sabato 29 marzo 2008

La Macchina delle Risposte.

Ahora que está todo en silencio
Y que la calma me besa el corazón,
Os quiero decir adiós.
Porque ha llegado la hora
De que andéis el camino ya sin mí.
¡Hay tanto por lo que vivir!

No llores cielo y vuélvete te a enamorar,
Me gustaría volver a verte sonreír.
... Pero mi vida, yo nunca podré olvidarte,
Y sólo el viento sabe
Lo que has sufrido por amarme.
... Hay tantas cosas
Que nunca te dije en vida,
Que eres todo cuanto amo,
Y ahora que ya no estoy junto a ti,
Te cuidaré desde aquí!!

Sé que la culpa os acosa,
Y os susurra al oído "pude hacer más"
No hay nada que reprochar.

Ya no hay demonios
En el fondo del cristal, y sólo bebo
Todos los besos que no te di.

... Pero mi vida, yo nunca podré olvidarte,
Y sólo el viento sabe
Lo que has sufrido por amarme.

Hay tantas cosas
Que nunca te dije en vida,
Que eres todo cuánto amo,
Y ahora que ya no estoy junto a ti,
Te cuidaré desde aquí!!


Vivo cada ves que habláis de mí,
Y muero otra vez si lloraís.
He aprendido al fin a disfrutar,
Y soy feliz.

No llores cielo y vuélvete a enamorar.
Nunca me olvides,
Me tengo que marchar.

... Pero mi vida, yo nunca podré olvidarte,
Y sólo el viento sabe
Lo que has sufrido por amarme.
Hay tantas cosas
Que nunca te dije en vida,
Que eres todo cuanto amo,
Y ahora que ya no estoy junto a ti.

Desde mi cielo os arroparé en la noche,
Y os acunará en los sueños,
Y espantaré todos los miedos.

Desde mi cielo os esperará escribiendo,
No estoy sólo pues me cuidan
La libertad y la Esperanza.

"Yo nunca os olvidaré"
(Mägo de Oz, Desde Mi Cielo)

Non so in base a cosa uno decide come comportarsi e non ho voglia di pensarci.
Ho sempre visto gli altri in difficoltà, e allora ho pensato che per loro vedere qualcuno sicuro di se' avesse potuto dar loro conforto. Aiutarli. Incoraggiarli.

Sapevano che quando avevano un problema potevano sempre contare su di me.

E io li aiutavo.

Con i miei modi di fare un po' bruschi, un po' buffi, un po' arroganti. Ma di qualcuno che sembra che sappia quello che fa'.

Magari la butto un po' lì in caciara, e ridendo le cose sembrano più facili. Soprattutto se qualcuno ride con te.

Forse sono diventato per gli altri quello che vorrei che qualcuno fosse per me, e in certi momenti me ne rendo conto.

Come mi rendo conto che tutti quei modi di fare, quella personalità che uso, sono così fragili... e così inutili, quando serve. Tutte le certezze sono come i birilli che un giocoliere che sta in equilibrio su uno sgabello lancia in aria, ogni tanto arriva qualcosa che ti da un calcio allo sgabello.

E in quei momenti cosa ti importa di come si atteggia qualcuno?
Basta che qualcuno ci sia e ti regga quando stai per cadere dallo sgabello!

Forse mi sto perdendo qualcosa.

Ho paura di starmi perdendo qualcosa di molto importante.
No, mi sono già perso troppo di troppo importante.
Non è possibile essere sempre forti. Perché lo sono voluto essere?

Non sto dicendo di avere bisogno di un abbraccio. Però in questi momenti mi manca davvero una Guida.

Poco fa... mi hanno dato un bel calcio allo sgabello.
Ma sono contento.

Grazie, Sis.

Perché tutto è arrivato da una serie di strane coincidenze.
E ora le cose sono un po' più chiare.

Come si fa a non credere ai miracoli, se non credi che la vita stessa sia un miracolo?

Nessun commento: