domenica 7 gennaio 2007

Punto. E accapo!

Frase del giorno:
"Come si sentirà un paracadutista con il paracadute chiuso a due metri dal suolo?"
(Felipe a proposito del ritorno a scuola, Quino)

Voglio dire, ormai dovremmo anche esserci abituati, dopo... quanti anni sono che andiamo a scuola?
Le vacanze cominciano, e le vacanze finiscono. Eh, le cose vanno così. Però non sembra che il mio cervello l'abbia ancora compreso. E domani già si ricomincia con la solita, noiosissima, fastidiosissima routine, di nuovo in mezzo a quei compagni di classe che non si capisce cosa siano, di nuovo in mezzo a un branco di ignoranti, superficiali, così superficiali che ti fanno persino rimpiangere la vecchia classe per cui hai cambiato scuola, pensando che di peggio non ci potesse essere.
Quantomeno, questo ci insegna che il mondo è molto vasto, e che dobbiamo accontentarci di ciò che abbiamo.

Ormai penso di averci fatto la pelle, però.
All'inizio, questo nuovo gruppo mi piaceva, lo trovavo maturo, compatto, deciso. Forse un po' esagerato in certi punti, ma comunque ottimo... solo che piano piano, in certe situazioni, cominci a capire quali comportamenti sono veri e quali semplicemente portati da una voglia di apparire. Non che sia colpa loro, me ne rendo conto. Quando sei tirato su in un certo modo, ti viene da comportarti in un certo modo, penso.
Una volta tutto questo mi dava molto fastidio, ora ho semplicemente capito che basta fare buon viso a cattivo gioco.
In realtà, buon viso mica tanto, visto che non riesco più a trattenere rispostacce.
Ma anche questo fatto non è negativo, visto che i miei cari compagni di classe sono talmente imbecilli che certi giri di parole neanche li capiscono.
Un esempio?
Un'oca mi saluta.

"Ciao Fra! Disturbo?"
"No, sei già alla fase dopo."

E quella ride. Boh?
In realtà, mi dispiace anche solo scrivere tutto questo, perché so che anche in questa classe c'è chi si merita di meglio. Persone buone, brave e intelligenti. Solo che in mezzo a questa gente, anche loro sono sminuite.
E purtroppo non mi piace dover parlare male di altri, quando io non faccio nulla per andare loro incontro. Ma sono sempre andato avanti con la convinzione che non devo per forza essere amico di tutti, ma solo di chi mi piace. Un pensiero apparentemente normale, forse, o forse no.

E tra poco torno a studiacchiarmi qualcosa di Filosofia e di Greco. Fichte, Schelling, Lisia. Cosa c'è di meglio, per riprendere?
In realtà, un po' mi spaventa pensare che queste sono state le mie ultime vacanze di Natale scolastiche. E da quest'altro lato del Natale, gli esami di maturità sembrano molto più dannatamente vicini. Questi bastardi! Non vedo l'ora che siano qui, così me li tolgo dai piedi, una volta per tutte.
In realtà so che quando saranno davvero qui, vorrò riessere ad oggi, all'ultimo giorno delle vacanze di Natale.

Il ginocchio non va malaccio. Cammino, e ormai faccio anche lavoro coi pesetti, ma mi arrivano indicazioni sempre diverse sul cosa fare.
Dovessi rimuovere il menisco ora, a quarant'anni avrei molto probabilmente un'artrosi.
Ma Aurora ha detto ieri che il medico forse si è dimenticato di dirmi che i menischi possono anche solo essere sostituiti.
E' dura, è dura!

Il pensiero di questo squallido lunedì che verrà è perlomeno sopportato considerando che Martedì, dopo comunque un'altra giornata stupenda con la mia classe preferita, condita con uno splendido compito di latino, c'è di nuovo il Corso di Teatro.
Forse Elio il regista ci porterà già il copione del nuovo lavoro di cui ci occuperemo, e sono curioso di vedere cosa ha scelto.
Le idee erano:

- Miles Gloriosus (Plauto)
- L'Aulularia (Plauto)
- La Mandragola (Machiavelli)
- Una qualche opera di Shakespeare

E mentre scrivo però, mi sovviene che proprio per martedì dovrei impararmi a memoria un pezzo da recitare che Elio ci ha dato prima delle vacanze. Hahah!

E poi martedì sera ci sarà di nuovo scout. Ah, boccata d'aria fresca. Andremo ad un ristorante mongolo, penso, non che la cosa mi attiri molto, anzi, spero esista qualcosa di commestibile, la.

Dopo aver troncato la prima storia seria della mia vita con una ragazza, durata la bellezza di 4 mesi e mezzo, non ho più sentito il bisogno di innamorarmi. E in un certo qual senso, mi manca, tutto questo. Non mi manca una ragazza, non sento ancora il bisogno di innamorarmi ancora, ma mi manca così tanto quella sensazione...
La sensazione che comunque vadano le cose, c'è sempre una persona al mondo pronta a sentirti, ad aiutarti, a tirarti su, che ti stringe quando hai bisogno, che puoi stringere quando vuoi sentirti speciale e quando vuoi proteggere qualcosa di caro, una persona che ti asciuga le lacrime e che si fa asciugare le sue solo perché sei tu. La sensazione a cui puoi affidarti prima di addormentarti, quando sei a letto, dopo una giornata faticosa. La sensazione che ti fa pensare che esista qualcosa di più prezioso della tua vita e che puoi difenderla.

Tutto questo mi dava la forza di affrontare qualsiasi difficoltà, e quando non avevo niente da fare, mi sentivo più leggero se pensavo a lei. E mi manca, mi manca un po', da quasi un anno, ormai.
Non penso ricapiterà tra poco. Purtroppo.

E infine, ho dimostrato anch'io di essere una ragazzina problematica.
Non solo ho tenuto in vita il blog per più di un giorno, ma mi sono preoccupato di aggiungergli liste e classifiche musicali, oltre al fatto che ci ho scritto ancora ben più di quello che pensavo.

Mah, che ci volete fare.
E ora, c'è un bel libro bianco che mi aspetta!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma sai che non ti ci vedevo con un blog?? XD Ehhh, le persone sorprendono. Beh, ti basti sapere che io ho avuto almeno 4 blog, tutti ispirati da voglia di creare qualcosa di nuovo, ma alla fine ho lasciato tutto dopo qualche mese. in poche parole: hai ancora speranza di uscirne fuori XD beh, la scuola... diciamo che è da una settimana che ci penso. diciamo anche che prima di queste vacanze ero completamente esaurita. il mio neurone instabile voleva suicidarsi! e ora, all'idea di dover ritornare a quella vita... e penso continuamente che non sono riuscita a studiare quelle 32 pagine di italiano che ci ha dato per le vacanze perché c'erano almeno altre 40 di ogni materia - come se le vacanze fossero fatte per ammazzarti di sudore - e penso che domani potrebbe benissimo interrogare, e se mi chiama io non posso dirle "no, non vengo" perché ho da difendere quel 7 e mezzo che inevitabilmente, in certe occasioni - della serie: "ti chiamo per vedere se sei costante" -, ti fa pensare che sarebbe stato meglio un bel 6.
per i compagni di classe non ne parliamo... poi non ci sono nemmeno corsi decenti! per quanto riguarda i fidanzamenti e robe varie... eh, come non capirti? nemmeno io ho l'esigenza di un ragazzo, però sarebbe bello averlo (eh già!). intanto, ancora una volta... meno male che ci sono gli amici, quelli che ti fanno sentire che la vita non fa poi tanto schifo. magari non si fanno asciugare le lacrime solo perché sei tu, ma almeno...

Spina XD

Anonimo ha detto...

Diciamo che come te ho una voglia pazza di ritornare a scuola intanto (come se il metodo dei due rotoli di carta igenica sotto le ascelle non mi attirasse).XDD
Un problema simile ce l'ho avuta anch'io... solo che io era semplicemente lo scemo della classe, una senzazione odiosa, almeno tu ti irriti sapendo di avere a che fare con gli incompetenti, io invece non capivo e tutti mi consideravano un completo ideota. Dopo la mia inevitabile disfatta al primo anno dello scientifico ho cambiato scuola e le cose sono andate molto meglio. Non sai mai cosa ti riserva la vita... ora non ti sto dicendo "fatti bocciare" eh? XD Tu devi andare a quell'esame a spaccare il mondo. Una volta che sei fuori da quel lagher travestito da istituzione pubblica la vita è tutta un'altra cosa (come mi disse una mia professoressa molto sincera).
Succo della questione: Non ti abbattere tira fuori la grinta e vattene di lì con le tue gambe! (non mi uccidere per quella frase XDD)
Calcola che così facendo almeno una delle tue pene maggiori avrà fine.
Don't give up. Goodbye.

Brider