and found life inside,
we're not just a moment in time
...

... can be the answer, take a chance, loose it all
It's a Simple Mistake to make, to create love and to fall
So rise and be your master, you don't need to be a slave
Of memory ensnared in a web, in a cage

... in a web, in a cage

"Despair is for people who know, beyond any doubt,
what the future is going to bring.

Nobody is in that position.
So, despair is not only a kind of sin, theollogically,
but also a simple mistake, because nobody actually knows.

In that sense, there always is hope."

(Anathema, A Simple Mistake)

martedì 25 novembre 2008

Ehi, tu!

Hey you, out there in the cold
Getting lonely, getting old
Can you feel me?
Hey you, standing in the aisles
With itchy feet and fading smiles
Can you feel me?
Hey you, don't help them to bury the light
Don't give in without a fight

Hey you, out there on your own
Sitting naked by the phone
Would you touch me?
Hey you, with your ear against the Wall
Waiting for someone to call out
Would you touch me?
Hey you, would you help me to carry the stone?
Open your heart, I'm coming home

But it was only fantasy
The Wall was too high
As you can see
No matter how he tried
He could not break free
And the worms ate into his brain

... Hey you, out there on the road
Always doing what you're told
Can you help me?
Hey you, out there beyond the Wall
Breaking bottles in the hall
Can you help me?
Hey you, don't tell me there's no hope at all
Together we stand, divided we fall

(Pink Floyd, Hey You)

Così si fa. Che bello quando i pilastri si risistemano così in fretta. Dovrò complimentarmi con il direttore dei lavori ed i suoi operai. Per fortuna non ho ceduto l'appalto ad un'impresa italiana.
Avanti così!

(Eddai Fabietto, approvami 'sto piano di studi domani...!)

lunedì 24 novembre 2008

Questione di Pilastri

Non è che "la vita è brutta" e cretinate del genere...
Solo che ogni tanto quelle poche cose più essenziali per te, che te la rendono sopportabile, spariscono.

In questi giorni poi mi è capitato spesso di rileggere quel post sul sentirsi soli che avevo fatto un po' di tempo fa. Eh, funziona, dai. Sai cosa, poi? Fa uno strano effetto. Sembra un po' come... aver cambiato vestito. Modi diversi di vedere le cose.

Migliori, intendo. Però, pure se cambi il vestito... ogni tanto quelle sensazioni tornano sempre.

A volte stando da soli è difficile vedere gli aspetti positivi delle cose.
Sono giù, tanto giù, anche se in questi giorni a tratti mi sto ripigliando.
Non mi va neanche di cercare parole strane in cui scriverlo, immagini attizzanti in cui trasformarlo... sono proprio svogliato, mi guardo dentro, e mi vedo giù. E basta.

A questo punto è il momento di fidarsi delle cose che avevo scritto quando ero decisamente più di buon umore.

Vediamo di mandare avanti la carretta in un modo o nell'altro.
Stasera, Nick Drake e i No-Man di sottofondo...

domenica 23 novembre 2008

... nelle persone

Non credo nell'oroscopo.
Non credo nella conoscenza fisiognomica.
Non credo nell'astrologia e... non credo neanche nel voodoo [cit.]

Io credo nelle persone. Credo agli occhi delle persone.
Credo ai loro occhi, credo che se ci guardi dentro vedi le loro emozioni. Quello che sono, quindi quello che hanno passato e quello che saranno.

... Non c'entra (molto) col suddetto discorso, ma bellissimo Il Conformista di Moravia.

lunedì 6 ottobre 2008

Tecnicamente "schiappe"

Mentre mi sto ascoltando in sequenza Deliverance e Damnation degli Opeth (due fottutissimi capolavori, se volete un mio distaccato parere), scrivo due righe qua che forse per la prima volta da un sacco di tempo non hanno a che fare col delirio, filosofico, seghe mentali, o come vogliate chiamarlo... stavolta soltanto uno sfogo...

Oggi sono ricominciate le lezioni del primo semestre all'università, e sono davvero contento, anche se non è normale. Insomma, dopo una scuola a un certo estremo, un'università così di ambiente così rilassato mi piace davvero tanto. Non credo di averne mai parlato qui, ma sono felice della scelta che ho fatto, è proprio una svolta. E poi è stato bello rivedere facce che mi mancavano da diversi mesi...

Ovviamente a devastarmi abbastanza questo primo semestre ci si sono messi di impegno quei geni che hanno fatto gli orari, dei personaggi da me detti tecnicamente "schiappe". Non solo hanno posticipato di una settimana i corsi, ma mi hanno messo tre (tre) corsi dello STESSO piano di studi, tutti a sovrapporsi. Possibile che una volta che ho voglia di seguire le lezioni, sono loro a impedirmelo?

Bene, VVB davvero. Se il programma da non-frequentanti di Storia moderna è pesante, vado lì con una motosega e vediamo come si può ragionare. Maddimmete... speriamo che le altre materie, che per terror di cronaca sono Filologia romanza, Teoria della letteratura e Letteratura italiana moderna e contemporanea, mi piglino tanto! Le premesse sembrerebbero buone, ma lo erano state anche per Glottologia l'anno scorso, quindi mi sto zitto e non me la tiro.

Qui al quartier generale comunque le cose vanno bene... e ho pure una bella notizia: incredibilmente sono riuscito a prendere una decisone che pensavo di aver buttato nel cesso tanto tempo fa. Che volete farci, sono fatto così... anche se mi dici che dandomi una martellata sul piede mi farò male, finché non me la do e non sento il dolore e l'incazzatura che mi sale, non avrò provato quella sensazione che mi farà veramente sentire che non devo darmi martellate sul piede, e quindi non sarò mai veramente convinto al 100% di quello che mi hai detto. Capite? Sto dicendo proprio CONVINTO dentro! Volete un esempio? Per citare Matrix, è la convinzione di quando sei innamorato. Lo sai solo tu se lo sei, e solo tu sai che lo sei per via di quello che provi.

No, non mi sono dato nessuna martellata sul piede, però cambiando i nomi dell'esempio qua e là si capisce dove sono arrivato. E sono contento, avoglia se lo sono! So che non avrei mai abbastanza parole da dire per ringraziare tutte le persone che mi hanno (ri)portato a questa scelta, ed è una delle pochissime volte per cui non ho le parole per dire qualcosa. Credo che il modo migliore per ripagare tutti sia arrivare carichissimi e passare tante più belle esperienze insieme. Per quanto mi riguarda, sono carico abbastanza.

E non penso neppure di dover rinunciare ai bei progetti che stavo preparando... staremo a vedere, insomma. Nel frattempo, ho da incrociare le dita. Almeno fino al 19 Ottobre.

Detto questo, anche se le cose dovessero andare male, il weekend di 25-26 Ottobre sarà semplicemente indimenticabile con Kardia (che non so chi sono, vabbè) Klimt 1918, Demians e Anathema, tutti e quattro a 25 euro, qualcosa che resusciterebbe pure i morti! E chissà che non è la volta che mi porto dietro qualcuno di profano? L'esperienza meriterebbe.

Mi ero promesso di non aggiungere altre argomentazioni ONIRICHE a questo post, e a questo mi attengo, anche se un paio di robe mi sono venute in mente...

Statemi bene!

domenica 28 settembre 2008

Una Cura per la Solitudine

... Qualcuno ha qualche idea?

... Non importa quanti buoni amici abbiamo, quanto ci voglia bene la nostra ragazza/il nostro ragazzo, quanto sia speciale la nostra famiglia, o quante cose facciamo per cercare di sfuggire a questa sensazione. Ci sono cose che semplicemente aiutano a distrarci, quando ci sentiamo soli. Ma non "curano" la solitudine. Ci fanno dimenticare che la sentiamo e basta. E ci rimarrà, bene o male.

Ma penso che sia qualcosa di naturale. Qualcosa con dobbiamo fare i conti ogni tanto, da bravi esseri umani che possono provare tante emozioni diverse. E' qualcosa che dobbiamo provare, ogni tanto, per renderci più forti.

Solitudine è anche un termine molto vago. Ne esistono almeno due tipi.
Può essere quando... ti senti di troppo. Quando sei fuori da un cerchio in cui vorresti stare.
Oppure può essere solitudine quando cerchi "l'altra parte di te stesso", in senso romantico, in una relazione, e non la trovi.

E' una sensazione di mancanza. Ne hanno parlato artisti, scrittori, filosofi e musicisti, e sembra che ci sia un modo di "riempire" questa mancanza.

A questo punto subentra la forza di una persona.
La maggior parte delle persone cercano di riempire questa mancanza con i modi più immediati.
Libri e musica hanno funzionato molto bene con me...
Alcuni prendono la strada della spiritualità, altri fanno (troppo?) affidamento su un'altra persona che possa completarli.
E ci sono quelli che scelgono i rimedi distruttivi, droghe, alcool, eccetera...

... tutto per riempire questo gap, riempire il senso di solitudine, fermare quel modo di sentire le cose.

Io non vedo la "solitudine" come qualcosa di negativo. Trovo che sia una cosa molto buona avere del tempo per riposare la mente, del tempo da dedicare soltanto a noi stessi.

Oggi siamo continuamente bombardati da parole e da impressioni di altri, fra Internet, televisione, radio e altri mass media, che in mezzo a tutte queste voci non riusciamo a sentire la nostra. Per questo mi piace passare del tempo da solo. Vedo questa situazione come un momento per ricaricarmi, per pensare cose nuove, per raggiungere qualche nuova ispirazione, magari.

Una cura per la solitudine potrebbe essere questa, quindi...
Usare le sensazioni positive che lo stare da soli ci lascia per far sparire quelle negative.
Non stare male perché stai da solo, ma stare bene facendo qualcosa che puoi fare solo quando sei da solo.

Mi dicono che sono una persona un po' chiusa. Mi dicono che parlare dei propri problemi aiuti molto.
Non ne sono convintissimo... e quando dico che non ne sono convinto intendo che dentro di me credo fermamente che la cosa non funzioni con me.

Parlare dei tuoi problemi a qualcuno porta quel qualcuno a provare empatia per te. E cosa te ne fai della sua empatia? Nulla. Il problema è solo dentro di te, solo dentro di te... puoi sentire idee degli altri, puoi sentire pareri di altri che forse ci sono passati o immaginano cosa debba essere passarci, ma il problema è dentro di te... sei tu che devi risolverlo, sei tu che puoi risolverlo.

Però è vero che quando ti senti solo per una qualche mancanza, parlarne, scriverne, esprimere in qualunque modo quella mancanza, ti da comprensione su di lei. Porta fuori da te quella sensazione, dalle nuove forme. Manipolala... e la sentirai molto più tua, sarà molto più tua, la sentirai molto più tua.
In effetti la solitudine ti da un'ispirazione mica male...

Questa si chiama arte. Credo sia da qui che vengono tutte le cose bellissime che gli uomini fanno e che ammiriamo. Quadri, libri, canzoni... anche cose scritte in un blog, per esempio!

Non c'è una sola risposta a quale sia la "cura" per i tuoi problemi, perché c'è una sola cura diversa per ogni sola persona diversa. E'... accettazione.

E' accettare che vieni al mondo da solo e da solo te ne andrai. Ma nel frattempo hai un tuo viaggio da percorrere, e sulla strada puoi trovare tante persone che la pensano come te e magari pure qualche persona più speciale delle altre con cui puoi condividere (ho avuto un lapsus che mi ha dato sensazioni positive... invece di "condividere" avevo scritto "condivivere", non so se esiste, ma suona bene!) quello che provi. Questo è tutto e ti deve bastare!

Accettare. Accettarsi. Imparare ad amare se' stessi.
E' da diversi mesi che non provo più quel senso di solitudine che provavo anche solo pochi mesi fa. Da quei giorni è cambiato che ho imparato una cosa. L'ho imparata da solo, scrivendo quello che pensavo, e sentendo dalle reazioni che avevo dentro di me che era davvero la cosa giusta. Una sensazione di ventata fresca...

Quando mi sentivo solo, mi mettevo a pensare. Mi mettevo a pensare troppo. E più pensavo, più quella sensazione diventava più grande, più profonda...

Se sei davvero in pace con te stesso, non puoi mai essere solo, perché la persona che ti conosce meglio è sempre lì, che ti guarda dallo specchio, e questo non vuol dire egoismo. Questo vuol dire essere vivi e essere umani. Non puoi pretendere di dare affetto, amore o qualsiasi altra cosa tu pretenda se non ti fidi di te stesso, e non senti di poter prima di tutto contare tu stesso... su di te.

Insomma, non consiglieresti mai qualcosa di cui non sei convinto a un tuo amico, no?

Sì, qualche volta può voler dire dimenticare il passato, andare avanti, dimenticare persone o cose che ti hanno fatto male, perdonarti di errori che hai fatto, e superare rimpianti.

E per fare questo puoi soltanto metterti lì, una buona volta, quando è il momento, da solo - e lo sai solo tu, quando è il momento - metterti seduto e... cominciare a lavorare sull'essere quello che vuoi essere, quello che senti di voler essere. Per stare meglio con te stesso.

La solitudine non può essere curata perché non è una malattia.
E' un foro nella tua anima, un foro piccolo ma che può essere molto profondo, un foro in cui prima devi mettere un po' di amore per te stesso, prima che altri possano riempirlo con il loro, di amore. Forse la questione è quanto puoi essere capace di trovare questa sensazione, allora.

E non c'è niente di più bello che stare con gli altri e sentirsi bene, stare con gli altri e sapere che puoi imparare tanto, tutto, da loro, perché non stai lasciando dietro di te nessun problema. Sei in pace con te stesso. Non hai rimpianti. Non rimugini sul passato. Sei felice di come sei e di quello che sei.

Puoi fare più caso al sorriso della tua amica, se non sei occupato a convivere con un dolore che ti scava dentro.

La cura... no... il rimedio per la solitudine c'è. Non è uno: ce ne sono tanti, tanti e diversi quanti siamo noi. Il problema è che oggi non abbiamo la possibilità di cercarlo. Oggi ognuno di noi deve uscire di casa per portare a casa uno stipendio con cui mantenersi, fare qualcosa, senza avere tempo da dedicare a se' stessi.

Non è uno stereotipo, è dolorosamente vero, lo vedo anche io con le persone che ho intorno, anche quelle che ho vicine e che mi vogliono bene.

Perdiamo interesse nelle sensazioni delle altre persone. A meno che qualcuno non sia nostro stretto amico, non ascoltiamo. A volte non ascoltiamo neanche i nostri amici. A volte se li ascoltiamo lo facciamo attraverso lo schermo di un computer, e ci perdiamo i suoi sguardi, i suoi sospiri, i suoi sorrisi.

Non dico che MSN o Internet siano cose negative. Anzi, è bello poter parlare con chi abita lontano da te. Però non può sopperire al contatto fisico, reale fra persone... so che ci sono alcune persone che la pensano diversamente, non so cosa dirvi, sono impressioni.

(Sì, ho detto impressioni, non opinioni...)

Non so dove la nostra società ci sta portando. Sicuramente non mi piace granchè. Ma se devo essere veramente sincero, non mi interessa più di quanto sia giusto che mi interessi sul piano materialistico. I soldi come tutte le altre cose sono oggetti, e vanno visti come tali... quanto al resto, se io so come vedere le cose e se sono contento di come le vedo, che problema c'è?

Io ho la fortuna di conoscere persone veramente, veramente speciali. Persone diverse da tutti gli altri. E ne conosco tante! Con tutte loro, e sì, ragazzi, sto pensando a tutti voi, lo sapete... voglio andare avanti. Tanto. Finché ci saranno loro, a me va bene. E non ci sarà solitudine che regga.

Si tratta di guardare sempre i nostri orizzonti. Shine On, Horizons!

... Se tutto quello che ho scritto ora vi sembra troppo assurdo, per combattere la solitudine potete anche provare ad andare su un qualche sito di bot e prenderli un po' per il culo!
HAHAHAH!

giovedì 25 settembre 2008

Tu es le roi!

Mentre di sottofondo Art of Life degli X Japan ha raggiunto il suo orgasmo nella parte del pianoforte, mi è venuto spontaneo scrivere queste due righe qui...
Ci sono un paio di amici che mi mancano veramente... mi dispiace non sentirli più. Mi dispiace che siamo cambiati tutti e tre e che ora forse non siamo più compatibili come prima.
Però la memoria dei vecchi tempi, quando torna, magari accompagnata da questo pianoforte, può essere molto forte.

Ma il primo passo ad allontanarci non l'ho fatto io, ragazzi. Forse dovrò essere io a fare quello che ci riavvicini, però se anche voi mi fate un cenno, non mi dispiace...

Penso che le persone a cui è diretto il messaggio bene o male possano capire che mi sto rivolgendo a loro... solo, non so se passano ancora da queste parti.

Però la canzone che sto ascoltando è sicuramente un indizio... dai!

La parte al pianoforte è finita. Quindi con lei anche l'alone un po' malinconico che mi aveva avvolto. Ragazzi, ci conto, eh!

E' proprio vero, la notte ha una strana atmosfera! Sapete che post del genere non si vedono mai da queste parti, quindi non prendetelo come un qualcosa da ragazzine problematiche... c'è tanto, dietro queste poche parole.

In attesa di post a stampo più particolare... ho anche lavoricchiato un po' sulla grafica del blog. Non è nulla, ma almeno non è il cadavere che era prima!

Shine On, Horizons!